politica

Presentata l'ipotesi di bilancio dell'UDC. Draconiana, ma è sotto di 2 milioni di euro

domenica 17 gennaio 2010
di laura
Presentata l'ipotesi di bilancio dell'UDC. Draconiana, ma è sotto di 2 milioni di euro

E' stato presentato dall'UDC agli operatori dell'informazione e alla cittadinanza, lo scorso sabato, una ipotesi di Bilancio 2010 del Comune di Orvieto curata da Massimo Gnagnarini. Enrico Patrizi, coordinatore comprensoriale del partito, Piergiorgio Pizzo, capogruppo al consiglio comunale, lo stesso Massimo Gnagnarini si sono alternati non solo per presentare l'ipotesi tecnica dell'ormai prossima manovra di bilancio, ma anche per fare il punto sull'incidenza dell'UDC in seno al Consiglio Comunale: un partito che ha dato il suo simbolo alla lista di appoggio al'attuale Sindaco Antonio Concina, ha spiegato il consigliere Pizzo, e che non ha costituito neanche un suo gruppo consiliare, ma che appoggia il sindaco con una sua indipendenza di idee e una sua individualità, non risparmiando critiche, ad esempio, né sull'attuale gestione del sistema idrico, affidato alla SII, né alla politica di continuità portata avanti finora, in alcuni casi - come ad esempio con la conferma del direttore del Teatro Mancinelli, ha esemplificato Pizzo - con le partecipate del Comune.

Le ipotesi del terzo calanco della discarica delle Crete e di un eventuale patto politico con un rimpasto di Giunta, che tante polemiche hanno suscitato, sono state definite dall'UDC posizioni non del partito, ma personali di Gnagnarini. Quest'ultimo ha illustrato le sue schede così come avevamo descritto in un nostro precedente articolo, ma è da sottolineare che mentre il divario costituzionale tra le entrate e le uscite del Comune e l'eventuale ipotesi di rientro sono stimate su un minus di 6 milioni di euro, l'assessore Romiti ha confermato, in una riunione di qualche sera fa, che i milioni di disavanzo costituzionale sono otto. Non saranno pchi, dunque, i sacrifici che la città dovrà affrntare, sia pure nel modo condiviso annunciato da Concina, se si vorrà evitare la dichiarazione di dissesto.

Le conseguenze di questa ipotesi e del commissariamento, che ingesserebbero l'attività del Comune e porterebbero subito alla mobilità di un terzo del personale (dato che il rapporto tra personale e carichi di lavoro è, nel Comune di Orvieto, molto alto), sono state spiegate, in un intervento, dal consigliere del PDL Pierluigi Leoni. Leoni si è soffermato anche sulla difficile situazione politica dell'anatra zoppa, auspicando l'eventualità di un patto politico e sottolineando come l'esito della votazione del Protocollo con Roma non sia stato altro che una dimostrazione di forza di quanto potrebbe accadere anche con il Bilancio. "Questo esito lo avevo previsto e non mi meraviglia - ha affermato - al posto del centro sinistra avrei fattola stessa cosa. Chi sperava in una defezione di alcuni consiglieri del centro sinistra, quelli che dalla chiara dimostrazione di alcuni voti disgiunti hanno appoggiato Concina, ha avuto la dimostrazione che quell'appoggio non è stato certo dato per simpatia o adesione, ma per rafforzare e rendere preziosa la propria posizione all'interno del partito".

Nel dibattito è intervenuto anche Giuseppe Germani, capogruppo del PD, complimentandosi con l'UDC per questa apertura ai cittadini e annunciando che anche il PD intende, quanto prima, presentare una sua ipotesi di bilancio. Monica Tommasi e Pier Paolo Mattioni, invece, dell'associazione Amici della Terra, hanno posto all'attenzione la necessità di tutelare l'ambiente a partire da una diversa politica dei rifiuti.

Quanto all'ipotesi de terzo calanco, l'assessore all'ambiente del Comune di Orvieto, Roberta Tardani, pur non essendo intervenuta al dibattito, ha risposto in merito, dietro nostra sollecitazione, che non si può ricondutrre la questione alla sola volontà del Comune di Orvieto. Esistono infatti delle previsioni urbanistiche, un Piano Regionale dei Rifiuti e delle politiche di ambito, e se il Comune di Orvieto ha certamente un ruolo forte in conferenza dei servizi, la parola e la scelta spettano anche ad altri soggetti, in primis Provincia e Regione. Una delle necessità più impellenti, in ogni caso, indipendentemente dal terzo calanco è, secondo l'assessore, l'avvio della raccolta differenziata che, nonostante la disastrosa situazione economica, è prevista nella bozza di Romiti e dovrebbe finalmente partire.