politica

Pieno sostegno alla convenzione per la realizzazione del Parco Culturale PAAO

martedì 18 novembre 2008
di Gruppo Consiliare Altra Città
I lavori consiliari del 17 novembre sono stati assorbiti per gran parte da una interessante discussione sul futuro del Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano, per il quale è stato approvato uno schema di convenzione che prevede il coinvolgimento di altri Comuni del Comprensorio e della Provincia di Terni. Nel dibattito da più parti si sono levate le contraddizioni per le disattenzioni che hanno caratterizzato alcuni interventi discutibili sul territorio avvenute in questi ultimi anni (vendita ex ECA, aggressioni alle pendici della Rupe con piscine ed ampliamenti, nuova Chiesa di Ponte del Sole, zone B nella zone del Tamburino, ecc.), rischiando di vanificare i progetti di tutela, salvaguardia e valorizzazione archeologica e culturale. In tal senso esprimiamo apprezzamento per l’autocritica sugli errori del passato pronunciata dal Consigliere Imbastoni, che ne testimonia la sua onestà intellettuale, mentre sono apparse quantomeno ipocrite altre lamentele provenienti dai banchi della maggioranza. Il nuovo parco potrà essere utile anche per evitare ulteriori scempi – abbiamo sostenuto nel dibattito – stendendo un velo pietoso su quanto accaduto e volendo invece traguardare in avanti, per l’indubbio interesse culturale, economico e politico che esso sottende. Per tali motivi abbiamo presentato una risoluzione, perfezionata in sede di Conferenza dei Capi Gruppo, che auspica una piena collaborazione con il Comune di Bolsena, al momento non considerato nella convenzione, per i legami storici, culturali e territoriali che la uniscono ad Orvieto. La convenzione ha fornito pertanto lo spunto per riaffermare la centralità di Orvieto nelle dinamiche comprensoriali e per riflettere sulla opportunità di promuovere politiche di cerniera al fine di dare significato alle aree marginali di regioni limitrofe. Sarà inoltre necessario spingere sulla Regione per normare la materia (nel gennaio del 2004 il Consiglio Comunale di Orvieto approvò una proposta di leggere regionale sui parchi archeologici rimasta nei cassetti di Palazzo Cesaroni) e per attivare relazioni finalizzate a costituire una vera e propria rete di parchi culturali, di interesse storico-archeologico e paesaggistico-ambientale in Italia. Durante la discussione è stata particolarmente apprezzata la illustrazione dell’Assessore Della Fina, che ha curato un ampio excursus storico a partire dal 1878, in cui furono acquisiti al demanio statale i terreni del Crocefisso del Tufo per realizzare una “Passeggiata archeologica” con finalità anche di promozione turistica del nostro territorio. A distanza di 130 anni da quella illuminata intuizione del Sen. Eugenio Faina, siamo oggi a dare la testa ad un corpo altrimenti monco – come ha precisato lo stesso Assessore – che consentirà di avviare una gestione in forma flessibile ed economica, potendo inoltre contare sulla consulenza di un Comitato Tecnico-scientifico di altissimo livello. Sarà a questo punto necessario – diciamo noi – che il parco culturale PAAO possa avere anche gli strumenti per operare sia nel campo della tutela che della valorizzazione dei beni archeologici, sia in modo diretto (attivando risorse economiche ed umane) che indiretto (coinvolgendo altre Istituzioni). Questo il testo della risoluzione: “Il Consiglio Comunale di Orvieto auspica e chiede che una prima ipotesi di attività del Parci Culturale PAAO riguardi la collaborazione con il Comune di Bolsena per la storia millenaria che lega i due centri, nonché altre realtà comprensoriali ed extracomprensoriali, per dare significato alle politiche di cerniera che debbono riguardare territori regionali altrimenti destinati ad assumere connotati prevalentemente marginali.” Spigolature Durante l’interessante discussione sul PAAO, che riguardava il futuro della Città e del territorio, a nostro parere è mancato il contributo del Sindaco, evidentemente impegnato a risolvere il proprio futuro. A proposito del Sindaco, durante le interrogazioni abbiamo rivolto a lui un attacco diretto, non volendo essere ipocriti, sulla questione dei lampioni e della classificazione della Strada vicinale della Osteria della Padella, facendo presente che in paesi civili ciò avrebbe comportato le sue dimissioni.

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