politica

Incarichi ai consiglieri della maggioranza. Il consigliere Oriano Ricci (PD) chiede chiarezza: "o controllo, o governo"

venerdì 29 aprile 2011
Incarichi ai consiglieri della maggioranza. Il consigliere Oriano Ricci (PD) chiede chiarezza: "o controllo, o governo"

Compiti d'indirizzo, programmazione e controllo, spettanti al Consiglio, e quelli di governo, tipici del Sindaco e della Giunta. Il consigliere Oriano Ricci (PD), durante l'ultimo consiglio comunale, ha portato in discussione una propria interrogazione alla Giunta in merito alla presunta confusione istituzionale a suo dire generata dall'attribuzione, da parte del sindaco, di incarichi speciali ai consiglieri della maggioranza.

"Con il recente provvedimento sindacale, - afferma Ricci, - sono stati assegnati incarichi particolari su specifiche tematiche a tutti i consiglieri che, a diverso titolo, sostengono l'attuale maggioranza. Premesso che l'affidamento di incarichi sindacali costituisce, in capo al soggetto che la riceve, facoltà ed obbligo di esercitare la relativa funzione di governo, la modalità di affidamento globale di incarichi all'intera maggioranza fa venire meno, fino a farla scomparire, la distinzione necessaria tra compiti d'indirizzo, programmazione e controllo, spettanti al Consiglio, e quelli di governo, tipici del Sindaco e della Giunta; inoltre, costituendosi nei fatti un indistinto blocco governativo in cui sfuma la stessa essenziale distinzione tra controllato e controllare, non si evidenzia più il necessario equilibrio tra organi istituzionali: Sindaco - Giunta - Consiglio".

Ricci ha poi evidenziato che "tale anomalia istituzionale è aggravata dalla singolare duplicazione di una stessa delega di giunta che coincide con l'incarico del bilancio, in capo a due soggetti: Assessore e Consigliere incaricato - ha aggiunto - non pare neanche in linea con i disposti di cui all'art.63 e seguenti del D.Lgs 18/08/2000, n. 267 'incompatibilità tra assessori e consigliere incaricato' per i Comuni sopra i 15.000 abitanti poiché, nei fatti, la distinzione tra assessore e consigliere delegato appare meramente nominalistica e nel sottolineare come tale scelta, disorientativa per gli uffici e priva di coordinamento tra i vari incaricati dei quali una sola parte può formalmente partecipare alle riunioni di Giunta. Chiedo pertanto, quali siano le motivazioni di funzionalità di tale anomala e probabilmente illegittima scelta e se questa debba considerarsi definitiva, ovvero abbia natura meramente transitoria in attesa di un più serio e definitivo assetto di Giunta. Un atto insomma che parla di tutto e per questo è generalista. Peraltro, con incarichi di rilevanza esterna che tali non dovrebbero essere. Nutro molte riserve sulla parte amministrativa e su come si è sviluppata la questione".

Non ha soddisfatto il consigliere Ricci la risposta del sindaco Antonio Concina, che si è espresso nei termini che seguono: "E' singolare la perspicacia con la quale il consigliere Ricci torna sugli stessi argomenti. Questo tema infatti era stato già affrontato. Si tratta di incarichi per ottimizzare il lavoro del lavoro del Sindaco e dell'Amministrazione, senza nessuna manovra o mistero. Ho seguito altre esperienze che si sono espresse anche nella nostra regione. Quindi non c'è nessun desiderio di prevaricazione".

"La normativa attuale, - fa sapere Ricci attraverso un comunicato stampa, - impone la separazione dei ruoli tra Esecutivo e Consiglio: il Consiglio svolge la funzione di indirizzo politico amministrativo ed il controllo sull'attività dell'Ente. Il Consigliere quindi non può essere chiamato a gestire direttamente un settore dell'Amministrazione per conto del Sindaco, perché si troverebbe contemporaneamente nella posizione di controllato (in quanto Consigliere incaricato) e di controllore (in quanto Consigliere). Il Consigliere comunale secondo la normativa può essere incaricato dal Consiglio ad effettuare per conto dello stesso verifiche, accertamenti e studi su determinate materie e provvedimenti e su situazioni particolari, con l'esclusione di assumere atti di rilevanza esterna, di adottare atti di gestione spettanti ai dirigenti e di esercitare funzioni di competenza del Sindaco. Anche la giurisprudenza ha avuto occasione di occuparsi della materia con il TAR della Toscana, lo stesso Ministero dell'Interno, su quesiti posti da diverse Amministrazioni Comunali esprime il seguente giudizio: di evitare una incongrua commistione nell'ambito dell'attività di controllo. Su tale questione il Sindaco Concina, nel rispondere all'interrogazione non è stato né puntuale né completo a giustificare il provvedimento Sindacale n.2, quindi il sottoscritto si è dichiarato nettamente non soddisfatto della risposta dell'Amministrazione nella figura del Sindaco."

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