politica

Girolamini (SDI - Uniti nell'Ulivo): "Spetta all'assemblea legislativa discutere la legge elettorale e definire le regole della democrazia in Umbria"

venerdì 30 gennaio 2009
"Il Consiglio regionale è chiamato oggi ad affrontare il Documento annuale di programmazione (Dap), strumento utile e necessario per i cittadini, le famiglie e le imprese umbre, per lo sviluppo e le città. Se avessi potuto fare la mia dichiarazione, cosa che non è stata possibile per le procedure regolamentari, avrei però sottolineato che l'Assemblea dovrà discutere la legge elettorale regionale e dipenderà esclusivamente da questa istituzione definire le regole della democrazia in Umbria". La presidente del gruppo regionale Sdi-Uniti nell'Ulivo, Ada Girolamini, interviene sulle questioni che hanno prodotto la sospensione dei lavori del Consiglio regionale all'inizio della seduta che aveva all'ordine del giorno la discussione del Dap. L'esponente del centrosinistra dice di aver apprezzato l'impegno espresso dal capogruppo del PD, che nella sua dichiarazione riguardante il tema della legge elettorale europea, sostiene e fa suo l'impegno del PD a garantire la rappresentanza delle diverse culture politiche che compongono la maggioranza. "Come socialista - aggiunge Girolamini - voglio però sottolineare tre questioni. La prima riguarda la scelta di Veltroni e del PD che ha preferito l'alleanza con Di Pietro, anziché con una forza autenticamente riformista come il Partito Socialista. La seconda - aggiunge - riguarda l'incomprensibilità dell'atteggiamento di Franceschini (PD), che l'altra sera in TV ha espresso tutto il suo fastidio per la litigiosità delle piccole formazioni politiche. "Questo - dice Girolamini - è un modo di affrontare i problemi che sconcerta, anche perché, in quanto a litigiosità, ha molto da curare in casa propria e non vorrei che, alla fine, avesse un'allergia per la democrazia. La terza questione - conclude - riguarda l'Italia dei Valori di Di Pietro che propone Patti Etici come condizione per allearsi con le altre forze politiche e sostenerne i candidati: non si capisce, a questo proposito, chi dovrebbe essere il giudice sull'etica personale e politica".

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