politica

Il Sindaco Concina e l'Assessore al Bilancio Romiti fanno il punto sullo stato dell'arte all'indomani del pronunciamento della Corte dei Conti

sabato 30 ottobre 2010
Il Sindaco Concina e l'Assessore al Bilancio Romiti fanno il punto sullo stato dell'arte all'indomani del pronunciamento della Corte dei Conti

Questa mattina nel corso di una conferenza stampa, il Sindaco e l'Assessore al Bilancio hanno fatto il punto sullo stato dell'arte rispetto alla recente approvazione della manovra di assestamento del bilancio e degli orientamenti della Corte dei Conti a Perugia.
Di seguito il resoconto dell'Ufficio Stampa del Comune di Orvieto.

"E' stato un ottobre piuttosto convulso per il Comune per le note questioni di bilancio", - ha esordito il Sindaco Antonio Concina, così come si legge nel comunicato stampa del Comune.  "A livello politico - ha aggiunto - da gennaio ho sempre provato a coinvolgere quante più forze possibile nella gestione quotidiana e straordinaria del Comune. Pensavo di esserci riuscito con il tavolo di lavoro 'Progetto Orvieto per il Futuro' (altrimenti detto GPL). Abbiamo lavorato con alti e bassi, con una posizione di assoluto stallo nei giorni immediatamente precedenti la sessione di Consiglio che ha portato alla determinazione di andare comunque avanti da soli, alla luce della delicatezza della situazione e alle numerose sollecitazioni ricevute. Un successivo incontro con il Consigliere e i dirigenti della Corte dei Conti che da anni seguono il Comune di Orvieto - incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti di molte forze politiche della città - ha permesso di prendere consapevolezza dell'estrema attenzione con cui la Corte stava valutando le vicende orvietane e del conseguente rigore che dopo anni di promesse mancate veniva richiesto al Comune".


"Anche se i rilievi della Corte dei Conti riguardano soprattutto il passato - ha aggiunto - come Sindaco di questa città, senza recriminazioni nei confronti di nessuno, me ne faccio e me ne farò carico. Insieme a me, in maniera trasparente e netta, alcuni Consiglieri si sono ugualmente caricati di questa responsabilità e quindi il Consiglio Comunale del 20 ottobre scorso ha potuto approvare il piano di risanamento predisposto dall'Amministrazione Comunale. Si è rotto dunque quel ‘recinto mentale' - legittimo e giustificabile - che non consentiva di fare camminare la città verso il rilancio e il risanamento. Gli atti di bilancio che abbiamo approvato sono stati immediatamente rimessi alla Corte dei Conti e per alcuni giorni abbiamo atteso con ansia una valutazione che era stata fissata per il 26. Il giorno successivo, 27, abbiamo avuto l'anticipazione informale che la Corte aveva preso atto che da parte dell'Amministrazione c'era stato uno sforzo serio, trasparente di assunzione di responsabilità. Ed abbiamo iniziato a ragionare sul futuro. Naturalmente non ci è stata firmata nessuna cambiale in bianco, ma piuttosto un'apertura di credito importante e ben scadenzata. E ora aspettiamo la lettera ufficiale della Corte dei Conti che ci detterà le regole di comportamento".


"Quindi - ha ripreso Concina - abbiamo immediatamente messo in moto una serie pressante di incontri con le varie forze politiche e imprenditoriali della città, con le associazioni di categoria, i presidenti di zona e, proprio ieri pomeriggio, con le associazioni di volontariato, culturali e le cooperative sociali. In questa fase, infatti, abbiamo bisogno di trasmettere a tutta la città la necessità di lavorare insieme rompendo tutti gli steccati ideologici. Dico questo in maniera assolutamente non strumentale. Metto la politica da parte e metto in primo piano la buona amministrazione della città. Non importa da che parte verranno i buoni consigli e la disponibilità al lavoro. Da qui a fine anno ci attendono giorni di lavoro impegnativo e complesso, con occhio attentissimo ai numeri ma non dimenticando i vari comparti su cui la città è organizzata, a partire dal sociale e dalla cultura. E a questo proposito, proprio stasera verrà presentato un evento nuovo e importante, il Festival Orvieto Ushuaia Classica, una manifestazione che, nonostante alcuni interventi fuori posto, dovrà dare lustro alla nostra città. Non ci saranno oneri finanziari per il Comune: l'organizzazione internazionale che da anni organizza la stagione argentina del Festival, molti mesi fa ha individuato Orvieto come partner e si farà totalmente carico degli oneri del progetto. Abbiamo esaminato le opportunità ed abbiamo deciso di lavorare insieme a Ushuaia, con grande impegno per rilanciare la nostra città".


