politica

Si torna a parlare dell'aeroporto di Viterbo. Per Barberani "occasione straordinariamente importante per Orvieto"

venerdì 30 luglio 2010
Si torna a parlare dell'aeroporto di Viterbo. Per Barberani "occasione straordinariamente importante per Orvieto"

La vicenda dell'aeroporto di Viterbo, ha ripreso quota all'indomani della pubblicazione da parte de "Il Sole 24 Ore" del rapporto One Works-Kpmg-Nomisma relativo alle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano trasmesso da Enac al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Dal documento, che esamina uno spazio temporale di vent'anni, vengono individuati 14 scali strategici, in testa Fiumicino, Malpensa e Venezia, 10 scali recuperabili, ovvero "primarie riserve di capacità del sistema" e 24 da chiudere. Un quadro di razionalizzazioni e tagli, quello anticipato dalla testata economica da cui, tuttavia, risulterebbe che lo scalo aeroportuale di Viterbo potrebbe essere rapidamente "recuperato". Nel senso che, secondo il rapporto, il nuovo scalo si potrebbe sviluppare se non si vuole puntare sull'espansione di Fiumicino anche al traffico low cost purché questo non comporti una eccessiva dispersione di risorse per le nuove e costose infrastrutture di collegamento viario (ferrovie e strade). Il rapporto si concentra, infatti, sull'indirizzo della non dispersione di utenti e risorse pubbliche per le infrastrutture.

Osservazioni alle quali l'amministrazione viterbese ha già replicato sostenendo che lo scalo aeroportuale non è a una scelta politica per la città, ma una emergenza non più rinviabile. Così come le infrastrutture, che costituiscono un ritardo non più tollerabile e che devono essere realizzate, con o senza aeroporto, per offrire una risposta concreta e definitiva al territorio e alla sua economia.

Dello stesso avviso l'Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Orvieto Antonio Barberani che afferma: "la vicenda dell'aeroporto di Viterbo sembra ritrovare nuove speranze. Questa possibilità costituisce una occasione straordinariamente importante per Orvieto e l'intero territorio, in quanto corrisponde alle esigenze di sviluppo economico, occupazionale, turistico e culturale legato anche ai flussi derivanti dal porto di Civitavecchia oggi il più importante scalo per il turismo italiano". "In tal senso ci rapporteremo in maniera attiva - assicura - con i comuni della Tuscia al fine di trovare politiche convergenti per sfruttare questa occasione".