politica

Affinché ogni giorno diventi il Giorno della Memoria

lunedì 26 gennaio 2009
di Giovani della Sinistra Orvietana
Quando nel 2000 il governo italiano ha deciso per legge di riconoscere il 27 gennaio come il “Giorno della Memoria”, si erano sollevate molte voci di consenso riguardo l’iniziativa, che era stata vista come un grande segno di civiltà. In questi ultimi anni in molti si sono interrogati sul significato che ha, con il tempo, acquistato questa giornata. Molte persone dichiarano, infatti, che nelle scuole, il 27 gennaio viene vissuto con immensa fatica, sia dai professori, che devono “inventarsi” attività riguardo all’argomento, che dagli alunni, molti dei quali non considerano questo argomento “interessante” o “valido”. C’è anche chi ha posto l’attenzione sul fatto che una scadenza “monotona”, ha fatto sì che la giornata perdesse il suo “interesse”. Sono, invece, proprio questi argomenti che sottolineano la necessità del Giorno della Memoria. La conoscenza e il ricordo degli eventi stanno alla base della speranza nel futuro, affinché mai nessun popolo sia più vittima di stermini o genocidi. Viviamo in una società dove ancora molti giovani subiscono il fascino di ideologie razziste e intolleranti, dove molti ragazzi sono tuttora ossessionati dal rifiuto e dalla paura del diverso. Il 27 gennaio è la data in cui 64 anni fa furono abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Non furono perseguitati e internati solo gli ebrei, bensì anche omosessuali, zingari, avversari politici. Ognuno aveva un triangolo di colore diverso che li classificava e un numero impresso sul braccio, il loro nuovo nome. L’abbattimento di quei cancelli ha significato la salvezza per molte persone, ma anche tanto dolore e indignazione per tutti coloro che erano già stati uccisi. È necessario che tutto ciò sia sempre ricordato, è importante che le scuole e la società tutta siano lo strumento della conoscenza e dell’educazione, affinché siano sempre più abbattuti i cancelli dell’isolamento e i sentimenti di violenza e razzismo. Affinché ogni giorno diventi il Giorno della Memoria.