politica

Casello Orvieto nord, variante di Sferracavallo e di Casteltodino, profer system e servizi pubblici, dibattito in Consiglio Provinciale

martedì 28 ottobre 2008
Il punto della situazione sull’attuazione degli impegni riguardanti il sistema infrastrutturale dell’Orvietano, dell’area della Centrale Umbra e del Narnese-San Liberato è stato ieri all’ordine del giorno del Consiglio provinciale di Terni. Il Presidente, Andrea Cavicchioli, a seguito di interrogazioni, mozioni e richieste di Giuseppe Ricci e Roberto Forbicioni (SD), Mario Montegiove (Capogruppo AN-PdL) e Lorena Baglioni (PD), ha parlato dell’accordo fra Regione, Provincia e Comune di Orvieto per la realizzazione della variante di Sferracavallo e della viabilità di supporto al casello Orvieto Nord per il quale la società Autostrade ha annunciato la disponibilità di circa 5 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 2 milioni di euro per ciascuno dei tre Enti. A tale proposito il Presidente ha comunicato che la Provincia si farà carico di tutti gli adempimenti relativi alla realizzazione della viabilità per il casello, mentre Orvieto si occuperà dei vari aspetti progettuali ed attuativi di Sferracavallo. Cavicchioli ha inoltre informato il Consiglio di aver ricevuto dal Sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, una lettera nella quale si conferma che le sedi della Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana e del Circondario, per quanto concerne la programmazione del Comune di Orvieto, saranno collocate nel centro storico e precisamente nella Palazzina Truppa della caserma ex Piave, per la quale verrà prevista una destinazione ad uffici pubblici, con disponibilità da parte del Sindaco a concordare i vari passaggi. “Per quanto riguarda l’edificio dell’istituto professionale di Orvieto- ha fatto poi osservare - vi è una destinazione prevista dalla normativa applicabile per l’utilizzazione scolastica che può essere derogata solo con la disponibilità di altra sede idonea. Allo stato, al di là dello studio di alcune ipotesi, non vi sono atti della Provincia inerenti a decisioni su quel plesso”. In relazione alle richieste che sono pervenute nel corso del dibattito, Cavicchioli ha sottolineato la necessità che nell’interlocuzione con l’Anas sulla programmazione degli interventi di sua competenza, sia inserita anche la Todi-Baschi con articolare riferimento ai “Fori di Baschi” e agli studi progettuali già elaborati, “tenendo presente – ha rimarcato - la valenza strategica di quest’arteria per le dinamiche socio-economiche dell’area Orvietana ed Amerina. Il tema delle infrastrutture dell’Orvietano e dell’Amerino-Narnese sarà affrontato anche in un Consiglio comunale aperto che si terrà al Comune di Orvieto, con successive possibilità di ulteriori approfondimenti e appuntamenti. Sulla Profer System infine Cavicchioli ha illustrato le conclusioni della riunione tenutasi in Provincia il 24 ottobre scorso con i Consigli comunali aperti dei Comuni interessati, alla presenza di Regione e sindacati, dove si sono evidenziate le difficoltà oggettive, mettendo comunque in evidenza la positiva situazione del mercato e della collocazione dell’azienda nello stesso, le potenzialità strutturali e la competenza delle maestranze, nonché l’esigenza di chiudere rapidamente la questione, tenendo conto delle dinamiche organizzative e produttive ed affidando a Sviluppumbria e Gepafin la rappresentanza del settore pubblico in questa fase, fermo restando un coordinamento fra gli Enti. Intervenendo sulla questione delle infrastrutture nell’Orvietano, Montegiove ha sottolineato il fatto che “il territorio non è adeguatamente fornito soprattutto non è in comunicazione con il Viterbese e il Perugino, essendo fra questi due area baricentrica”. Sulla Profer System il Capogruppo di AN-PdL ha affermato che “occorre verificare l’operato del Crescendo sul territorio orvietano e la ricaduta dei contributi pubblici, fissando le due questioni all’ordine del giorno della Commissione Controllo e Garanzia”. “La poca chiarezza ancora sulla realizzazione della variante di Casteltodino – ha invece affermato la Baglioni - pone un problema di pari dignità fra il territorio di Montecastrilli e quello dell’orvietano. Non vorrei che si utilizzasse l’argomento solo a scopo elettorale”. Sulla carenza di infrastrutture a Orvieto è intervenuto anche Forbicioni che ha rimarcato la necessità di dotare il territorio di collegamenti idonei con le regioni limitrofe, soffermandosi sul problema della Todi-Baschi per il raccordo con Perugia e Viterbo. “Le infrastrutture deboli – ha aggiunto – hanno pesato anche sulla vicenda Profer System, basta guardare ciò che è accaduto con lo scalo merci di Baschi, oggi chiuso, ma funzionante quando l’azienda decise di insediarsi in quell’area”. Danilo Buconi (Capogruppo Sin. Unit.) ha chiesto infine l’organizzazione di una conferenza provinciale a febbraio sulle infrastrutture dell’Orvietano con il coinvolgimento anche dei territori del Perugino e Viterbese.