politica

Ex Piave si ricomincia da zero. Bocciati per vizi di forma i due progetti di rifunzionalizzazione

lunedì 21 dicembre 2009
di laura
Ex Piave si ricomincia da zero. Bocciati per vizi di forma i due progetti di rifunzionalizzazione

E' finita senza alcuna aggiudicazione la gara europea che era stata a suo tempo bandita per la rifunzionalizzazione della ex caserma Piave e dell'ex Ospedale e per l'individuazione del socio operativo privato di minoranza della società R.P.O. srl: la concessione che da mesi e mesi tiene banco tra politici, popolazione e cronache locali, infatti, non è stata aggiudicata. E' questo il risultato della riunione della Commissione di gara svoltasi, come previsto, nella giornata di oggi 21 dicembre.

Non è stato né difficile né suscettibile di lungo dibattimento escludere, per vizi sostanziali e formali, entrambi i concorrenti. Da un lato lo studio di Architetti Associati C. e G. Pediconi-R. Magagnini, escluso in un baleno perché il plico non era sigillato con ceralacca come era invece richiesto espressamente dal bando e dal disciplinare di gara; dall'altro la RTI (raggruppamento temporaneo d'imprese) fra Compagnia Fondiaria Nazionale Spa, Marsilio Editore Spa, Civita Servizi Srl, che è stata esclusa perché non era presente la cauzione provvisoria richiesta dal bando e dal disciplinare di gara.

Talmente banali gli "errori" commessi che la Commissione di gara incaricata dell'apertura delle buste - composta dall'Ing. Mario Angelo Mazzi, Presidente (Dirigente del Settore tecnico e manutenzione del Comune), dall'Avv. Stefania Rosi Bonci (funzionario amministrativo della Regione Umbria), dall'Avv. Luca Giardini, dall'Arch. Glauco Provani Prof. Stefano Rodotà - ha presto fatto a decretare il suo responso.

"A questo punto - commenta il Sindaco di Orvieto Antonio Concina - parte rapidamente una nuova fase di concertazione che prende atto di tutti gli importanti contributi finora recepiti dall'Amministrazione Comunale, per individuare i percorsi più idonei alla definitiva soluzione del futuro dell'infrastruttura".

Si aprono ora nuovi scenari che, a quanto dichiarato dal Sindaco in varie occasioni, dovrebbero avere la caratteristica della rapidità. Il bando, più volte definito "mal pensato e mal fatto", dovrebbe essere ora riformulato su nuove basi, anche alla luce dei colloqui e dei contatti che il primo cittadino ha avuto in questi mesi con vari architetti di fama che sono venuti a fare sopralluoghi alla ex Piave e con possibili investitori.

C'è chi afferma che a dare fastidio a ipotetici progetti sia la funzione abitativa prevista nel bando, come si ricorda tirata fuori tra vari e discordi pareri su idea dell'ex Sindaco Mocio in un secondo momento; e chi che potrebbe affermarsi l'ipotesi della vendita, scartata dalla precedente amministrazione e sancita dalla decisione sulla concessione ratificata dal precedente Consiglio Comunale, tanto più che per far quadrare il bilancio del Comune di Orvieto mancano circa sei milioni annuali.

In questa ottica la vendita potrebbe permettere di agire sull'estinzione dell'alto tasso di indebitamento, così da recuperare per questo versante sulle entrate e stabilizzare il bilancio corrente. Più volte il Sindaco ha dichiarato di non avere pregiudiziali, pur di risolvere una questione annosa e di farlo con un progetto che dia nuova linfa allo sviluppo della città. Altra cosa che potrebbe cambiare è l'unione, nel bando, della rifunzionalizzazione della ex Piave collegata a quella dell'ex Ospedale, tanto più che il Comune di Orvieto, nonostante la stipula di una convenzione, non è ancora entrato di fatto in possesso dell'immobile per ritardi di ordine burocratico.