politica

Sindaco Manager e UDC Sibilla

mercoledì 17 febbraio 2010
di Massimo Gnagnarini

L'UDC esprime soddisfazione per l'esito del consiglio comunale dello scorso 15 febbraio nel quale si sono finalmente realizzate, con l'approvazione del protocollo Progetto Orvieto per il Futuro, le condizioni per tentare il salvataggio di Orvieto.
La nuova cornice politico-istituzionale in cui si vengono a collocare oggi il confronto e le dure scelte da compiere è un risultato eccezionale merito di tutti o quasi, ma soprattutto del Sindaco per il ruolo svolto attraverso una capacità di mediazione e di ascolto, già dimostrata in carriera, ma che l'uomo ha saputo esercitare con quel di più necessario per muoversi in uno spazio, quello politico, le cui insidie sono spesso maggiori (ma non sempre) di quelle che si possono incontrare in azienda. Per questo da oggi dovremo parlare di Toni Concina non più come "Un manager per Sindaco", ma come di " UN SINDACO MANAGER".

Naturalmente la soluzione dei problemi relativi al riequilibrio del bilancio del comune di Orvieto deve ancora essere costruita nel dettaglio ma appare ora ragionevolmente possibile e l'UDC nel merito si è già espressa con un'ipotesi di interventi già presentata alla stampa lo scorso 17 gennaio.

Sul ruolo svolto dall'UDC in questa nuova stagione politica cittadina ci piace riproporre qui un articolo, pubblicato sia sui giornali on-line cittadini sia in cronaca da quelli stampati, risalente al 17 settembre 2009 nel quale, non certo per pura coincidenza ma forse per lungimirante e incisiva azione politica, già cinque mesi fa, dicevamo:

"L'UDC propone un patto tra i partiti a Orvieto"

di Massimo Gnagnarini - 17 settembre 2009

Bilancio collassato e Sindaco senza maggioranza: prepariamoci a consegnare la città a un commissario straordinario. E' un bene o è un male per Orvieto? Dipende! Se le cose continuano così è senz'altro un bene se, invece, la politica a Orvieto fosse capace di uno scatto di reni, di un risveglio di orgoglio allora sarebbe un male, una occasione persa.

Noi, infatti, siamo convinti che nessun Commissario potrebbe fare meglio o di più di quanto una intera classe politica cittadina sarebbe in grado di realizzare, abbattendo gli schemi convenzionali, per risolvere l'emergenza e riprogettare il futuro della città. Quello che l'UDC propone alle altre forze politiche orvietane è un " patto di legislatura" basato su tre punti fondamentali:

1) Riequilibrio del deficit del bilancio comunale a partire dalla certificazione della sua reale entità che noi abbiamo già da mesi stimato in 10 ML di euro di cui 4 Ml per la spesa corrente e altri 6 Ml di spesa straordinaria. Non è più tollerabile che su queste cifre possano ancora ingenerarsi dubbi o interpretazioni di parte vuoi per minimizzare gli errori del passato oppure, oggi, per schivare una proclamazione di dissesto finanziario in assenza di misure efficaci per evitarlo. E' necessario prendere decisioni impopolari che si riverbereranno sui servizi e sulla qualità della vita degli orvietani almeno per i prossimi 3-5 anni. Queste decisioni potranno essere accettate dai cittadini a due condizioni. La prima è che i primi tagli da effettuare siano inerenti alle spese di funzionamento del comune e degli enti che intorno ad esso ruotano, la seconda è che siano tutte le forze politiche a deciderle e a sostenerne l'impopolarità.

2) Individuazione condivisa tra tutte le forze politiche dei criteri tecnici e politici per la nomina dei rappresentanti negli enti pubblici e di scopo controllati dal comune. Si dovrà tener conto sia per i compensi che per i contributi sia per la programmazione delle attività della particolare e grave congiuntura in cui versa il Comune.

3) Un nuovo "Progetto Orvieto" per Orvieto. Fedeli al pensiero che da ogni crisi nascano opportunità nuove e idee fondamentali, un'intesa sul futuro della città avrebbe lo straordinario effetto, oltre di perseguire lo sviluppo auspicato, anche quello, per molti, di ritrovare le ragioni autentiche del proprio impegno politico.

Il Sindaco Concina con la sua Giunta e altri Consiglieri di tutti i gruppi politici stanno lavorando su alcuni di questi argomenti, tuttavia a nessuno può sfuggire che tutto ciò si svolga in assenza di un quadro politico stabilizzato dove, anzi, prendono sempre più forma e sostanza veti incrociati, atteggiamenti personalistici e disaggreganti dettati dai meri calcoli della lotta politica sia quella svolta tra i partiti sia quella dentro ai partiti. In questo modo ogni sforzo e buona intenzione restano vani e improbabili spalancando porte e portoni a possibili cosiddetti inciuci di piccolo cabotaggio che non servono ad affrontare la realtà e a risolvere le questioni.

Si deve dare atto al Sindaco, e naturalmente a tutta la compagine politica che lo sostiene, della pazienza e della genuina passione verso la città che hanno impedito, finora, la decisione di portare, per così dire, i libri in tribunale - sciogliere il Consiglio - tornare al voto per chiedere (e probabilmente riottenere pensiamo noi) la rielezione a Sindaco insieme a una larga maggioranza a sostegno. Così come si deve dare atto al PD, che fino a pochi mesi fa è stato unico e incontrastato soggetto di governo della città, del ruolo e della forza rappresentativa che pur in una delicata fase di difficoltà interna ha saputo mantenere e che è in grado di esercitare in termini di contributo programmatico e di governo.
In quanto a noi dell' UDC, siamo ben consapevoli della nostra pur modesta rappresentanza numerica in Consiglio comunale, ma siamo anche consapevoli di una antica storia di cultura di governo che ci appartiene e che pensiamo utile tradurre in questa iniziativa politica che collochiamo nella peculiarità della situazione orvietana.

Con questo spirito e per le ragioni sopradette ci apprestiamo nei prossimi giorni a incontrare il Sindaco e i responsabili di tutti i partiti confidando di raccoglierne la disponibilità e il consenso per verificare le condizioni per il successo della nostra iniziativa.


Questa notizia è correlata a:

Progetto "Orvieto nel Futuro". Le reazioni politiche dopo il Consiglio del 15 febbraio 2010