politica

Così si vince. Da Milano un esempio anche per Orvieto: gh’è de laurà!

mercoledì 1 giugno 2011
di Laura Ricci
Così si vince. Da Milano un esempio anche per Orvieto: gh’è de laurà!

Le straordinarie vittorie dei sindaci di centro sinistra - Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris nelle difficili piazze di Milano e Napoli, ma anche il giovanissimo Massimo Zedda a Cagliari (35 anni), Roberto Cosolini a Trieste e Andrea Ballarè a Novara, strappata alla Lega - segnano in modo inequivocabile il tramonto di Berlusconi e la crisi del berlusconismo ma, soprattutto, parlano di un bisogno di aria nuova e di cambiamento che, se assecondato con trasparenza, competenza e onestà può risultare, come è risultato, vincente. Una lezione da recepire anche per la nostra Orvieto, in vista delle proposte e dei già percepibili movimenti per gli assetti futuri. Sembrerebbero ripagare i programmi decisi e precisi, senza se e senza ma, quelli che hanno a cuore la cura delle persone e del pianeta, le competenze e l'autorevolezza maturate nella professione, la rete e il rapporto che si sa tessere con la società civile, l'età giovane quando si accompagna al saper fare e a una proposta concreta e pulita. Vedi a quest'ultimo proposito, per non andare troppo lontano, anche il giovanissimo sindaco di Amelia, il 28enne Riccardo Maraga; basta andare sul suo sito internet per percepire di che buona pasta sia fatto: pulito, colto, aperto, relazionale, immerso in modo utile e intelligente nella rete e nella contemporaneità.

A partire da questo indubbio cambio di rotta, vorrei spendere qualche parola su Milano perché, pochi giorni prima del voto, come stavano andando le cose nel capoluogo lombardo ce l'ha raccontato, qui a Orvieto, Marina Terragni, che tanto si è spesa a fianco del centro sinistra, insieme ad altri e altre, prima nelle primarie e poi nella campagna elettorale per le amministrative. L'occasione è stata, il 4 maggio - dunque pochi giorni prima del voto - l'ultimo incontro organizzato dall'associazione Il filo di Eloisa all'interno del progetto "Per una cittadinanza attiva delle donne": a parlare di "Donne e politica. La necessità del governare delle donne", una femminista storica, Alessandra Bocchetti, una femminista della nuova guardia collegata a Via Dogana e alla Libreria delle donne di Milano, Marina Terragni, e la governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini; presenti in buon numero anche donne e uomini del Partito Democratico di Orvieto, ai quali spero non sia sfuggito quello che di nuovo si è detto (in ogni caso, per chi volesse riascoltare, tutti i video sono su Orvieto.tv).

E' in questo contesto, di interesse politico generale, che Marina Terragni, giornalista e blogger, ci ha parlato di quanto stava accadendo a Milano, soffermandosi sull'esperienza relazionale messa in atto nei luoghi reali e sulla rete dal cosiddetto "Tavolo Zero". "Zero" perché il confronto che ha visto strettamente impegnati uomini e donne, sul web e nei luoghi reali più disparati della città, non si fermerà con l'espletamento delle elezioni ma dovrà, in modo più compiuto, continuare. E, da sostenitrice di Stefano Boeri alle primarie, ci ha parlato di un Boeri surclassato sì da Pisapia, ma alacremente impegnato, subito dopo, a sostenere Pisapia stesso e, in particolare, le candidature femminili, secondo quella logica di pari rappresentanza che il nuovo sindaco di Milano ha affermato, per la sua Giunta, di voler seguire. Insomma, chi ha perso le primarie - di questo esempio se ne faccia tesoro - ha accettato la scelta dei più e ha continuato, non solo per sé ma per tutta l'alleanza, a impegnarsi duro. Premiato alla grande, possiamo dire, se è vero come è vero che Boeri è stato, a Milano, il candidato più votato.

