politica

Il resoconto del dibattito in Parlamento

giovedì 18 settembre 2008
da www.camera.it Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 10,15) . (Problematiche conseguenti alla soppressione da parte di Trenitalia di numerosi treni intercity ed eurocity nelle regioni Lazio, Toscana e Umbria e misure a favore dei lavoratori pendolari - n. 2-00118) PRESIDENTE. L'onorevole Trappolino ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00118, concernente problematiche conseguenti alla soppressione da parte di Trenitalia di numerosi treni intercity ed eurocity nelle regioni Lazio, Toscana e Umbria e misure a favore dei lavoratori pendolari (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti) , per quindici minuti. CARLO EMANUELE TRAPPOLINO. Signor Presidente, l'interpellanza che abbiamo presentato è stata firmata da quaranta parlamentari del gruppo del Partito Democratico e del gruppo dell'Italia dei Valori. Con essa s'intende segnalare la preoccupazione - di cui si è detto in precedenza - in merito ai tagli operati da Trenitalia con il nuovo orario individuato il 15 giugno scorso e, soprattutto, la preoccupazione in vista dell'apertura della linea «Alta Velocità» prevista per il 2010. Quest'ultima, infatti, prevede la soppressione di alcuni treni intercity ed eurocity e sposterà sulla tratta lenta quei convogli che collegano diverse aree territoriali e diverse regioni, tra cui soprattutto - come si diceva - l'Umbria e la Toscana e, in parte, le Marche. Pertanto, tali aree saranno interessate, se così si può dire, da questo «declassamento infrastrutturale». Il tema che con la presente interpellanza si vuole sottoporre all'attenzione del Governo, quindi, è quello della necessità di un intervento del Governo stesso verso la società Trenitalia perPag. 23ottenere garanzie affinché i citati collegamenti possano essere salvaguardati e ripristinati, migliorandone anche l'efficienza e la qualità. Con l'interpellanza in oggetto si vuole, altresì, dare voce al disagio forte, che emerge anche dalle cronache di questi giorni, relativamente alla qualità dei viaggi. Mi riferisco al disagio che migliaia di pendolari vivono quotidianamente nel percorso casa-lavoro e che investe la qualità del viaggio e i tempi di percorrenza. Inoltre, vi è una necessità legata al fattore strategico della mobilità ferroviaria, in relazione alla sostenibilità ambientale (in altri termini, l'impatto ambientale positivo che determinerebbe un investimento forte in questo settore, come un investimento nelle infrastrutture e nella qualità del servizio ferroviario), rispetto ad una domanda sempre crescente (che vede un aumento tendenziale del numero dei pendolari che si aggira attorno al 2-3 per cento annuo). Alla luce delle indagini recenti - mi riferisco, soprattutto, all'indagine svolta dal Censis lo scorso aprile - si è sottolineata l'importanza e la disponibilità di un buon 60 per cento di pendolari (che abitualmente utilizzano i mezzi privati, cioè le automobili), ad utilizzare mezzi collettivi e in modo particolare i treni, se vi fosse un investimento o un miglioramento della qualità degli stessi, in termini sia di accessibilità ai mezzi pubblici collettivi, sia in termini di qualità del viaggio stesso. Pertanto, chiediamo al Governo innanzitutto quali siano le strategie generali che tende ad operare per intervenire, nella fattispecie, in relazione a questo rischio che ha paventato e che è stato annunciato anche più volte dagli amministratori di Trenitalia, ossia lo spostamento di alcuni convogli dalla linea veloce alle linee lente. Allo stesso tempo, chiediamo quali siano gli obbiettivi e le strategie del Governo in relazione all'investimento sulla mobilità pendolare sostenibile, anche alla luce dei tagli operati con il decreto fiscale relativamente alle infrastrutture. Questo tagli ci preoccupano e ci riportano indietro, soprattutto dal punto di vista della nostra capacità di competere anche attraverso un incremento della qualità, lo sviluppo e la promozione di territori che sono troppo spesso marginali e che, quindi, avrebbero bisogno di un investimento maggiore in termini di infrastrutture e di qualità delle stesse. PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Giuseppe Maria Reina, ha facoltà di rispondere. GIUSEPPE MARIA REINA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti . Signor Presidente, con riferimento all'atto parlamentare in oggetto, riguardante, tra l'altro, le recenti variazioni all'offerta dei servizi ferroviari di media e lunga percorrenza, rappresentiamo quanto segue. I