politica

Festa democratica. Qualità, sinergie e responsabilità le parole chiave per far ripartire lo sviluppo dell'Orvietano

giovedì 1 luglio 2010
Festa democratica. Qualità, sinergie e responsabilità le parole chiave per far ripartire lo sviluppo dell'Orvietano

"Lavoro: tra crisi e crescita" era il tema dell'affollato dibattito di mercoledì 30 giugno, alla Festa Democratica al Parco Urbano del Paglia. All'iniziativa, aperta e coordinata dal Consigliere Regionale Fausto Galanello, erano presenti l'Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Gianluca Rossi ed il Segretario Regionale della CGIL Mario Bravi.

Tra i presenti, i rappresentanti delle associazioni economiche, organizzazioni sindacali, imprenditori, amministratori locali e dei lavoratori delle aziende in crisi. Il dibattito ha inteso cogliere l'attualità della difficile condizione socio-economica e occupazionale del territorio orvietano, che si manifesta all'interno di una grave crisi che riguarda, più in generale, l'Umbria, l'Italia e gran parte dell'economia mondiale.

Anche a livello locale la crisi ha colpito duramente. Il susseguirsi di fallimenti e di cessazioni di attività produttive (tra cui segmenti fondamentali del settore tessile - abbigliamento) ha lasciato sul terreno centinaia di posti di lavoro. E in assenza di misure di sviluppo, la diffusa sofferenza del sistema produttivo orvietano rischia di tradursi in un'ulteriore contrazione dei livelli occupazionali.

È quindi necessario, è stato detto, ripartire dalle opportunità di crescita offerte dalle risorse e dalle vocazioni del territorio, attraverso un'interazione con la strumentazione pubblica, in particolar modo regionale, chiamata a sostenere progetti e investimenti. Facendo attenzione - questa la raccomandazione posta all'indirizzo della politica - alle flessibilità delle misure, che devono essere tagliate anche per le peculiarità dimensionali delle imprese dell'orvietano, e alla capacità dei progetti di generare buona occupazione.
Questi argomenti, ulteriormente sviluppati nella presentazione di Galanello, sono stati ripresi e approfonditi dagli interventi di Mario Bravi e Gianluca Rossi.

In particolare, a trovare spazio sono stati nuovamente i temi connessi alla disoccupazione, alla precarietà, alla sicurezza e ai diritti sui posti di lavoro. Le difficoltà sistemiche - è stato sottolineato - premono come non mai sulla capacità delle famiglie di far quadrare il proprio bilancio e sugli spazi di intervento degli Enti locali. La manovra (depressiva) del governo Berlusconi, che per metà è stata confezionata con la sottrazione di risorse agli enti locali, rende la situazione ancora più drammatica. Si colpisce il pubblico impiego e la scuola; si minacciano gli evasori (senza fare poi nulla di concreto per recuperare ciò che viene nascosto al fisco) mentre i percettori di rendite vengono risparmiati. Alla fine, i tagli a Regioni ed Enti locali si scaricheranno sulle famiglie, mentre alcune di esse verranno spedite, senza troppi riguardi, nei dintorni della sempre più affollata soglia di povertà.

La manovra finanziaria metterà a dura prova la possibilità della Regione Umbria di mantenere politiche, investimenti ed interventi nei diversi settori di competenza: infrastrutture, ambiente, sociale - sanitario, sviluppo economico compreso il sostegno alle imprese. E' in un quadro siffatto che su base regionale viene avanzato un programma di governo che, pur non nascondendo preoccupazioni e incertezze, si presenta forte e determinato nel reimpostare un progetto di sviluppo. Il punto di partenza è l'Umbria, le sue risorse, e le sue diverse articolazioni territoriali; ma il percorso è indicato dalle strategie di crescita europee, così come stabilito dal documento della Commissione Europea "Europa 2020: una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva".

Il documento consiste in una serie di obiettivi - occupazione e sviluppo legati alla formazione, ricerca e innovazione; nuova politica ambientale ed energetica (per ridurre l'emissione di gas serra, migliorare l'efficienza energetica e aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili); lotta alla povertà - che debbono essere tradotti in politiche nazionali e regionali. Questi traguardi rappresentano i capisaldi del programma presentato dalla Presidente Marini, là dove si parla dello sviluppo dell'economia della conoscenza, del ruolo determinante della green economy e delle politiche inclusive riferite alle tematiche giovanili e dell'immigrazione.

Numerosi gli interventi del pubblico e, in particolare, dei rappresentanti di categoria, delle imprese e dei lavoratori. Al territorio orvietano, è stato più volte ripetuto, servono nuove sinergie tra i diversi attori economici, sociali e istituzionali per potenziare le vocazioni e le specializzazioni produttive, e servono nuovi processi di sviluppo reali, fondati sulla qualità. Obiettivi sui quali si sono ritrovati gran parte degli interventi. L'emergere di una nuova responsabilità nei riguardi della città e del territorio da parte degli attori economici e sociali si è inoltre palesata nel rifiuto di ipotesi assistenzialistiche che, in passato, hanno disperso risorse senza generare né qualificazione produttiva, né nuova occupazione, né soluzioni forti per aziende ciclicamente afflitte dal dramma della chiusura.

Su questo percorso di innovazione, condiviso e orientato alla qualità e alle sinergie, sia il Consigliere regionale Fausto Galanello sia l'Assessore allo Sviluppo economico Gianluca Rossi hanno ribadito il proprio impegno a favore del territorio orvietano, delle imprese, dei lavoratori e delle amministrazioni locali.