politica

La bufera degli SWAP si abbatte su ex dirigenti ed ex amministratori. La Corte dei conti quantifica e addebita il danno erariale del Comune di Orvieto

mercoledì 28 luglio 2010

Arrivano al pettine i nodi della controversa questione degli SWAP del Comune di Orvieto. Sono partite proprio in questi giorni, infatti, notifiche per altrettanti inviti a dedurre - sembra diciotto - che la magistratura contabile sta consegnando agli interessati, per iniziativa della procura regionale della Corte dei conti, nell'ambito dell'indagine contabile sui derivati per presunto danno erariale alle casse del Comune. Le notifiche riguardano dirigenti, ex dirigenti ed ex amministratori del Comune di Orvieto che, nell'arco temporale che va dal 2001 al 2008, abbiano avallato o votato delibere di giunta in materia di derivati. La Corte dei conti, che pare abbia quantificato il danno erariale per una cifra complessiva che supera i due milioni di euro, avrebbe anche quantificato quanto ogni amministratore o tecnico responsabile, in rapporto alle sue mansioni, deve.

I più colpiti sono i dirigenti, per effetto della cosiddetta legge Bassanini che assegna a loro, che hanno funzioni di controllo e avallo, le maggiori responsabilità. Si andrebbe così da oltre un milione di euro per l'ex ragioniere capo Agostino Cannas a circa 400mila euro per Alvaro Rosati, dirigente del settore Finanze, a una somma di poco inferiore per l'ex direttore generale Ezio Lopez. E poi cifre via via più contenute ma comunque non irrilevanti per chi ha amministrato dal 2001 al 2008, dagli ex sindaci Stefano Cimicchi e Stefano Mocio agli assessori delle relative giunte. Gli interessati dall'inchiesta hanno ora a disposizione sessanta giorni di tempo per depositare memorie ed essere eventualmente ascoltati dal giudice.

L'inchiesta della corte dei Conti come noto interessa altri 9 Comuni in tutta la Provincia (Terni, Narni, Stroncone, Guardea, Alviano, Polino, Avigliano Umbro, Lugnano in Teverina e Baschi) e sta cercando di far luce su quanto gli swap, caratterizzati da volatilità e da tasso speculativo, siano coerenti con le possibilità di indebitamento consentite ad enti e amministratori pubblici.

I contratti derivati del Comune di Orvieto, che ammontano a un importo complessivo di 41 milioni, furono sottoscritti nel 2001 con una delibera con cui l'amministrazione assicurava il tasso d'interesse del debito da variabile e fisso. Furono poi rinegoziati nel 2007 con la Royal Bank of Scotland dopo aver constatato che i contratti precedenti, siglati con la Bnl, erano in perdita.

Per parte sua, la nuova amministrazione del sindaco Concina si è attivata con una procedura di autotutela per impugnare i contratti di finanza derivata che, per la loro natura, stanno facendo crescere il debito del Comune di Orvieto, attualmente stimato in circa 50 milioni di euro.