politica

Il silenzio pesante del PdCI: un invito, un consiglio, un modo di fare politica

venerdì 1 ottobre 2010
di Carlo Tonelli, Capogruppo Consiliare PdCI al Comune di Orvieto

In un momento oggettivamente difficile per la Citta' di Orvieto sia per la profonda crisi del ruolo e funzioni dei partiti e della politica, sia per le problematiche amministrative del passato, presente e futuro non aiutano, a mio avviso, i facili distinguo post-analitici che hanno costituito il tormentone delle passate settimane e degli ultimi giorni. Mi riferisco alle posizioni di Massimo Gnagnarini analista finanziario e dirigente dell'UDC in riferimento alle due delibere relative ai parcheggi che il Consiglio comunale ha approvato:

- bando concessione venticinquennale di posti auto nei parcheggi insilati del centro storico

- esternalizzazione dei parcheggi di superficie

- e ad articoli e commenti di vari autori sugli stessi temi e sul fallimento dei bandi di vendita degli immobili comunali e della esternalizzazione dei parcheggi di superficie.

Il sottoscritto in occasione del Consiglio comunale dell'8 Ottobre 2009 aveva dichiarato:
"Ho perplessita' anche sull'articolato e non credo che ci sia poi, pero' mi auguro di sbagliare, una corsa per questo tipo di acquisto, di concessione per 25 anni; mi rimane anche un po' poco chiara l'ultima frase dell'analisi allegata alla schema di deliberazione dove si ipotizza anche una forma di finanziamento particolarmente vantaggiosa con un istituto di credito; credo che se un cittadino debba fare ricorso ad un finanziamento, l'affare venga meno dal punto di vista proprio di affare del cittadino"

Se tale conclusione era preventivabile ed io non solo lo avevo sottolineato, ma avevo ipotizzato anche costi ulteriori derivanti da un eventuale ricorso a finanziamenti che avrebbero reso ancor meno appetibile "l'acquisto" e nonostante ciò non ho cavalcato la strada facile dell'avevo detto, appare fuori luogo che rappresentanti di forze politiche che hanno appoggiato tali scelte operino distinguo a posteriori. Troppo facile.

In relazione poi alla esternalizzazione dei parcheggi a pagamento, mentre Gnagnarini fa una attenta valutazione sulla convenienza di tale progettualita' e dichiara che, pur inserito in una logica di bilancio, e' un pessimo affare per le casse comunali (ed io sono d'accordo con lui) e suggerisce l'annullamento del bando, il rappresentante del suo partito in Comune, Piergiorgio Pizzo, stimabilissima persona, al quale auguriamo buon lavoro per l'incarico conferitogli dal Sindaco, si esprime nel consiglio comunale del 18 Giugno 2010 in questi termini:
"Abbiamo dovuto alienare i parcheggi della citta' anche se secondo me la delibera che poi e' stata presa dalla Giunta e' eccezionale, perche' prevede poi comunque una partecipazione all'utile che la societa' avra' sui parcheggi ....". Troppo facile.

Se il sottoscritto, nonostante l'amarezza per il flop del bando della Piave ed i sarcastici e superficiali commenti ad esso susseguenti, si astiene dal commentare il fallimento di tutti i recenti bandi proposti dalla nuova Amministrazione, forse altri dovrebbero fare altrettanto perche' Orvieto ha un passato, un presente ma soprattutto un futuro da costruire.

Se il sottoscritto ha scelto di non far parte del Gruppo di Lavoro Politico ( GPL) e non ha sottoscritto il patto "Orvieto nel futuro" per coerenza politica e nonostante cio' evita di dare facili lezioni a tutti, allora, in un momento drammatico per Orvieto, nell'attesa delle prossime scadenze (bilancio, Piave e rifiuti) che metteranno a dura prova l'onesta' intellettuale della politica locale, sarebbe opportuno maggior silenzio, lavoro e toni alti (acustici e politici) nei soli luoghi istituzionali.

E' un invito, un consiglio, un modo di fare politica.
Io vado per la mia strada con quello che mi e' stato insegnato: rilevare al momento quello che non va bene e discutere lealmente ed aspramente nelle istituzioni. E' questo che dà visibilita', forza e credibilita' politica.

Al di fuori di tutto cio' l'impegno mio e del partito che rappresento e' per il lavoro silenzioso, la formazione della classe dirigente del futuro, l'ascolto ed il dialogo con la gente.
Un silenzio pesante ma obbligatorio per chi vuole contribuire a costruire il futuro della citta'.
I Comunisti Italiani hanno intrapreso questo percorso politico e non aspettano piu' nessuno.
In cammino si possono poi fare gli incontri giusti ed anche se si rimane soli si e' lavorato per la citta' di Orvieto (reale o utopica).