politica

Barberani lascia la Giunta. "Non mi riconosco nelle dinamiche politiche e organizzative in atto da tempo"

giovedì 10 febbraio 2011
Barberani lascia la Giunta. "Non mi riconosco nelle dinamiche politiche e organizzative in atto da tempo"

Questa mattina l'assessore Antonio Barberani ha rimesso nella mani del sindaco Concina le deleghe assorili di cui era investito. A poche ore dalla ufficializzazione delle proprie dimissioni, Barberani spiega, - attraverso un comunicato stampa appena diffuso, - le motivazione che lo hanno spinto a chiamarsi fuori dell'Esecutivo.

Riportiamo di seguito la nota stampa:

"Con la presente comunico di aver rimesso nelle mani del Sindaco le mie deleghe assessorili del Comune di Orvieto. Con profondo rammarico mi sono visto costretto a questa scelta definitiva, non riconoscendomi nelle dinamiche politiche e organizzative in atto da tempo, in netta contraddizione con il progetto che aveva portato il Sindaco Concina alla vittoria elettorale.

Sul piano strettamente politico, sono stato dall'inizio il più convinto sostenitore della necessità di un coinvolgimento serio di tutta la città, organizzata e non, così come di tutti i partiti rappresentati in Consiglio Comunale, in una grande operazione progettuale e di risanamento. Tale ipotesi è stata evidentemente avversata in favore di scelte che ritengo solo finalizzate ad un effimero consenso numerico. La drammatica emergenza che stiamo attraversando necessita invece di un grande sforzo collettivo capace di gestire, prima, e superare, poi, l'attuale congiuntura negativa ed avviare un rilancio stabile della nostra città.

Sul piano amministrativo la compagine assessorile è, nei fatti, da tempo esautorata dalle scelte di governo, sistematicamente elaborate in altri consessi e con altri soggetti al di fuori di quelli legittimamente preposti allo scopo. L'eventuale, inevitabile poca esperienza nell'approccio della mia azione amministrativa, non mi esime dal valutare una stagione di azzeramento di funzioni e servizi propri di una Amministrazione Comunale, finalizzata ad un illusorio risanamento finanziario, lontana dalle mie convinzioni morali e politiche, oltre che inutile e dannosa.

C'è stato chi, più autorevolmente del sottoscritto, ha sostenuto che "ogni taglio incide sul benessere e la felicità di qualcuno". Mi sento di condividere questa affermazione."