politica

Panico pandemico H1N1. PRC Orvieto riporta il tema alla ribalta per una sana indignazione

sabato 23 gennaio 2010
di Circolo PRC – Orvieto

Solo pochi giorni fa tutti i mezzi di informazione hanno affrontato - tutti insieme - il tema della vera e propria truffa dei "vaccini d'oro" denunciando come il tema dell'influenza suina che ha -letteralmente- infestato l'ultima parte dello scorso anno, abbia rappresentato una vera e propria "pandemia mediatica " che evidentemente si prendeva cura non della salute dei cittadini, quanto piuttosto dei bilanci delle multinazionali che possono o meno stabilire di sperimentare un farmaco sulla base dei rispettivi possibili introiti.

Come di norma, il dibattito è terminato immediatamente. La notizia è scomparsa nel giro di due giorni. Ogni approfondimento è svanito nel nulla e l'argomento è caduto nel "dimenticatoio".
Il circolo di Orvieto del Partito della Rifondazione Comunista, intende invece riportare il tema in discussione, promuovendo una riflessione a partire dalle pagine dei giornali e nei prossimi giorni convocando un incontro pubblico su questo come su altri temi che ritiene debbano trovare confronto, condivisione e, auspicabilmente, un movimento di indignazione fra tutte le persone che vogliono riappropriarsi del proprio diritto a decidere del proprio futuro.

Panico pandemico H1N1
I recenti avvenimenti, sulle epidemie di influenza aviaria H5N1 e di influenza suina H1N1, hanno evocato lo spettro della pandemia del 1918, la cosiddetta Spagnola, la quale provocò circa 40 milioni di vittime e ha permesso, alle Multinazionali attuali, di gestire il bisogno di una vaccinazione di massa, che avrebbe il compito di limitare i danni di una diffusione epidemica, puntando sul panico del contagio.
Forse non tutti ricordano il periodo relativo al panico aviario del 2003, quando si affermò con forza la necessità di un intervento vaccinale, il quale fallì perché l'epidemia si spense prima che si convincessero le persone a immunizzarsi sul virus H5N1. Si tenga conto che si era appena usciti dalla paura della SARS.
Per affrontare il problema, oggi come allora, si predisposero immediati accorgimenti, quali la sorveglianza, l'allestimento del vaccino e la dis-informazione medico-scientifica, che preparava la fase successiva, con la quale si spingeva la politica sanitaria dei singoli Stati in un'unica direzione: la salvezza dell'umanità, mediante interventi vaccinatori, naturalmente supportata dal panico pandemico nella opinione pubblica.

La lezione H5N1 serve a interpretare gli eventi che, vertiginosamente, si sono susseguiti in questi mesi, in un clima di incertezza e sfiducia della popolazione, nei confronti della politica sanitaria. Stiamo parlando della influenza suina H1N1, anche denominata "influenza A". Tutto è stato finalizzato alla induzione della paura nella gente, soprattutto nei confronti dei figli, delle donne in gravidanza e degli anziani, con uno spettacolo a dir poco indecente (addirittura in Chiesa, i fedeli sono stati invitati a non stringere la mano in segno di pace). Si è parlato dei decessi e del rischio di mutazioni fuori controllo, tacendo sul fatto che il virus influenzale non uccide, semmai evidenzia una patologia cronica sottostante. In ogni caso, è successo che la gente, i medici stessi e tutte le persone di buon senso non hanno creduto alla messa in scena del delirio pandemico. C'è stato un rifiuto collettivo della vaccinazione... che poi è stato il rifiuto a credere nelle frottole ad alto costo, generate ad arte dal vero propulsore del problema: il facile guadagno. Stiamo parlando delle multinazionali, che in tutto questo hanno lucrato a piene mani (si parla di miliardi di euro!), della parte più corrotta della OMS (organizzazione mondiale della mala-sanità) e dei tecno-burocrati saccenti (che sanno tutto loro), i quali non fanno fatica a indirizzare le scelte di politica sanitaria, terrorizzando o coinvolgendo gli stessi governi.

L'apparente intenzione benevola verso l'umanità, da parte delle multinazionali farmaceutiche, nasconde, in realtà, un profondo disprezzo verso i diritti della gente. Tale disprezzo è il risultato di una visione alterata delle cose, soprattutto della salute pubblica. D'altra parte, la potenza delle illusioni collettive, dovute ai mezzi di dis-informazione, crea un riscontro nella paura del cittadino.
Purtroppo, la realtà scientifica, espulsa in qualche modo dai propri dogmi, diventa un fenomeno estremo, che preoccupa i potenti di turno. Diventa, cioè, il territorio di nessuno, nel quale si preferisce spostare miliardi di euro, dalle effettive necessità dell'essere umano (tra cui, soprattutto, il diritto al cibo per tutti, in tutto il mondo, la difesa della cassa integrazione e tanto altro) alla inconcludenza terapeutica della pratica vaccinatoria. In particolare, in Italia sono stati spesi circa 184 milioni di euro per arraffare 24 milioni di dosi di vaccino, quasi tutti inutilizzati, peraltro con un contratto a dir poco vessatorio, da parte della svizzera Novartis, nei confronti del Governo italiano. Ma non dobbiamo dimenticare che, in epoca non sospetta, sono stati acquistate 8 milioni di dosi di Tamiflu, un farmaco anti-virale inefficace, per una spesa di circa 78 milioni di euro. E questo si è verificato nel mese di maggio 2009!

La popolazione non ha creduto alle fandonie (tanto da non vaccinarsi), ma subisce le conseguenze di queste scelte, che sono economiche e servono a foraggiare soltanto le tasche di alcuni. Ma soprattutto servono a fuorviare la gente dai problemi reali della disoccupazione, della sotto-occupazione e della crisi economica, mediante un mezzo potente e sicuro: la paura.