"Sul capitolo 'Vigna Grande' - ha continuato - i contatti continuano, utilizzando gli ottimi presupposti e i lavori che, sull'argomento, sono stati prodotti da chi mi ha preceduto, a partire da quelli per la valutazione urbanistica della futura utilizzazione dell'impianto. Non buttiamo via nemmeno il lavoro fatto per il sistema museale, un settore che ha bisogno di essere razionalizzato. Tesori come quelli ancora nascosti di Simone Martini devono emergere e messi a valore per questa città: molte città in giro per il mondo costruirebbero un museo per esibire solo questo. Il settore va razionalizzato e diffuso meglio, a cominciare da una migliore utilizzazione del sito del Comune e dei possibili link. Altro obiettivo che stiamo perseguendo, senza strepiti, riguarda il completamento della Biblioteca, un gioiello da mettere a fattore comune. Umbria Jazz Winter è un valore innegabile per la cultura e l'economia della nostra città.


"Per quanto riguarda il 'sociale' - ha concluso - i servizi a domanda individuale non saranno toccati perché costituiscono un sostegno diretto alle famiglie a basso reddito. Stiamo però lavorando sulla rimodulazione della loro gestione nell'interesse di tutti. Un esempio importante è quello della nuova gestione della Piscina che ha portato una riduzione drastica di persone che vantavano diritti di fruizione magari esibendo certificati medici quantomeno stravaganti: oggi quei certificati sono scesi da 200 a 12. Anche il ruolo della Fondazione CRO è determinante. Stiamo predisponendo una linea strategica complessiva per ottenere il sostegno della Fondazione CRO e consentirle di intervenire razionalmente laddove necessario. Prima di passare la parola all'Assessore Romiti, desidero qui ringraziare Piergiorgio Pizzo che come consigliere delegato alle politiche di bilancio sta collaborando attivamente con l'assessore Romiti con un lavoro davvero importante. Lo ringrazio per quello che ha fatto e sta facendo e che continuerà a fare".

"Il passaggio del Consiglio Comunale del 20 ottobre è stato un segno estremamente importante - ha detto da parte sua l'Assessore al Bilancio, Maurizio Romiti - anche perché accompagnato da una chiamata dalla Corte dei Conti di alcuni giorni precedenti che chiedeva spiegazioni e delucidazioni per fare chiarezza nei conti del Comune. Pur nella durezza del richiamo ricevuto, siamo stati fortunati perché abbiamo potuto dire che stiamo lavorando per risolvere il problema. Un anno fa abbiamo ereditato una situazione che andava innanzitutto capita, prima di individuare le terapie. Ma è un percorso che va gestito bene, nella consapevolezza che il presente porta con sé costi importanti e la macchina organizzativa del Comune non va fermata. Lo squilibrio strutturale del Comune era di quasi 8 milioni (21 di entrare e 28 di uscite). Ci è stato imposto di non avere uscite superiori ai 23 milioni e mezzo, cifra nella quale contiamo di rientrare entro la fine dell'anno. Abbiamo toccato tutti i temi che ci consentono di dialogare con la Corte dei Conti senza uscirne bastonati. Stiamo affrontando il debito e i derivati. In questa partita ci assiste uno studio, l'unico in Italia che ha già vinto una causa su questo argomento per il comune di Rimini, e questo ci fa ben sperare. I primi contatti con le due banche interessate stanno dando esiti opposti: da un lato c'è una disponibilità che precluderebbe ad una conclusione positiva, dall'altro c'è maggiore chiusura che potrebbe obbligarci a passare rapidamente alle vie di fatto presso le sedi opportune. Lo stock di debito è importante e va risolto in modo strutturale.

