politica

Caso-bilancio, Mocio replica al sindaco Concina sulla passata gestione amministrativa del Comune

giovedì 20 maggio 2010
Caso-bilancio, Mocio replica al sindaco Concina sulla passata gestione amministrativa del Comune

Continua il "botta e risposta" tra le varie figure politiche della città in materia di bilancio. Prima una conferenza stampa del Partito Democratico, poi la risposta del Sindaco Antonio Concina, poi una nuova precisazione da Via Pianzola e ora scende nella querelle anche l'ex sindaco Stefano Mocio. 

Mocio, oggi assessore provinciale, ha diramato la seguente nota di replica alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Orvieto Concina:
"Il comunicato stampa del sindaco Concina, chiamandomi direttamente in causa, mi costringe, mio malgrado, ad intervenire sulle vicende politiche orvietane. In particolare esso contiene una serie di affermazioni che tendono a dipingere l'Amministrazione precedente, quella da me guidata, come (quantomeno) irresponsabile. Quando si riferisce alla sua visita alla Corte dei Conti, il sindaco dovrebbe innanzitutto precisare che si sta parlando della Sezione di controllo, organo deputato alla puntuale e periodica verifica dei vari documenti di bilancio; verifica che, generalmente, si chiude con una nota che viene inviata all'amministrazione comunale e ai revisori dei conti affinché provvedano per quanto di loro competenza. E non, certo, degli organi giurisdizionali. Ebbene, l'amministrazione che guidavo ha sempre provveduto a porre in essere le direttive vincolanti che ci venivano trasmesse. Voglio, peraltro, ricordare che molto spesso abbiamo richiesto dei pareri che ci sono stati sempre rimessi con professionalità e puntualità.

A questo punto attenderemo di leggere, fra qualche tempo, le note che si riferiranno agli atti di bilancio della giunta Concina. Leggeremo, per esempio, cosa la Corte dirà degli equilibri di bilancio (settembre 2009), i cui provvedimenti individuati da Concina sono rimasti lettera morta. Anche la citazione sugli swap sembra abbastanza singolare. Di questo problema, che peraltro riguarda moltissime amministrazioni pubbliche italiane di destra e di sinistra, se n'era parlato insieme in più occasioni. Avevo messo al corrente il sindaco dei provvedimenti assunti dalla mia amministrazione. Ricordo, in particolare, che si era dato incarico ad una società (la stessa che aveva fatto conoscere il problema attraverso la trasmissione Report) di verificare se c'erano stati comportamenti di terzi non congrui nei confronti dell'Ente, in modo, poi, da assumere i provvedimenti necessari. Anche su questi aspetti si sono persi mesi importanti. Per quanto riguarda i verbali di Consiglio comunale, se ha fatto lo sforzo di leggersi quello del settembre 2008, lo invito a guardarsi anche gli altri. Verificherà che mai ho assunto toni trionfalistici.

Ho sempre parlato di situazione difficile, aggravata dalla scelta (che io rivendico come giusta) di aver chiuso la stagione dei rifiuti da fuori Ato. Abbiamo, inoltre, impostato un lavoro da svolgere in due fasi: quella del risanamento e quella della stabilizzazione. Il 2008 è stato un anno estremamente importante sul versante del risanamento, con il rientro nel patto di stabilità e con il consuntivo chiuso con poche centinaia di mila euro di deficit. Ancora più importante è stato sul fronte della stabilizzazione, sia attraverso le procedure di locazione della Caserma Piave, sia attraverso ulteriori interventi di contenimento della spesa. Il percorso pluriennale di risanamento stava a garanzia del fatto che non si andasse a colpire i più deboli, né con la tassazione (che anzi è stata ridotta proprio per evitare appetiti di spesa), né con il taglio drastico dei servizi culturali (scuola di musica, centro studi, teatro, ecc.), a domanda individuale o socio - assistenziali. A proposito della Caserma, essendo a fine mandato decisi di non aprire le buste.

E' un atteggiamento logico, credo, per chi opera in maniera pulita e non fa inciuci. Erano, però, arrivate due offerte che, con scelte discutibili, non sono state aperte dalla sua amministrazione. discutibili, primo perché nel diritto amministrativo esiste l'ammissione con riserva che avrebbe permesso alla città di conoscere i contenuti delle buste e secondo perché i vizi di forma erano tutti sanabili. Sinceramente quando ho visto come si è proceduto ho pensato che il nuovo sindaco avesse in serbo proposte ben migliori. Macché, anche su questo tema niente, solo conflitti interni alla sua coalizione. Forse no, ma oggi, Sindaco, sarebbe potuto partire con i lavori. Con molti soldi in più dal canone di locazione, dall'Ici e dalla Bucalossi, per fare il bilancio 2010. Mi fermo qua, anche perché il mio intento non è certo quello di entrare nel dibattito politico locale odierno che non mi compete, né di aprire una polemica con il Sindaco di Orvieto.


Concludo con tre ultime considerazioni:
La prima, se ha notizie o dubbi (come trapela da quanto scrive) di "sistemi marci", o di conflitti di interessi che ledono l'interesse generale dell'Ente li denunci agli organi competenti. E' questo il modo più corretto di procedere non certo l'essere collaborativo. Io l'ho fatto, portando le carte dove dovevano essere portate. La seconda, non minacci lo spauracchio del Commissariamento. Nessuno ne ha paura visto che i conti sono stati oggetto di controlli e perfino di ispezioni. E magari il commissariamento a qualcuno (non necessariamente di centro sinistra) potrebbe fare piacere. Non rimanga fermo, provi a governare perché i cittadini le hanno conferito un mandato ed un'occasione di servizio importante. Fare il sindaco nella nostra città è difficile, posso comprendere più di altri le sue difficoltà, ma è pur sempre un grande onore. La terza, non essendo abituato a ragionare per schieramenti ma sulla base degli interessi generali, su questioni concrete avrà sempre da parte mia la disponibilità a lavorare nell'interesse della città".