politica

Il Partito Democratico pronto a staccare la spina a Concina. Verso una richiesta di dimissioni?

domenica 13 febbraio 2011
Il Partito Democratico pronto a staccare la spina a Concina. Verso una richiesta di dimissioni?

Partito Democratico di Orvieto sul piede di guerra: lo si evince dagli ultimi comunicati stampa che commentano, del tutto negativamente per il governo Concina, le dimissioni-denuncia dell'ex assessore Antonio Barberani e da un duro manifesto affisso ieri sulle bacheche del PD dove, sull'immagine dell'inseparabile coppia Frizza-Concina, su campo viola, che simbolicamente è il colore del lutto, campeggia lo slogan "Chi oggi governa danneggia anche te. Digli di smettere". Sembrerebbe l'appello a una mobilitazione popolare dei contrari da sempre e dei delusi dal governo consiliare cittadino, che il PD si appresta forse a sostanziare con una mozione di sfiducia e una richiesta di dimissioni al sindaco.

Destano poi sconcerto, all'interno del PD e non solo, i rumors sull'imminente nomina ad assessore di Roberto Meffi. Una nomina che in realtà altro non sarebbe che una conseguenza premiante dell'appoggio dato recentemente al governo Concina dall'ex consigliere PD, che proprio a questo scopo di sostegno si è costituito con il presidente del Consiglio Marco Frizza nel Gruppo consiliare autonomo, ma che non sembra affatto gradita in città.

La mossa della nomina di un assessore preso tra le fila dei consiglieri eletti piuttosto che esterno, permetterebbe inoltre un ulteriore rafforzamento della compagine conciniana. Rientrerebbe infatti Antonella Annulli, soppiantata dal ricorso del piddino Oriano Ricci, che attualmente sembrerebbe vicina alle scelte di appoggio a Concina fatte a suo tempo da Frizza e Meffi. Resta da vedere, in ogni caso, quanto, al di là della scelta del futuro nuovo assessore, il governo Concina potrà reggere alla disastrosa situazione finanziaria. Al momento, infatti, dato lo stato dei conti, appare molto difficile che possa chiudere un legittimo bilancio preventivo 2011, prima e imprescindibile condizione per continuare a governare. Ci sono infatti oltre tredici milioni di euro di debito secondo il manifesto del PD, ma ben 17 milioni 208.000 euro secondo i conti dell'esponente UDC massimo Gnagnarini,  "al quale vanno aggiunti - afferma - altri 8 Ml del market to market negativo dei contratti di finanza derivata che deve essere ancora evidenziato, altri 1,2 Ml di fabbisogno già attestato dagli uffici anch'esso non evidenziato e, infine, l'aggravio degli oneri sul debito generato dal lento ma progressivo innalzamento dei tassi".