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Prende corpo l'idea di un Centro Integrato della Ceramica Orvietana a palazzo Simoncelli. Approvato il progetto preliminare

mercoledì 28 luglio 2010
Prende corpo l'idea di un Centro Integrato della Ceramica Orvietana a palazzo Simoncelli. Approvato il progetto preliminare

E' stato approvato dalla Giunta comunale il progetto preliminare dell'allestimento del Centro Integrato di Documentazione, Ricerca e Sperimentazione della Ceramica Orvietana presso Palazzo Simoncelli in Piazza del Popolo nell'importo complessivo di 1.257.000 euro, redatto dall'Arch. Alberto Satolli, a suo tempo incaricato della redazione delle fasi preliminare, definitiva ed esecutiva del progetto di allestimento. Il progetto è stato trasmesso alla Provincia di Terni per l'erogazione del finanziamento regionale di cui è destinataria in base alla legge regionale 5/1990 Testo Unico dell'Artigianato che prevedeva l'attuazione di interventi per la "Tutela dell'Artigianato Artistico" e in particolare lo sviluppo di strutture integrate, fra le quali era espressamente ricompresa quella di Orvieto.

Il 25 gennaio 1995 venne sottoscritta l'Intesa di Programma fra la Regione dell'Umbria, la Provincia di Terni, i Comuni del Circondario e le Comunità Montane, per gli interventi nel territorio del Circondario Orvietano; intesa che affermava la necessità di concorrere alla realizzazione del Centro Integrato per la Ceramica di Orvieto mediante "l'utilizzo, da parte della Provincia, di fondi della L.R. 5/90 per spese di allestimento ed arredo".
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Il Centro Ceramica Orvietana (CCO) fu istituito nel 1999 a seguito della ripresa e dell'incremento, dal 1981 in avanti, degli studi sulla produzione ceramica storica e dell'avvertita esigenza di rinnovamento e riqualificazione della produzione ceramica contemporanea.
Essendo annoverata Orvieto tra le prime diciannove città italiane in cui l'antica tradizione ceramica ancora persiste, si partecipò attivamente - all'interno dell'Associazione "Città della ceramica" - al dibattito nazionale sulla potenzialità dell'arte figulina e si evidenziò maggiormente, a livello locale, la mancanza di uno spazio fisico deputato sia alla memoria che all'innovazione della ceramica orvietana. La ricerca di questo spazio polifunzionale si concluse positivamente con la decisione dell'Amministrazione comunale di destinare al Centro Ceramica il palazzo Simoncelli in Piazza del Popolo a cui seguì l'approvazione di un progetto per i lavori di restauro e rifunzionalizzazione che, iniziati nel 2003, sono oggi praticamente conclusi.
E' per rendere funzionante la struttura, che necessita di attrezzature e arredi adeguati alle finalità del Centro, che si è ora approvato il progetto di allestimento. La parte di palazzo Simoncelli completamente restaurata di proprietà comunale, e di cui si ha disponibilità, è articolata su tre livelli ed integrata da un edificio minore che la affianca, che è stato ristrutturato per contenere la zona d'ingresso, le scale e l'ascensore per l'accesso ai vari piani.

Al piano rialzato del palazzo, o primo livello, troverà sistemazione una sala per esposizioni temporanee e le altre due verranno attrezzate come laboratorio ceramico, funzionale sia per la ricerca sperimentale che per la formazione di nuovi ceramisti, attraverso corsi per le scuole e non solo. Esistendo sempre meno le condizioni per un apprendistato nelle botteghe artigiane, la possibilità di mantenere viva la tradizione è legata anche ad una più diffusa trasmissione delle esperienze ceramiche in un laboratorio promosso dal Comune.
Nelle sette sale del piano nobile del palazzo si snoderà il percorso espositivo del "Museo della tradizione ceramica": in progressione cronologica verranno esposti i materiali ceramici orvietani dalle origini all'epoca moderna e, con l'ausilio di pannelli illustrativi e supporti multimediali, si ricostruirà la cultura materiale e l'evoluzione artistica della produzione ceramica in quei periodi storici - etrusco, medievale, post-medievale e moderno - in cui si sviluppò largamente con punte di assoluta eccellenza. Il museo memorizza, in sintesi, la storia della ceramica a Orvieto e mostra un thesaurus di forme e decorazioni realizzate con tecniche diverse, che individuano i caratteri distintivi della tradizione, come "modelli" da riscoprire, ripensare e rigenerare.
Al termine del percorso espositivo è stato ricavato uno spazio con attrezzature e postazioni multimediali, per coloro che, in gruppo o singolarmente, intendono approfondire la conoscenza della ceramica orvietana nei suoi diversi aspetti.

All'ultimo piano del palazzo verrà situato il deposito di tutti i materiali in dotazione al Centro Ceramica - sia di proprietà comunale (donazioni e acquisti) sia in affidamento (dallo stato, da enti o da privati) - con spazi attrezzati per la classificazione, il restauro e lo studio dei reperti ceramici, compresi quelli frammentari, che saranno poi selezionati e destinati in parte e/o a rotazione all'esposizione museale. Allo stesso terzo livello dell'edificio troveranno posto un laboratorio scientifico, l'ufficio di direzione, l'archivio e la biblioteca specializzata del Centro.

Il progetto preliminare prevede anche la creazione di una banca-dati che contenga, in prima istanza, e renda consultabile tutta la documentazione nota attraverso gli studi già fatti, nonché la schedatura completa di tutte le ceramiche orvietane conosciute e conservate nei musei italiani ed esteri -che sono oltre settanta- e nelle collezioni private.