politica

Sinistra e Libertà si presenta agli elettori: nuovo metodo, unità, pari dignità, volti consolidati e nuove leve

domenica 17 maggio 2009
di laura
Sinistra e Libertà si presenta agli elettori: nuovo metodo, unità, pari dignità, volti consolidati e nuove leve

Insieme, ma con le proprie specificità; nell'unitarietà di un programma comune che è stato la base di discussione per il ricompattarsi del centro sinistra dopo le primarie del Partito Democratico (tutti tranne uno, il PdCI), ma con dei punti che stanno particolarmente a cuore a chi, da sempre, si impegna per una tradizione di governo laica e concretamente riformista: così, con le proprie peculiarità e con i propri candidati, si presenta agli operatori dell'informazione, perché se ne facciano mediatori con la città, la lista "Sinistra e Libertà" a sostegno di Loriana Stella Sindaco di Orvieto. Un cartello elettorale formato da partiti e movimenti che si sono messi insieme, non solo a Orvieto ma a livello nazionale, in vista delle elezioni 2009 (amministrative, provinciali, europee), ma che intende continuare a verificare, dopo la competizione elettorale, se esistono le condizioni per una nuova unità della sinistra riformista, ritenuta estremamente necessaria di fronte allo sbriciolamento a sinistra che si è determinato con i risultati delle ultime elezioni politiche.

Lo hanno spiegato, insieme ad altre questioni di carattere più prettamente locale, i rappresentanti di Sinistra e Libertà a Orvieto: Evasio Gialletti per il Partito Socialista, Andrea Mari per Sinistra Democratica, entrambi in lista per la carica di consigliere comunale, e Giampaolo Antoniella del Movimento per la Sinistra, candidato alle elezioni provinciali. Una lista, quella di Sinistra e Libertà alle comunali di Orvieto, che ha messo insieme nomi storici e collaudati della politica locale - come Franco Barbabella, Evasio Gialletti, Nazzareno Desideri - ad altri, la maggior parte, freschi e nuovi: dallo stesso Andrea Mari (secondo dei non eletti alle passate amministrative) a Rossella Fiumi, Valentina Settimi, Tiziano Rosati, così da far apparire piuttosto sterili le molte polemiche di questi giorni sul "vecchio" e "nuovo" di fronte alla vasta gamma di candidati, vecchi e nuovi in questa come in altre liste, tra cui gli elettori avranno la possibilità di scegliere.

Il valore dell'esperienza è stato messo in evidenza sia da Evasio Gialletti che da Antoniella, che hanno sottolineato come la formazione di una nuova classe dirigente sia necessaria e importante, senza tuttavia azzerare l'esperienza e il ruolo di chi ha il compito di passare il testimone. Lo stesso impegno, quello della formazione e dell'avvicendamento di una nuova classe poltica, è stato assunto da Andrea Mari, che ha sottolineato di intenderlo non solo in senso anagrafico, ma come rinnovamento di metodo: "Governare Orvieto - ha spiegato - non all'insegna degli equilibri tattici, ma del buonsenso e delle ragioni della convivenza sociale. Lavoro, sociale, sanità, sviluppo e rilancio della ex Piave sono le priorità, perché la città possa riattrarre le competenze costrette a spendersi fuori".

Sia Gialletti che Antoniella hanno poi sottolineato le ragioni e l'importanza dell'unità della coalizione di centro sinistra, criticando la scelta dei Comunisti Italiani a correre da soli, ritenuta incomprensibile specialmente considerando che risulta unica in Umbria e che, nel cartello elettorale, nei nostri stessi collegi PdCI e Rifondazione concorrono insieme alle provinciali. "Anche noi socialisti avremmo potuto correre da soli - ha affermato tra l'altro Gialletti - ma abbiamo preferito sacrificare gli egoismi personali e di partito privilegiando l'unità e il bene della città. Ribadisco che non vogliamo posti, ma solo presenza politica. L'onestà di questo progetto è testimoniata dal fatto che, nel processo di unità, abbiamo perso anche qualche pezzo di fronte alla discussione sulle poltrone o sulle epurazioni" (chiara allusione sia alla decisione di corsa autonoma del PdCI che al distacco di Fabrizio Cortoni di fronte all'ipotesi di alcune candidature del vecchio establishment comunale). E nel nome dell'unità e della pari dignità, alla candidata Sindaco Loriana Stella è stato chiesto - come ha evidenziato Antoniella, probabilmente memore delle travagliate vicende di Rifondazione nella scorsa consiliatura - che cemento dell'alleanza siano sempre gli obiettivi stabiliti nella comune concertazione e il programma, e che ogni scelta sia costantemente diffusa e condivisa tra tutte le componenti politiche.

Così, con il centro sinistra più o meno ricomposto, si entra nel pieno del confronto elettorale dove, come è piuttosto ovvio, l'interesse e la passione di elettori e candidati si concentrano in particolare sulle amministrative piuttosto che sulle provinciali e sulle europee. Ma qualche spunto di riflessione sul quadro locale, a dire il vero, lo meriterebbero anche le provinciali, dove può risultare appassionante soprattutto quanto potrà accadere nel collegio Orvieto 2, dove per il centro sinistra si fronteggeranno, tra gli altri, Stefano Mocio per il PD e, per Sinistra e Libertà, Franco Raimondo Barbabella. Dato come "collegio sicuro" per il rientro nell'asset politico del PD di Stefano Mocio e del suo gruppo, considerando che, come hanno dimostrato le primarie, nulla è più sicuro con un quadro ormai estremamente trasversale e mobile degli elettori, la candidatura di Barbabella appare quest'anno più che mai forte. C'è da giurare, infatti, che anche in questo caso la trasversalità potrebbe sconvolgere i piani e portare a risultati inattesi. Se infatti Mocio appare in grado di raccogliere i voti di simpatizzanti del PdCI non entusiasti della candidatura piuttosto debole di Ciro Zeno in quel collegio, Barbabella, dal canto suo, potrebbe attrarre quelli di molti elettori del PD scontenti del fatto, da loro stessi conclamato, che dopo la sconfitta delle primarie Stefano Mocio ha un po' gettato la spugna e non ha saputo fare il Sindaco della Città fino in fondo.