politica

Campagna elettorale agli sgoccioli. Il rush finale del Partito Democratico per un risultato dall'indubbio significato politico

sabato 30 maggio 2009

Si apre l'ultimo scorcio di campagna elettorale, con i cinque prossimi giorni utili fino al silenzio preelettorale di venerdì, e gli opposti cartelli elettorali sempre più impegnati nel rush finale per far conoscere obiettivi e candidati. Mentre Orvieto Libera ha presentato ufficialmente questa mattina Oleksandra Dzyubyk, la candidata di origine ucraina di cui la lista va molto fiera a testimonianza del proprio interesse per le tematiche dell'immigrazione, e ha dedicato ieri un incontro per aggiornare su quanto debito stiano maturando gli SWAP del Comune di Orvieto, sono centinaia anche i volontari al lavoro per Loriana Stella, impegnati per distribuire materiale informativo e cercare di conquistare gli indecisi. E ancora molti gli incontri del PD con imprese, organizzazioni di categoria e associazioni; una costante presenza sui luoghi dove vivono le persone per ascoltare e raccogliere indicazioni e bisogni; iniziative nelle frazioni e incontri tematici per ragionare insieme sui temi programmatici.

"Questa la mobilitazione del Partito Democratico di Orvieto in vista del voto di sabato 6 e domenica 7 giugno - sottolinea una nota del PD. - Un appuntamento elettorale che sta coincidendo con la rovinosa parabola di Berlusconi, ormai ostaggio del suo mondo di cartapesta. Un mondo che, anacronisticamente, qualcuno vorrebbe importare anche a Orvieto. Si vorrebbero cioè riproporre quelle medesime ricette che hanno intossicato l'Italia e oggi occultano una drammatica evidenza: ossia l'avanzare di una crisi economica resa ancor più pesante dal non fare e dall'inettitudine del governo. Dinanzi alla crescita delle disuguaglianze, della povertà e della precarietà sul lavoro, lo spettacolo offerto in questi giorni dal premier è intollerabile e offensivo".

"A Orvieto non servono repliche amatoriali del berlusconismo, né parate di cantanti o di comparse ministeriali buone a coprire il vuoto programmatico - affonda ancora il PD alludendo agli avversari -. Alla nostra città non serve, questo il punto, il mondo di cartapesta. Serve, invece, l'idea di nuova città e di nuova cittadinanza, scritta nei programmi del Partito Democratico. Serve una classe dirigente autorevole, non estranea alla società orvietana e capace di stare in mezzo alla gente per comprenderne i bisogni e le aspettative".

E' evidente che, per il PD, il voto del 6 e del 7 giugno assumerà un significato politico. "Non si tratta, infatti, soltanto di rinnovare i rappresentanti in Comune, in Provincia e al Parlamento europeo - si afferma - ma anche di decidere in quale Italia vogliamo vivere: in quella di cartapesta che prepara nuove povertà o in quella che riapre le porte della speranza; in quella degli egoismi che premiano le rendite o in quella dell'uguaglianza, del merito e dei talenti. Se questa è la posta in gioco - conclude il PD affondando anche verso la scelta a correre da soli dei Comunisti Italiani - la scelta di una parte della sinistra orvietana di contrapporsi alla coalizione che appoggia Loriana Stella appare oggi in tutta la sua pesante ambiguità. Evidentemente l'opposizione al centrodestra non rientra tra le priorità del PdCI orvietano".