politica

Vinti " Mocio vuole far fuori PRC ma non ha nemmeno i voti dei suoi"

mercoledì 11 febbraio 2009

"La farsa che si è consumata ad Orvieto nel pomeriggio di martedì 10 febbraio in occasionedell'elezione del presidente e della Giunta della nuova Comunità montana dell''Orvietano, Narnese, Amerino, Tuderte la dice lunga sull'arroganza del sindaco di Orvieto Mocio e del Partito democratico. Il Pd, per bocca del sindaco di Baschi, Isauro Grasselli, avanza una proposta irresponsabile che esclude di fatto Rifondazione comunista dall'esecutivo dell'ente: Mocio Presidente, un assessore al Pd, uno al Partito socialista ed il terzo,
espressione di Sinistra democratica, in quota di una non meglio identificata sinistra 'radicale'. Un atteggiamento irresponsabile soprattutto in una fase delicata che vede la coalizione di centro sinistra impegnata in tutta la regione nel dibattito relativo alle elezioni amministrative ed alla ridefinizione degli equilibri politici della Regione Umbria". Lo afferma il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, secondo cui Rifondazione comunista è stata esclusa da tutti i tavoli nei quali si è discussa la proposta.

"Evidentemente il sindaco Mocio ed il Pd pretendono di decidere non solo i rappresentanti ma anche la linea politica di Rifondazione comunista". Vinti osserva che "al peggio non vi è mai fine: i fini strateghi democratici non trovano nemmeno i voti necessari dell'assemblea per approvare un colpo di mano che non potrà non avere ripercussioni sui tavoli della coalizione. Per la votazione del Presidente su 49 votanti, la destra non ha partecipato al voto, solo 39 voti sono andati a Mocio determinando un impasse istituzionale che mette a repentaglio il funzionamento e le attività dell'ente. Complimenti, un capolavoro. Evidentemente qualcuno pensa già ad un nuovo centro-sinistra spostato a destra mentre ben altri problemi mettono a repentaglio i governi delle nostre città, a cominciare dai personalismi e dalle faide tutte interne al Partito democratico. Chiediamo ai vertici regionali del centro-sinistra - conclude Stefano Vinti - un chiarimento immediato sulla vicenda. Se qualcuno ha fretta di seppellire un'esperienza importante come quella di Rifondazione comunista farà meglio a mettersi l'anima in pace e almeno lo dica chiaramente. Siamo tutti grandi, vaccinati e in grado di trarne le dovute conseguenze".


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