Nei prossimi 4/6 mesi pensiamo di sottoporre al Consiglio le proposte strutturate. Come ha accennato il Sindaco, lavoriamo alla privatizzazione dei servizi, il che non significa vendita, ma modalità di gestione diverse. Sono stati già attivati i contatti con i prestatori di servizi chiamati a proporre loro stessi le modalità di contenimento. Questo sta a significare che non verrà tagliato alcuno dei servizi, ma solo studiate e condivise con i prestatori stessi le nuove modalità di gestione. Stiamo studiando l'aumento delle entrate. Far crescere le entrate richiede sempre un periodo di tempo più lungo, ma i primi passi sono stati fatti a cominciare da ipotesi sulla Discarica e sull'installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile (non certo quelli prodotti dalla mia famiglia come ho già avuto modo di chiarire a suo tempo, per tranquillizzare ancora una volta alcuni censori). Orvieto ha molte potenzialità, la cultura ed altri asset sono significativi per il suo rilancio, per cui dovremo lavorare su questo".
"In poche settimane contiamo di chiudere la trattativa privata per la gestione dei parcheggi - ha proseguito Romiti - per i quali abbiamo un numero significativo di soggetti che si sono dichiarati interessati. Prima di Natale dovremmo procedere all'assegnazione del servizio. Tutte le azioni che sono state messe in piedi partono dalla considerazione dei numeri su cui poggiano i conti di questa città, ad esempio i passaggi nei parcheggi, gli ingressi nei luoghi turistici. Abbiamo tenuto i piedi per terra, basandoci su valutazioni realistiche, come i 120.000 ingressi annui al Pozzo di San Patrizio che è stato il valore più elevato negli ultimi anni. La città dovrà essere in grado di mettere a disposizione dei suoi frequentatori un pacchetto interessante di proposte e soprattutto un'ospitalità e costi adeguati per l'enogastronomia. Vorrei ricordare la recente convenzione sottoscritta fra il Comune e il Monte dei Paschi di Siena per il finanziamento alle attività agricole del territorio".
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Alle domande dei giornalisti il Sindaco Concina e l'Assessore Romiti hanno così risposto:

D. Per la Piave resta l'opzione della vendita? Quale è la preoccupazione principale sul bilancio?
R. Concina. "ribadisco che non c'è alcuna barriera ideologica e che nessuno vuole svilire questo bene che oggettivamente può concorrere all'abbattimento del debito e può essere una volano di sviluppo per la città. Certamente dal punto di vista di un possibile soggetto interessato, lo strumento della concessione piace meno della vendita, ma questo lo vedremo proseguendo i nostri colloqui che sono in corso con importanti istituzioni che si affacciano e fanno le loro proposte. D'altra parte, nel nostro paese il mercato offre centinaia di caserme dimesse: di diverso c'è che noi l'abbiamo in proprietà".
R. Romiti: "la situazione è più articolata della domanda posta. In questo momento la difficoltà principale è tenere in equilibrio la riduzione delle uscite con la tenuta dei servizi. C'è un problema finanziario che si accompagna a quello economico corrente. Problema che, a causa della contingenza, è stato affrontato con l'alienazione di beni anziché con provvedimenti strutturali. Le alienazioni che sono state decise hanno uno sperabile esito positivo. Qualcuna è un po' più complicata tenuto conto del diffide momento economico a livello generale. E comunque ci siamo tenuti qualche alternativa. Nella realizzazione di certi interventi, la Corte dei Conti ci ha chiesto impegni in termini di date. Siamo in attesa di ricevere la lettera ufficiale che verrà inviata al presidente del Consiglio Comunale contenente le indicazioni. La disponibilità c'è, c'è il rimprovero ma anche la presa d'atto che si sta cercando la soluzione grazie anche ad una ritrovata maggioranza in Consiglio".

D. Il mantenimento dei servizi va letto come quantità dei servizi esistenti e come mantenimento dei costi?
R. Concina: "per i servizi, insieme con gli erogatori degli stessi, ci sarà una razionalizzazione. Alcuni enti vantano crediti importanti. Dobbiamo ristrutturare tutto questo comparto di welfare sociale che in questa città è veramente significativo, ma va commisurato alle casse del Comune. Si tratta di rimodulare questo comparto prestando la massima attenzione anche all'elusione. Orvieto è una città che ha molti anziani ed ha bisogno di sostegni. Nessuno di noi ha intenzione di penalizzare nessuno. Dobbiamo solo riportare chiarezza in determinati comparti, con l'aiuto di tutti, a partire dai soggetti erogatori dei servizi".
R. Romiti: "i servizi verranno toccati e modificati anche da un punto di vista economico, fermo restando il forte impegno del Comune a mantenere l'ambito sociale della tutela delle famiglie meno abbienti. Va chiarito che si sta ragionando di servizi non essenziali, di cui una comunità può godere nel momento in cui essi facilitano l'organizzazione della vita delle famiglie. Probabilmente le privatizzazioni saranno assegnate a qualcuno che già gestisce i servizi esistenti e che li organizzerà a suo modo sulla base di una intesa con il Comune che vuole assicurare gli standard attuali. L'esempio della Piscina da questo punto di vista è emblematico".