servizi ferroviari di media e lunga percorrenza comprendono: il servizio universale, che deve garantire la mobilità ai cittadini e il cui sbilancio economico tra ricavi e costi, compreso il costo del capitale investito, è coperto mediante un contratto di servizio con lo Stato; i servizi a mercato, che devono avere caratteristiche di redditività in un contesto competitivo e nell'ambito di un perimetro ben definito; peraltro, la quota di servizi a mercato non deve risentire di diseconomie e conflitti per la presenza di servizi che usufruiscono nello stesso ambito di corrispettivi da parte dello Stato. Tenendo conto di questa distinzione, Trenitalia ha avviato un programma di riorganizzazione dei servizi ferroviari di media e lunga percorrenza, con provvedimenti di razionalizzazione dell'offerta varati nell'aprile e nel giugno ultimi scorsi. L'obiettivo, tra l'altro, è quello di pervenire ad una più marcata differenziazione dei diversi prodotti, per cui i treni eurostar devono svolgere la funzione di collegamenti veloci tra i grandi nodi metropolitani, gli intercity devono assicurare i collegamenti tra i centri di dimensioni intermedie, con caratteristiche differenti di servizio in termini di capillarità e tempi di percorrenza, demandando la mobilità di corto raggio ai servizi di trasporto regionale. I suddetti provvedimenti di razionalizzazione hanno riguardato treni di media e lunga percorrenza effettuati in regime di mercato - che, quindi, devono potersi sostenere esclusivamente con i ricavi da traffico - e presentavano un rapporto costi-ricavi notevolmente sbilanciato, con perdite economiche di rilevante entità, determinate soprattutto dall'inadeguatezza dei relativi volumi di frequentazione, che gravavano pesantemente sul bilancio di Trenitalia. Alla luce di quanto sin qui rappresentato, il 14 marzo 2008 è stato sottoscritto un accordo tra il Ministro dei trasporti pro tempore e l'amministratore delegato di Trenitalia Spa. Tale accordo individua un perimetro di servizi di trasporto ferroviario di media e lunga percorrenza mantenuti in esercizio - ancorché caratterizzati da risultati economici negativi - a fronte dello stanziamento di 104 milioni di euro disposto dalla legge finanziaria 2008 (articolo 2, comma 252). Esso costituisce una soluzione che possiamo intendere come «ponte», nelle more cioè della ridefinizione del perimetro dei servizi di utilità sociale, da regolare con contratto di servizio. L'accordo include, in linea di massima, i servizi Intercity notte, Intercity e assimilabili; tuttavia, considerato il budget disponibile nonché le alternative di trasporto esistenti, sia intra-modali che inter-modali, esso non comprende i servizi prestati sulla cosiddetta «rete forte» (Milano-Napoli, Torino-Venezia, Bologna-Venezia, Bologna-Verona) ed include alcuni Eurostar che, per fermate e velocità commerciale, sono riconducibili a servizi Intercity, quali in particolare, per quanto oggetto dell'atto ispettivo, gli ES sulla relazione Roma-Perugia (oltre ad alcuni ES sulla direttrice Roma-Lecce, Roma-Taranto, Roma-Reggio Calabria). In aggiunta a quanto sostenuto nell'accordo cui abbiamo fatto cenno, è tuttora vigente il contratto di servizio che disciplina, per quanto rileva in questa sede, l'erogazione degli Espressi notte. Attualmente è in via di definizione il nuovo contratto di servizio e il relativo paniere dei servizi da regolare per il 2009. L 'ampiezza di tale perimetro è funzione, soprattutto, delle risorse pubbliche che saranno stanziate con la legge finanziaria per il prossimo anno: eventuali riduzioni rispetto allo stanziamento necessario comporteranno la corrispondente diminuzione dei servizi contrattualizzati. Ciò, anche in riferimento alla necessità, evidenziata dall'atto ispettivo, di scongiurare il rischio di marginalità dei territori in questione. Per quanto concerne Orvieto e l'Alto Lazio, specificatamente citati dagli interpellanti, va sottolineato che, con il nuovo orario di giugno 2008, per la stazione di Orvieto sono programmati 21 collegamenti di media-lunga percorrenza: 2 Internazionali (EN), 2 Notte (EXP) e 17 Intercity. Per la stazione di Orte sono programmati 20 collegamenti di media-lunga percorrenza, 3 Notte (EXP), 5 Eurostar e 12 Intercity. Peraltro, sempre dal 15 giugno scorso, sia ad Orvieto che ad Orte, è stata assegnata la fermata della nuova coppia di treni Intercity Plus 1555-1556 Firenze-Roma e viceversa.Pag. 27 Con il completamento dell'Alta Velocità, la direttissima Roma-Firenze assumerà la funzione strategica di collegamento delle nuove linee