politica

Prove di bilancio. In Consiglio l'assestamento del previsionale 2009 e del pluriennale: drammatica la situazione

domenica 29 novembre 2009

Un intensissimo Consiglio Comunale, nutrito di interrogazioni e mozioni che non potranno di certo essere tutte discusse, attende l'assise cittadina nell'ultimo giorno di novembre: interrogazioni, interpellanze e mozioni che non è stato possibile esaurire nella precedente seduta, comprese quelle sulla situazione del Centro Studi, sul Parco Archeologico Ambientale e sul cda della Te.Ma.; o, ancora, le altrettanto numerose presentate nel frattempo, tra cui spiccano quelle quanto mai corpose del capogruppo di Orvieto Libera, Angelo Ranchino, con l'intento di stimolare e stanare il primo cittadino su argomenti rilevanti rispetto ai quali l'operato della Giunta appare ancora carente o incerto (Sii, protocolli d'intesa per le sinergie con progetti strategici del Lazio e con "Roma capitale", filiera corta, pubblicizzazione dell'acqua, partecipate o associazioni facenti capo al Comune).

Ma l'argomento critico e centrale continua ad essere il bilancio che, con l'assessore Romiti relatore, vede al vaglio per l'approvazione la relazione della Giunta circa il monitoraggio dei vincoli del Patto di Stabilità interno per l'anno 2009, e l' assestamento del bilancio di previsione 2009 e del bilancio pluriennale 2009-2011 con storno di fondi e accertamento di maggiori entrate con relativa destinazione.

Su questo l'assessore Romiti ha lavorato alacremente in questi giorni, ma pare confermata la difficoltà a reperire i più volte citati 7 milioni di euro del riequilibrio di ottobre, quelli che mancano costituzionalmente alla macchina comunale per continuare a farla funzionare così com'è. Visto che non sembrano possibili nuove entrate, ad imporsi non potranno che essere, con ogni probabilità, draconiani tagli. Il disavanzo, infatti, spalancherebbe le porte al dissesto finanziario, in particolare il comma 5 dell'articolo 248 del D.Lgs. 2676-2000 vieterebbe ai responsabili del dissesto di ricoprire ruoli di amministratore e di rappresentante gli enti locali per almeno 5 anni. Difficile capire se l'auspicio di molti esponenti politici che non si vada al dissesto, fa notare l'associazione Altra Città, sia un effettivo senso di responsabilità verso il pubblico interesse o, piuttosto, l'interesse per la propria posizione politica.

Sta di fatto che la situazione finanziaria non accenna ad alcuna schiarita e il Consiglio del 30 sarà interessante proprio per comprendere come i nuovi amministratori intendono affrontare in concreto il problema della drammatica situazione finanziaria del Comune di Orvieto e quello delle eventuali responsabilità.