D. A fronte della necessità di non sforare il patto di stabilità e con i crediti che molte aziende vantano, come si rimetterà in sesto questo meccanismo?
R. Romiti: "lo scorso anno uscimmo dal Patto di Stabilità interno proprio per pagare i fornitori del Comune. Nessuno nega che ci sono ritardi. L'incastro è molto complesso perché non dipende solo dalla disponibilità di soldi in cassa. Man mano che saranno fatte le cose indicate nel programma, gli interessati avranno soddisfazione. La Corte dei Conti ci farà un richiamo molto puntuale e pungente sulla questione del personale. Non è vero che ci siamo mossi con lentezza. In teoria può sembrare una questione di facile soluzione, ma nella realtà non è così. Per evitare l'impatto violento, nell'ambito del piano presentato alla Corte dei Conti e al Consiglio Comunale abbiamo presentato un programma che da un lato prevede l'utilizzo dello strumento naturale del pensionamento dei dipendenti e dall'altro il passaggio alla gestione privatistica per l'erogazione dei servizi che saranno esternalizzati, senza intaccare la certezza del lavoro".

D. A quando il rimpasto di Giunta?
R. Concina: "su questo argomento si leggono cose davvero stravaganti. Al momento, come Sindaco ho assunto l'interim delle deleghe dell'ex Assessore Calcagni che ha fatto le sue scelte e che ringrazio per il lavoro svolto con grande impegno. Ci sto lavorando per ora da solo, anche alla luce del nuovo sostegno politico che ci è stato accordato. Non ci sono nomi e se questo avverrà non è in questo momento. E' più probabile che si andrà ad una distribuzione diversa delle deleghe".

D. Riguardo alla gestione dei rifiuti, come si muoverà l'Amministrazione Comunale soprattutto per gli alti costi della differenziata? Da un lato ci sono Sao/Acea, dall'altro il Comitato per il referendum.
R. Concina: "quello dei rifiuti è il dossier dei dossier. Sulla questione ci sono molti tavoli aperti: Regionale, dell'Ati, della Provincia, dei Sindaci dell'Orvietano, della Sao e un tavolo nostro in quanto questa Amministrazione sta studiando tutti gli atti dagli anni '90 al 2007, data in cui il Comune ha ceduto la proprietà del sito. Conosciamo bene il piano industriale Sao/Acea che tiene conto delle necessità legittime di un'azienda, razionalizzazione delle attività e ricerca del profitto. Un progetto improvvisamente intercettato da un secondo progetto ternano che complica molto le previsioni e le cifre di Sao/Acea. C'è molta confusione nelle procedure. Noi stiamo seguendo il problema in una maniera propositiva nel senso che il Comune, proprietario del territorio su cui insiste la discarica, rivendica con grande forza innanzitutto l'assoluta sostenibilità di qualsiasi impianto e poi una importante redditività per il Comune, in termini o di maggiori benefici o di riduzione delle spese, perché il costo dei rifiuti è alto per il Comune. Partecipiamo quindi a tutti i tavoli con l'aiuto delle risorse del Comune, che sulla materia sono professionalmente notevoli, mettendo insieme anche la possibilità di utilizzare la consulenza gratuita del Prof. Clemente, già capo divisione ambiente dell'Enea che gestì il piano di risanamento della discarica di Pianura. Tra parentesi, grazie alla sua collaborazione, abbiamo vinto un progetto di sostenibilità ambientale presentato congiuntamente da Orvieto e Porano. Stiamo predisponendo una proposta alternativa che tenga conto della realtà della situazione delle Crete, dei numeri esposti dal piano di Sao/Acea e dei vari studi in seno all'Ati. Una proposta da cui emerga grazie anche alla collaborazione propositiva di quelle associazioni ambientaliste che non fanno solo colore o demagogia, un'idea da mettere sul tavolo della trattativa e che vada nell'interesse della città in termini di massima sostenibilità e redditività. Una proposta che, al di là degli interessi Sao/Acea, tenga conto che, in termini di impatto sul territorio, Orvieto ha interessi e preoccupazioni maggiori rispetto a tanti altri comuni dell'Ati".