politica

IdV Perugia: nuove proposte per il ciclo rifiuti, la valorizzazione a basso impatto ambientale

martedì 9 dicembre 2008
Il circolo dell'IdV di Perugia, si è fatto promotore di un evento nel capoluogo di regione nel quale ha esposto le sue idee sul tema del ciclo dei rifiuti, presentando anche un documento finale. “Condividiamo nella sua impostazione il piano dei rifiuti regionale - si legge nel documento - soprattutto laddove mette al centro del problema una profonda modifica del 'ciclo dei rifiuti', così come oggi è ancora in larga parte inteso.” Secondo l'IdV, obbiettivo primario è quello di giungere alla riduzione della produzione stessa di rifiuti con un intervento a monte, nella fase di confezionamento delle merci, nonché sulla raccolta differenziata, con il conseguente riciclo dei materiali riutilizzabili, così come peraltro previsto nel decreto Ronchi.Per arrivare a tale risultato è necessario cambiare le regole per la raccolta differenziata puntando su multi contenitori presenti in ogni condominio e su un lavoro capillare di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Per i rifiuti rimanenti la soluzione - secondo IdV Perugia - non può essere data dall'apertura di nuove discariche né tanto meno da impianti di termovalorizzazione: “Non pochi dubbi, infatti, provengono dal mondo scientifico riguardo alle conseguenze che possono derivare dall’utilizzo di tali strutture; per quanto controllati e per quanto all’avanguardia, gli impianti di incenerimento, che utilizzano cicli continui di combustione ad elevate temperature di lavoro (sopra i 700 gradi C), rilasciano comunque nano particelle e gas di scarico.” Un'alternativa, secondo IdV, è invece rappresentata dai dissociatori molecolari, esperienza già presente a livello nazionale ed europeo. Tale tecnologia non consente lo sviluppo di diossina e lascia come residuo solo ceneri inerti che, opportunamente calcificate, possono essere riutilizzate perché non contaminate da metalli fusi. L'impatto ambientale risulta bassissimo: il dissociatore non produce fumi né cattivi odori. “Un impianto che smaltisce 100 ton/giorno (pari a circa 36.000 ton/anno) - si afferma - consente di avere una resa di energia elettrica media di ca. 4,9 Mw/ora, praticamente la stessa energia di un Termovalorizzatore di pari capacità di smaltimento”. Il costo molto basso e la modularità dell'impianto consentirebbe di crearne diversi anche in provincia.