politica

Il PD Orvieto si prepara all'espulsione di Frizza e Meffi: "Finalmente il Partito Democratico può ripartire da una base di maggiore chiarezza"

mercoledì 20 ottobre 2010

Nessun senso di responsabilità ma un banale salto della quaglia. Con questo giudizio e con una ferma e chiara presa di posizione il Partito Democratico di Orvieto sembrerebbe prepararsi - "finalmente", si dice - a un atto di pulizia interna e di chiarezza. Ancora nessun nome e nessun atto preciso, ma un comunicato immediato che preannuncia che "i consiglieri che con le loro dichiarazioni si sono impegnati in valutazioni e scelte difformi rispetto agli orientamenti unanimi espressi in sede di Coordinamento Comunale, si sono messi fuori dal Partito Democratico". Se le parole del comunicato del PD sono ben mirate e precise, sebbene non ancora del tutto espressa l'espulsione sembrerebbe profilarsi sia per il presidente del consiglio Marco Frizza, che in questo fatidico 20 ottobre si è abbondantemente lanciato in dichiarazioni e scelte pro Concina, sia per il consigliere Roberto Meffi che, pur avendo abbandonato l'aula consiliare prima della votazione, non ha tuttavia rinunciato a un intervento che sembrava preannunciare l'appoggio alle scelte di riequilibrio della scelta Concina.
Di seguito il comunicato prontamente diffuso dal PD.

"Oggi in Consiglio Comunale ha vinto il trasformismo: l'antico vizio di quanti, in politica, non sopportano l'onere dell'opposizione e, a volte, l'astinenza dal potere grande o piccolo. Con una certa dose di ipocrisia, si è invocato il senso di responsabilità - un nobile concetto - mentre in realtà si stava malamente occultando il più banale "salto della quaglia". Un esercizio legittimo, quest'ultimo, anche se con un blasone meno aristocratico.
Quello che si è votato oggi in Consiglio non si riferiva affatto alla decisione di commissariare o meno il Comune. Non c'era questo all'ordine del giorno, nonostante il terrorismo del centrodestra sparso in questi giorni a piene mani.

C'era invece una proposta programmatica e di bilancio che noi, a tempo debito, avevamo giudicato insufficiente e precaria. Con tutto il centrosinistra presente in Consiglio (PDCI, PRC e PSI) avevamo quindi sottoscritto una proposta, consegnata nella mani del sindaco, per far uscire con meno danni possibile il Comune da questa fase, prospettando una giunta "tecnica" destinata a mettere prima in sicurezza i conti e, successivamente, a traghettare la città verso nuove elezioni amministrative.

Infatti, tutti i rappresentanti del centrosinistra si erano trovati d'accordo, sottoscrivendo il documento, nell'esprimere un giudizio negativo su questa amministrazione - il cui immobilismo ha aggravato non poco le condizioni delle finanze comunali - e sulla conseguente necessità di un suo superamento.
Il congelamento di due mesi dell'assessore al turismo, la dichiarazione di "fine corsa" della giunta pronunciata qualche tempo fa dall'assessore Barberani, l'assenteismo dell'assessore al Bilancio Romiti e le recenti dimissioni, in netto dissenso rispetto al progetto di riequilibrio, dell'assessore Calcagni rappresentano sin troppo vividamente la provvisorietà e l'inadeguata consistenza di questo esecutivo.

Il voto contrario dei consiglieri comunali del PD risponde coerentemente al mandato degli elettori, al pronunciamento unanime del Coordinamento Comunale di Orvieto nonché alla posizione maturata dall'interno dei gruppi di centrosinistra. Posizione che il consigliere Tonelli, eletto nella lista del Partito dei Comunisti Italiani non ha, per ragioni sue proprie, ritenuto congruo onorare, offrendo così il suo sostegno ad un governo di centrodestra.

I consiglieri che con le loro dichiarazioni si sono impegnati in valutazioni e scelte difformi rispetto agli orientamenti unanimi espressi in sede di Coordinamento Comunale, si sono messi fuori dal Partito Democratico. Si tratta, infatti, di questioni che attengono a scelte politiche fondamentali e non a questioni di coscienza private.
Da oggi il Sindaco Concina dispone di una nuova maggioranza e, con la chiarezza e la forza dei numeri, non avrà più attenuanti né potrà spaventare la città con lo spettro del commissario. Dimostri se è capace di governare assumendosi quelle responsabilità che finora ha sempre cercato di scaricare altrove.

Finalmente il Partito Democratico può ripartire da una base di maggiore chiarezza. È tempo di rifare un nuovo centrosinistra e di lavorare umilmente per restituire alla politica una dignità che, specie negli ultimi tempi, sembra aver smarrito. Da qui a poco saremo chiamati a restituire vita a quel deserto che il centrodestra sta preparando per Orvieto e noi lo vogliamo fare con tutte le forze e le culture democratiche che hanno a cuore la città, il lavoro, la giustizia sociale.

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Partito Democratico di Orvieto