politica

Vulcanica attività politica sulla Rupe. Se fosse tutto un bluff?

giovedì 18 settembre 2008
di jacopo
Nelle ultime 24 ore la vita politica orvietana si è rimessa in moto dopo le dichiarazioni di Loriana Stella. Tutti i rappresentati politici, di diversi partiti, si sono affrettati a rilasciare dichiarazioni dove, in linea di massima, esprimono l'idea che il nome del futuro sindaco non è importante, ma che piuttosto il progetto, il programma è basilare. Da un lato questo ci dovrebbe rassicurare perché, sapere che in primo luogo vengono le idee per la città e poi chi le dovrà applicare, vuol dire che nei pensieri dei nostri politici c'è, o sembrerebbe esserci, prima di tutto Orvieto e il suo futuro. Sarebbe da sciocchi però non capire che anche il nome del sindaco, che con la legge entrata in vigore nel 1993 ha grandi poteri decisionali, è un fattore da cui non si può prescindere. Ora è opportuno interpretare il “politichese”, tradurre cioè le tante dichiarazioni fatte in questo periodo. Partiamo dalla relazione del Coordinatore del Pd Carlo Emanuele Trappolino: difesa dell'amministrazione ovvia, breve e dovuta, nulla di più, poi sguardo dritto al futuro, un futuro che nella sua relazione non ha nomi ma idee. Se leggiamo tra le righe si potrebbe tradurre così: ben fatto o quasi fin qui, democratici, ora però per il futuro vedremo, perché si rischia seriamente di non avere più la fiducia dei cittadini; dunque tutti, il tutti per sua natura non esclude nessuno, dobbiamo fare un passo indietro e ascoltare l'umore della gente per tornare a comprenderla pienamente. Quindi il programma come cosa più importante e le persone dopo, sopratutto dopo aver capito cosa vuole il nostro popolo. Nonostante questo forte messaggio per un po' di giorni la calma è regnata sovrana, ma sotto qualcosa si stava preparando e infatti ieri, 17 settembre 2008, esce l'intervista della Vice Presidente della Provincia che fa tremare tutto e tutti perché, se volesse, avrebbe tutte le carte in regola per competere con l'attuale sindaco Stefano Mocio nelle primarie, che sarebbero in questo caso vere, come quelle americane fino all'ultimo voto. Proviamo una traduzione anche di questa intervista, anche perché, con grande onestà, fare il sindaco è un lavoro molto più faticoso e stressante che non fare il consigliere o l'assessore comunale, provinciale, regionale. Dunque può essere, ma sono tutte supposizioni, che lo “strabismo” abbia colpito alcuni politici locali che guardano a due posti contemporaneamente. Alternativamente, ma anche questa è solo fantapolitica, qualcuno potrebbe usare il classico metodo del diversivo: sposto l'attenzione su una cosa secondaria per poi ottenere quella che interessa veramente. Sicuramente Stella ci ha pensato molto prima di rilasciare un'intervista così importante, ma alla fine cosa ha detto realmente? Che lei c'è, che non si deve scordare che ha un ottimo rapporto con i cittadini che non la vedono come una della casta ma come una di loro. E' a disposizione della città come sempre. Ora tutti hanno letto un preavviso di primarie, ma alla città si può essere utili in molti modi; stando alla Provincia e portando finanziamenti pubblici, cosa che oggettivamente la Vice Presidente ha sempre fatto bene; stando in regione e dando una voce a tutto un territorio che, ricordiamolo, dopo la mancata elezione di Cimicchi non ha rappresentanti nella giunta regionale. Oltre le dichiarazioni si deve leggere e tradurre anche il silenzio di personaggi di primo piano, come il Vicesindaco Marino Capoccia, che è poi un silenzio più rumoroso di tante parole, anche perché dietro potrebbe celarsi una bomba ad orologeria di grande dimensioni. Infatti, tornando al discorso poco sopra sviluppato, si può lavorare per la città, molto e con deleghe pesanti, anche facendo il Vicesindaco. Dunque? Se fosse tutto un bluff? Un mostrarsi per arrivare ad altro, per avere altri ruoli non necessariamente di primo piano ma sempre di grande importanza. Ad oggi non si può dire nulla, anche perché a tutto questo va aggiunta l'incognita alleanze, dove tutto può cambiare ogni giorno. Basti pensare che il documento con cui è stato eletto il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, non solo prevedeva la non alleanza in nessun luogo con il Pd ma anche l'interruzione del progetto della sinistra unita e il dialogo con le sole forze dichiaratamente comuniste. Nonostante questo in diverse giunte gli eletti di Rifondazione non solo non sono usciti ma hanno dichiarato che vorranno nuovamente la coalizione di centro sinistra, caso esemplare la Calabria dove Rifondazione è tornata in giunta dopo un rimpasto. Qui ad Orvieto, direi anche giustamente, non solo nessuna porta è chiusa nell'ambito delle alleanze ma addirittura sembrerebbe che RC e Sinistra Democratica si presenteranno con un'unica lista. Con delle critiche sull'operato dell'attuale amministrazione ma senza preclusioni per il futuro, come dichiarano oggi su Il Giornale dell'Umbria. Il sindaco, dunque, dovrà anche essere una figura in grado di radunare intorno alla sua persona le tante forze di una coalizione e di trovare una sintesi tra le parti. Non tutti hanno queste caratteristiche. In tutto questo poi deve essere considerato che l'attuale sindaco di Orvieto non dorme affatto e di certo non si vorrà far sorprendere da nessuno, né dal suo partito né dalla sinistra. Tanto è vero che indiscrezioni fanno giungere la notizia che sia pronto un documento di oltre 200 pagine su tutto ciò che di buono ha fatto la sua amministrazione. Sembra che, nonostante le fatiche di questi 5 anni, la voglia di fare il sindaco non gli manchi e ben sa come lavorare per creare consenso anche da più parti. Dunque? Per ora tanto fumo e parole, vedremo se i politici orvietani ci stupiranno davvero o se sarà tutto un pacifico bluff.