Milano-Firenze e Roma-Napoli e questo porterà a riconsiderare le specifiche tecniche di uso: ciò, però, non comporterà alcuna esclusione dell'Umbria e delle Marche dai collegamenti ferroviari con Roma. Tutto ciò premesso, si conferma la piena disponibilità ad attivare e prendere parte al processo di concertazione con l'impresa ferroviaria e le regioni interessate, finalizzato a definire tempi e modalità per organizzare un'offerta complementare o alternativa ai servizi di media e lunga percorrenza in autonomia commerciale. Parimenti si conferma la disponibilità ad attivare un confronto anche con l'impresa ferroviaria, al fine di verificare la possibilità tecnica di migliorare l'offerta di servizi per i pendolari. PRESIDENTE. L'onorevole Leoluca Orlando ha facoltà di replicare per l'interpellanza Trappolino n. 2-00118, di cui è cofirmatario. LEOLUCA ORLANDO. Signor Presidente, onorevole rappresentante del Governo, sono soddisfatto per la risposta ma - consentitemi il gioco di parole - non per le risposte. Non posso che esprimere apprezzamento per l'attenzione che il Governo ha prestato al tema in oggetto, perché è esattamente questo il problema che abbiamo sollevato: viviamo in un Paese in cui ci sono circa 13 milioni di pendolari ed il 22 per cento della popolazione residente vive la dimensione del pendolarismo; eppure, questa categoria così vasta ed economicamente così significativa per l'azienda ferroviaria italiana, di fatto non ha voce né rappresentanza, perché non riesce a uscire fuori dagli interessi diffusi essendo priva di un soggetto di riferimento. Per questo motivo, assieme al collega Trappolino e agli altri firmatari di questo atto ispettivo, ci siamo fatti interpreti nel richiamare l'attenzione del Governo affinché, da parte di Trenitalia, ci sia un interessamento nei confronti di questa così vasta categoria. La richiesta (che è anche oggetto dell'interrogazione a risposta scritta da me presentata il 17 settembre in cui elenco alcuni casi specifici di disfunzione nei singoli servizi ferroviari)Pag. 28è esattamente quella di dare voce a questi soggetti ed anche alle regioni interessate che hanno dato disponibilità a partecipare ad una concertazione con l'azienda per il miglioramento di questo servizio. In particolare, accanto alle grandi assi che lei ha citato, noi sottolineiamo i disagi sull'asse Milano-Napoli, ma nello specifico anche la parte dei servizi che riguardano Toscana, Umbria, Lazio e in qualche misura anche l'Abruzzo e le Marche. Sono zone che lamentano dei vizi e dei difetti che, peraltro - come il collega Monai mi suggerisce - esistono anche in Friuli, quindi anche in regioni diverse da quelle oggetto specifico di questo atto ispettivo. Riteniamo che sia necessario sciogliere, in qualche modo, il nodo che lei ha peraltro evidenziato. C'è un'impossibilità di concorrenza tra la missione dell'azienda per l'alta velocità e l'interesse dei pendolari. Vorrei, però, ricordare che i pendolari, pur non avendo una voce contrattuale, sono economicamente rilevanti tanto quanto l'alta velocità. Prestare attenzione a questi clienti, a questi utenti è esattamente ciò che chiediamo con questo atto ispettivo. Pertanto, confidiamo, intanto, nel Governo affinché faciliti la trattazione di questo tema da parte della competente Commissione parlamentare, e poi, che si possa verificare se è stato interamente attuato il vigente contratto di servizio e prendere atto della disponibilità delle regioni Toscana e Lazio nel nuovo contratto di servizio. Si tratta di regioni che hanno già manifestato disponibilità anche finanziaria a concorrere, sia pure parzialmente, ai costi aggiuntivi del servizio che ha una dimensione economica significativa in campo nazionale, ma in qualche tratto una dimensione sociale più che economica (occorre comunque fare un calcolo complessivo: diversamente non si comprende la missione di Trenitalia in questo settore). Confidiamo, quindi in ciò perché si possa arrivare a fornire una risposta agli utenti. Confidiamo anche nel fatto che il Governo trovi un modo per spingere Trenitalia a considerare i pendolari utenti o comunque soggetti di interlocuzione, non avendo essi molto spesso forme di rappresentanza adeguate ed essendo, invece, costituiti in comitati spontanei volontari che si sono rivolti all'onorevole Trappolino, a me e ad altri colleghiPag. 29per far giungere le loro richieste e proteste. La ringrazio per l'attenzione, onorevole rappresentante del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori) .

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