politica

Valorizzazione della ex Piave: dall'atto tecnico alla progettualità. Qualche volta "ritornano": rispunta il business plan

lunedì 31 maggio 2010
di laura
Valorizzazione della ex Piave: dall'atto tecnico alla progettualità. Qualche volta "ritornano": rispunta il business plan

Consiglio Comunale della massima importanza su due importanti punti di interesse per la città: valorizzazione della ex Caserma Piave e concessione per la gestione dei parcheggi e degli impianti di mobilità alternativa (argomento questo di cui renderemo conto in un prossimo articolo). Il fine più immediato quello di preparare il terreno per far quadrare il bilancio con le cifre che i due atti ipotizzano in quanto ad entrate e in prospettiva, per un argomento quale quello della ex Piave, quello di cominciare a delineare quale potrà essere il contesto politico e operativo per mettere a frutto il patrimonio delle ex caserme non tanto per far quadrare i conti quanto per creare condizioni di sviluppo per la città. Ma al momento, come hanno messo in evidenza anche alcuni consiglieri, ad avere la precedenza è l'emergenza bilancio, e l'emergenza apre la strada a cifre da mettere in entrata corrente o per un'eventuale vendita o per un'altrettanto eventuale concessione: 34 milioni 750 mila euro il valore del bene come stimato dagli uffici, canone di almeno 3 milioni 300 mila euro per il 2011 e di almeno 2 milioni di euro per il 2012. Entrate che Orvieto Libera ha fatto iscrivere in delibera, con un proprio emendamento, come entrate minime da cui partire, così da poterle eventualmente aumentare se del caso e se l'aria dovesse tirare in modo favorevole.

Che l'aria sarà favorevole non lo crede, con convinzione, il consigliere del PdL Pierluigi Leoni: un' operazione propedeutica a poter iscrivere un'entrata corrente nel bilancio triennale, così come l'operazione sui parcheggi, ha dichiarato Leoni senza mezzi termini, che però potrebbe rivelarsi molto aleatoria. E per questo Leoni ha stilato  una risoluzione - poi ritirata per essere perfezionata e presentata in sede di discussione del bilancio previsionale - perché si assicurino entrate, indipendentemente dalla ex Piave, tramite un serio accertamento sull'elusione e sull'evasione di Tarsu e ICI, operazione che potrebbe riservare piacevoli sorprese per le casse comunali. Una possibilità di fare cassa tramite gli accertamenti su evasione ed elusione è stata ipotizzata anche dal consigliere Carlo Tonelli del PDCI, in virtù di un accordo possibile tra i Comuni aderenti all'Anci e Agenzia delle entrate, che potrebbe fruttare al Comune il 33% sull'evasione e sull'elusione recuperate.

La delibera passa dunque liscia con un dibattito, come ha sottolineato lo stesso sindaco Concina, alto, civile e propositivo. Tutti a favore ad eccezione del capogruppo del PdCI Tonelli, che si è astenuto, con la motivazione che l'atto andava discusso nella cornice più generale del bilancio, considerando che il PdCI non partecipa al gruppo di lavoro misto sulla redazione dello stesso e che dunque non ha notizie su quanto, a questo proposito, potrebbe essere stato discusso all'interno dell'organismo. Cornice che in realtà non esiste ancora perché, come ha sottolineato Ranchino di Orvieto Libera, l'atto puramente tecnico votato oggi, e dunque ad avviso di OL riduttivo, avrebbe potuto e dovuto essere occasione di una più ampia discussione politica sul futuro sviluppo della città, ma si è per ora limitato ai meri scenari economici.

La delibera approvata, in ogni caso, oltre ad ipotizzare le cifre da iscrivere in bilancio, dà mandato al Consiglio di attuare tutte le azioni necessarie per la valorizzazione economica del complesso immobiliare e stabilisce il termine ultimo entro cui ciò deve avvenire: la fine del mese di settembre 2010, termine entro il quale, con il prescritto riequilibrio, deve essere chiuso in forma definitiva il bilancio di previsione dell'esercizio 2011. Due gli aspetti per un voto favorevole, ha sottolineato a questo proposito Cecilia Stopponi del gruppo di PRC: il valore dell'atto ai fini del bilancio e il fatto che fissa comunque un termine preciso perché vengano valutate e approvate dal Consiglio le indicazioni, le direttive e gli atti perché la valorizzazione della Piave divenga un disegno concreto all'interno di un progetto che dia nuovo slancio all'identità sociale e all'economia della città.

Fondamentale, che l'operazione sulla Piave serva a uno sviluppo effettivo della città e non semplicemente a tappare le falle del bilancio, anche per il PD e per Socialisti per Orvieto, per cui il capogruppo Evasio Gialletti ha presentato una risoluzione volta a non escludere, oltre all'intervento di privati, neanche la possibilità di un intervento pubblico.

Dalla fase puramente tecnico-numerica si dovrebbe dunque passare presto a quella degli scenari più propriamente progettuali e organizzativi. E a proposito di progettualità sulla ex Piave come volano di sviluppo è interessante notare come rispunti, dopo anni di oblio, il business plan di RPO prima maniera, quella con Franco Raimondo Barbabella presidente, tanto per intenderci: business plan che a detta sia di alcuni consiglieri di centro sinistra sia del consigliere del PdL Leoni, rappresenta un buon lavoro di sintesi da cui poter ripartire. Premesso che da chi scrive quel business plan è sempre stato apprezzato, cosa che ho sempre sottolineato in controtendenza in vari articoli, ne riproponiamo alcune fasi nel nostro "vedi anche". Hai visto mai che quel business plan, dopo essere stato accantonato o addirittura bistrattato, alla fine possa rivelarsi utile e dare qualche frutto!