Ben lo nota, questo impegno di Boeri accanto a Pisapia, il PD Orvieto nel suo comunicato odierno, certo memore della sciagurata vicenda delle primarie orvietane; e giustamente sottolinea che "è finito il tempo degli accordi fatti in segrete stanze", e che avanza "anche in Italia, e con forza, il movimento dei giovani, collegati con tutto il mondo e con tutto ciò che vi si muove". Giovani che non si curano, aggiunge il PD, degli equilibri di potere, locale o nazionale che sia. Chiedono altro: un futuro giusto, vivibile e possibilmente anche felice. Sarà ora il compito nostro, di tutto il centro-sinistra, anche a livello locale, rispondere a queste attese. Non con le vecchie ricette, ma aggiornandoci ai tempi moderni".

Parole a cui speriamo che seguirà, nei fatti, anche adeguata pratica. Parole scritte che restano, e che chiedono, non solo nelle ricette ma nei metodi e nelle persone, un radicale cambiamento. Troppe ambizioni che sembrano ancora e sempre le stesse, all'orizzonte; troppi pretendenti della solita nomenclatura che incedono tatticamente e con passo più o meno felpato tra quanto accade; un'aria che non riesce ancora a squarciare di netto le nubi e le nebbie del passato.

Da Milano, Marina Terragni ci descrive, sul suo blog, la lotta appena conclusa, con parole non di partito ma di politica in senso allargato. Parlando della vittoria, con commozione e senza perifrasi inflazionate, ci dà la ricetta per una pratica nuova. Facciamone tesoro, se si avrà senno e coraggio potrà aiutare anche Orvieto.

Di seguito il suo racconto di una memorabile vittoria, dal blog di Marina Terragni anche la foto di apertura:

"Ci svegliamo in una città nuova, stamattina, nata ieri sera in una festa meravigliosa a cui avrei voluto davvero invitarvi tutti. Ma è anche la città che conosco, è la città di quando ero bambina, e che mi mancava tanto. L'ho riconosciuta. Una città a cui la provvidenza ha dato il compito di moltiplicare i doni (laurà), di accogliere, meticcia continua, di correre con frenetica e stralunata allegria, di non dormire mai.
Sono così stravolta, stamattina, ma voglio dire in due parole quel che è stata, questa lotta.
Senza soldi: abbiamo avuto la prova che il desiderio può davvero tutto, e si fa beffe di quell'illusione che è il denaro. Nemmeno un centesimo dell'investimento dell'avversario, ed è bastato.
Senza odio: una piccola (piccola?) rivoluzione che, come ho già detto, ha fatto a meno della violenza, e si è fatta bastare l'ironia. Non c'è stato bisogno del sangue di nessuno.
Con i ragazzi: tantissimi, che hanno lavorato indefessamente, nativi digitali, che hanno convinto i più vecchi a stare in rete. Miti, la lezione del non odio ci è venuta soprattutto da loro. Ecco il tesoro che questa generazione silenziosa e gentile nascondeva, e ci ha offerto! E noi a loro, in cambio, abbiamo dimostrato che si può fare, che non ci si deve rassegnare perché le cose possono cambiare. Glielo dovevamo. Adesso è finalmente bello avere vent'anni.
Con le donne: che hanno dato una prima prova della forza del desiderio, capace di riempire le piazze del paese come vi ho detto, appunto. Senza organizzazione, senza soldi, senza potere. La prova generale di tutto questo l'hanno fatta loro.
Con la rete: senza il web tutto questo non sarebbe stato nemmeno lontanamente immaginabile.
Con la bellezza: lo vedete dalle immagini che trovate online. La bellezza, la luce, l'arancio radioso ci hanno nutrito e incoraggiato.
Con gratitudine: noi grati a Giuliano Pisapia, e anche a Stefano Boeri, a Valerio Onida e a Michele Sacerdoti, che si sono offerti generosamente come guide, e loro grati a noi. Ieri sera Giuliano Pisapia nel suo discorso "obamiano" ha detto "Sono il vostro sindaco. Sono il mio sindaco". E ha ribadito: "Non lasciatemi solo. Ho bisogno di voi!". Tutti abbiamo bisogno di tutti. Da soli non siamo nulla. La politica oggi si fonda su questo reciproco bisogno, è questo che potrà cambiarla.
La mia mamma: che ieri mi ha detto con quella semplicità abbagliante, quella vicinanza alla luce dei vecchi: "Il bene ce la fa sempre, hai visto. Ma ades gh'è de laurà, c'è da lavorare". Ecco, tanto per cambiare!"

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