politica

Software libero per diminuire le spese della Camera dei Deputati. Approvato alla Camera odg di Trappolino

mercoledì 22 settembre 2010
Software libero per diminuire le spese della Camera dei Deputati. Approvato alla Camera odg di Trappolino

La formula per diminuire i costi di funzionamento della Camera dei Deputati passa anche per l'adozione del software "open source". Ne è convinto il deputato del Partito Democratico Carlo Emanuele Trappolino che, in occasione della discussione di ieri relativa al bilancio di previsione di Montecitorio, ha presentato un ordine del giorno con cui ha sollecitato l'aula ad una rapida migrazione da software proprietari a software "open source".

Non è solo l'azzeramento del costo delle licenze a sorreggere l'argomentazione di Trappolino. Ci sono infatti motivazioni intrinseche -la possibilità di poter disporre di un controllo totale del codice sorgente, la maggior sicurezza, l'interoperabilità e i formati aperti , l'indipendenza dal fornitore e la possibilità di riuso - a suggerire alle Pubbliche Amministrazioni di considerare il software "open source" quale punto di riferimento utile per i progetti di automazione, e-government, innovazione dei servizi al cittadino e alle imprese.
L'ordine del giorno di Trappolino, positivamente accolto dal collegio dei questori della Presidenza della Camera, con la sola richiesta di rendere i tempi di adozione meno stringenti, intende valorizzare le positive esperienze di migrazione di software proprietari a software "open source" già intraprese dalla tecnostruttura della Camera. In particolare, si tratta di completare l'adozione di software di produttività personale (videoscrittura, foglio di calcolo e presentazioni) in sostituzione ai pacchetti proprietari.


"Vengo da una regione - ha detto Carlo Emanuele Trappolino a conclusione del suo intervento - che ha una legge del 2006 in materia di pluralismo informatico e da una città, Orvieto, che ha ospitato, nel 2009, l'Open Office Conference, una delle più importanti 'kermesse' del software 'open source'. Penso che da quest'Aula possa arrivare un forte segnale a sostegno degli standard aperti e dell'innovazione tecnologica, proseguendo sulla strada ormai avviata da tempo, da questa amministrazione".