politica

Riforme endoregionali. Le Province umbre chiedono l'apertura di un confronto con la Regione

giovedì 17 febbraio 2011

I Consigli provinciali di Terni e Perugia, riuniti ieri mattina in forma congiunta a Palazzo Bazzani, hanno approvato un ordine del giorno sulle riforme endoregionali dell'Umbria alla luce del federalismo nazionale. Nel documento si dà mandato al Presidente dell'Upi regionale e ai presidenti delle Province "di avviare un confronto con la Regione Umbria sul tema fondamentale delle riforme endoregionali e della più generale azione di riforma del tessuto istituzionale regionale, sulla base del documento elaborato dall'UPI regionale e condiviso dall'UPI nazionale.

L'intento è quello di proporre e realizzare un pieno protagonismo delle Province nella riorganizzazione del sistema istituzionale regionale e in questo delle azioni di coordinamento di area vasta fondamentali per dare coerenza operativa al sistema stesso perseguendo l'affermazione della necessaria efficienza, ed efficacia dell'azione pubblica, dell'innovazione di sistema che rimane la sfida ineludibile del nostro tempo. Per questo si vuole proporre di rafforzare pienamente l'indicazione Costituzionale della priorità degli Enti elettivi nel sistema istituzionale e dare soluzioni razionali ed innovative a questo orientamento nell'ambito delle caratteristiche proprie della realtà del territorio regionale e della sua storia".

I due Consigli ritengono che "questa sia la direzione più utile per sviluppare l'azione di coordinamento e implementazione delle politiche di sviluppo e di coesione sociale sul territorio nel rispetto delle differenti prerogative istituzionali". L'intento è quello di "aprire una stagione di dialogo positivo e costruttivo con la Regione ed i Comuni dell'Umbria".

Dopo l'intervento del presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, ha parlato il presidente della Provincia di Perugia, e presidente Upi regionale, Marco Vinicio Guasticchi il quale ha detto che non è soltanto l'Unione dei Comuni la risposta alle esigenze di razionalizzazione del panorama politico istituzionale della nostra regione. Per una gestione ottimale dei servizi occorre andare verso forme di associazionismo tra Province, estendono la soluzione anche a quelle limitrofe. Guasticchi ha inoltre lanciato la proposta di fare dell'Umbria un laboratorio politico-istituzionale per le riforme endoregionali a livello nazionale.

"Nonostante sia una piccola regione - ha spiegato - la nostra si avvale della presenza di due Province coese, che stanno già ragionando sull'ipotesi di unificare alcuni servizi e regolamenti". Guasticchi ha auspicato un dialogo franco e costruttivo con la Regione per giungere ad un documento in cui si tenga conto delle modifiche proposte dalle due amministrazioni provinciali. A tale proposito è già stato chiesto un incontro con la presidente Catiuscia Marini. "Nel caso di un mancato accoglimento delle nostre proposte - ha aggiunto - le due Province potrebbe ricorrere al potere di iniziativa e proporre emendamenti al disegno di legge direttamente in Consiglio regionale".


Nel dibattito sono intervenuti per il Consiglio provinciale di Terni: Andrea Sacripanti (Pdl) che ha ribadito la validità dell'impostazione basata sui tre organi elettivi, Regione, Provincia e Comune respingendo il disegno di legge regionale. Zefferino Cerquaglia (Psi) ha chiesto di evitare doppioni e di fare una riforma che vada nel senso pratico di abbattere i costi della pubblica amministrazione nell'ottica della legge di riforma delle autonomie locali. Mauro Paci (Pd) ha sottolineato la validità dell'impostazione proposta dall'Upi regionale ed ha giudicato interessanti le linee evidenziate dal rappresentate dell'Upi nazionale.

Per il Consiglio provinciale di Perugia: Maurizio Ronconi (Udc) che ha evidenziato come Terni e Perugia sino contro il disegno regionale. "Non c'è una visione omogenea nell'ambito del centrosinistra", ha detto. Giampiero Rasimeli (Pd) ha auspicato l'eliminazione degli sprechi, una forte razionalizzazione e un costante dialogo istituzionale. Bruno Biagiotti (Pdl) ha affermato che "la riforma della Regione non è condivisibile e dimostra la schizofrenia del centrosinistra. Occorre chiudere la stagione degli enti di secondo livello". Franco Granocchia (Idv) ha ribadito il ruolo centrale delle Province e la necessità di abbattere i costi e razionalizzare i servizi. Piero Sorcini (Pdl) ha invece espresso parere favorevole alla proposta dell'Upi ed ha auspicato un ruolo importante per le Province umbre. Claudio Fallarono (Pd) ha invece sottolineato la necessitò di proseguire e approfondire la discussione sulle riforme partendo dalla proposta formulata dall'Upi regionale. Giorgio Fugnanesi (Pdci) ha infine puntato l'attenzione sull'importanza di garantire l'erogazione dei servizi, le risorse e il personale. Condivisione della proposta Upi ha infine espresso Enrico Bastioni (Socialisti riformisti).


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