politica

A un giorno dall'anniversario della morte di Luca Coscioni, l'associazione Coscioni e Radicali Italiani partecipano alla manifestazione a Roma per opporsi alla legge contro il testamento biologico

sabato 21 febbraio 2009

Il 20 febbraio 2006 moriva a Orvieto Luca Coscioni: lo ricordano, aderendo alla manifestazione indetta da Micromega in Piazza Farnese a Roma (oggi sabato 21 febbraio) per opporsi alla "legge contro il testamento biologico", Marco Cappato e Rocco Berardo, rispettivamente segretario e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni.

"Oggi - affermano - di fronte al fondamentalismo clericale che si è impadronito del potere dello Stato Vaticano e di quello italiano, il nostro posto per ricordare Luca -comprensibilmente dimenticato dai cerimonieri del regime, nelle sue articolazioni partitiche e mediatiche - sono le piazze e i congressi del suo partito. Invitiamo a partecipare per questo ai tavoli sulla petizione al Parlamento italiano per la legalizzazione dell'eutanasia e del testamento biologico che si terranno in questo fine settimana in tutta Italia".

L'Associazione Luca Coscioni e Radicali italiani partecipano oggi alla manifestazione indetta da Micromega in Piazza Farnese per opporsi alla legge contro il testamento biologico. Dal 27 febbraio al primo marzo saranno a Chianciano, per il Settimo Congresso italiano del Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito [info per partecipare], mentre dal 5 al 7 marzo si terrà la Seconda riunione del Congresso Mondiale per al libertà di ricerca [info per partecipare].

"In presenza di Premi Nobel e Ministri (non italiani) - continuano Cappato e Berardo - proseguiremo quel progetto di congresso permanente "dal corpo dei malati al cuore della politica", che unisca scienziati, politici e cittadini (in particolare persone malate e disabili) lanciato da Luca due giorni prima della sua morte. A chi si interroga su come uscire dalle sabbie mobili della partitocrazia italiana, tanto nelle sue versioni trionfanti quanto in quelle in ritirata, la memoria di Luca Coscioni potrebbe fornire indicazioni decisive. Potrebbe, se soltanto l'Italia fosse una democrazia".