politica

Un Consiglio strategico per capire dove e con quale patto politico si ha intenzione di indirizzare la città

lunedì 21 settembre 2009
di laura

Sarà un Consiglio Comunale importante quello programmato a Orvieto per questo lunedì 21 settembre. A pochi giorni dal riequilibrio di Bilancio, infatti, che va chiuso entro il mese salvo una possibile ultima proroga al 10 ottobre, si comincerà a comprendere in modo più preciso quali saranno gli orientamenti programmatici e di bilancio della nuova amministrazione, specie al momento della discussione sulla mozione dei gruppi PD e Sinistra e Libertà, che proporrà al Consiglio l'adozione delle linee programmatiche del centro sinistra per il futuro di Orvieto. A suo tempo il Sindaco Concina si è sollevato vivacemente contro questa prospettiva, affermando che le linee programmatiche dell'azione di Governo le avrebbe dettate lui, ma teoricamente i due gruppi del centro sinistra, se presenti con tutti i loro consiglieri, hanno i numeri per votare e far passare in Consiglio quanto scaturirà dalla discussione: 11 i consiglieri di centro sinistra, 8 quelli di centro destra, che salgono a 9 voti con il sindaco; sempre che siano tutti, ininfluente, almeno in termini di voto, la posizione a vantaggio degli uni o degli altri che potrebbe assumere Tonelli. In questo senso, la presenza o meno di tutti i consiglieri del Pd di fronte a una discussione così importante, e ancora di più l'atteggiamento che mostreranno se presenti, sarà una cartina di tornasole per valutare anche la compattezza del gruppo consiliare e, più in generale, del partito.

Il comunicato congiunto diramato dal centro sinistra in vista delle proposte programmatiche fa presagire che non c'è nessuna intenzione di imporre il progetto del centro sinistra senza condivisione: Si tratta di un progetto che mettiamo a disposizione della città - si dice - aprendoci ai contributi delle forze sociali ed economiche e partecipando in mezzo alla gente la nostra idea di rinnovamento. Non nascondiamo gli errori del passato sui quali il giudizio degli elettori è stato chiaro... E, nel silenzio della Giunta Concina che sta lavorando da tempo alla quadratura di riequilibrio e bilancio, mentre qualche voce dell'alleanza di centro destra tuona, a dire il vero sempre più isolata, sui vecchi slogan demagogici, altre aprono a un possibile patto di salute pubblica.

E' di alcuni giorni fa l'auspicio di un patto tra partiti proposto da Massimo Gnagnarini (UDC), che dovrebbe essere incentrato proprio sulla condivisione delle decisioni sul Bilancio e su quella di un nuovo Progetto Orvieto; e lo stesso Pier Luigi Leoni, che non risparmia frecce acuminate al centro sinistra, pensa a un'intesa sul riequilibrio di settembre e sulla programmazione del Bilancio 2010 se non si vuole andare a un nuovo cimento elettorale. Insomma, il terreno sembra pronto proprio per arrivare a quella mediazione programmatica sulle linee del centro sinistra che permetta, tra sacrifici e reciproci passi indietro, di andare avanti: perché come scrive Gnagnarini "nessun Commissario potrebbe fare meglio o di più di quanto una intera classe politica cittadina sarebbe in grado di realizzare, abbattendo gli schemi convenzionali, per risolvere l'emergenza e riprogettare il futuro della città".

Ma quali saranno i punti su cui centro sinistra e centro destra possono convergere, e su cosa si riprogetta il futuro della città?

Il PD, che non può spingere troppo perché deve pur fare ammenda dei citati "errori del passato", considera ormai ridimensionate le capacità manageriali e relazionali del Sindaco Concina e piuttosto latitante l'assessore al Bilancio, Maurizio Romiti. Svanita la chimera di un aiuto governativo, le risposte vanno trovate nelle potenzialità della città. Le carte da giocare, secondo il PD, possono essere il Parcheggio di via Roma, l'immobile dell'Istituto professionale, di proprietà della Provincia, e un'operazione sul Mattatoio: soluzioni che non dovrebbero discostarsi troppo dalle linee su cui sta lavorando anche la Giunta Concina. Si stima che da un'operazione con la concessionaria (ATC o altri) sul parcheggio di Via Roma potrebbero venire 3 milioni di euro, 1 potrebbe procurarlo la plusvalenza di una permuta da effettuarsi, d'intesa con la Provincia, per l'immobile del professionale, un altro milione circa potrebbe provenire da un progetto di riqualificazione del mattatoio in accordo con la cooperativa che lo gestisce. Il piano di recupero ipotizzato dal PD e condiviso da Sinistra e Libertà non sembra dunque ipotizzare vendite, ma solo recupero o anticipazione di risorse, puntando anche a un sostegno della Fondazione CRO per la spesa sociale.

Sul vasto programma della coalizione di centro sinistra, che rimane quello presentato agli elettori, volendo potrebbero non mancare le convergenze del centro destra, perché chi potrà non convergere su idee che complessivamente hanno lo scopo di far ripartire l'economia di Orvieto, oltre che offrire una città inclusiva e solidale alle categorie in maggiore sofferenza? Giovani disoccupati o precari, cassa integrati e lavoratori a rischio per la vasta crisi che non rispermia l'economia locale, anziani. Il documento che il PD ha discusso e che Germani presenterà in Consiglio comunale entra in dettaglio nei singoli capitoli da attuare, anche se come tutti i documenti non entra nella concreta programmazione e il difficile, che spetta alla Giunta, è proprio quello di far diventare i programmi realtà, specialmente quando le risorse difettano.

E poi lo sviluppo e un nuovo progetto per Orvieto, incentrati sul riuso dell'ex caserma Piave e dell'ex Ospedale. Forse sapremo oggi, sia in virtù di questa discussione sia per l'interrogazione diretta presentata da Gialletti, perché non sono state aperte le buste del bando per la loro rifunzionalizzazione. Il timore del centro sinistra è che dietro il traccheggiare ci sia il fine di effettuare il progetto di vendita come che sia della Caserma, che potrebbe essere ulteriormente avvalorato dalla difficile situazione di bilancio: drammatica, ma forse anche amplificata ed esagerata, si teme, per poter avere più facilmente mano libera proprio sulla vendita della ex Piave. In tal senso, a partire da quanto era stato ipotizzato nella precedente consiliatura, la proposta del centro sinistra è che le scelte devono essere effettuate senza alcuna ambiguità dal Consiglio Comunale, che va riaffermata la natura strategica di ex caserma ed ex Ospedale per una loro destinazione e gestione produttiva, che va evitato ogni pericolo di operazioni speculative o di corto respiro.

Il documento del centro sinistra affronta anche l'argomento del risparmio energetico e dei limiti alle attività estrattive per la tutela del paesaggio sulla base dell'apposita convenzione europea. Poco o nulla si parla, invece, del ruolo della discarica Le Crete e di quel progetto di produzione di energia, forse rientrato o forse no, che era alla base della convenzione a suo tempo abbozzata con Acea e che pure, in un senso o nell'altro, è altrettanto elemento centrale e strategico per il futuro di Orvieto. Resta il fatto che, sia pure in modo non esaustivo - e peccato a fine Consiglio, quando i consiglieri stessi saranno già abbastanza sfibrati da tutti gli argomenti precedenti - il Consiglio di oggi sarà davvero "strategico" per cominciare a capire da che parte si vuole mandare la città e con quali equilibri politici.