politica
Interpellanza/Question time degli On.li Trappolino, Orlando e Giulietti al Ministro dei Trasporti
mercoledì 30 luglio 2008
Pubblichiamo l'interpellanza presentata dall'On. carlo Emanuele Trappolini e sottoscritta dagli On.li Leoluca Orlando e Giuseppe Giulietti. L'interpellanza potrà subire modifiche a seguito della sottoscrizione da parte degli altri parlamentari eletti in Umbria a cui è stata sottoposta. Di seguito l'attuale testo:
Il sottoscritto chiede di interpellare il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
- dal 15 giugno 2008 Trenitalia ha provveduto al taglio di 20 treni intercity ed eurocity. Successivamente, a seguito di incontri tra Ministero dei trasporti e Regione Toscana sono stati ripristinati 6 treni sulla dorsale tirrenica;
- la Roma-Firenze risulta essere la tratta più colpita dai tagli di Trenitalia, specialmente in relazione al numero di pendolari che, quotidianamente, usano il servizio ferroviario per raggiungere il posto di lavoro;
- secondo quanto affermato da autorevoli rappresentanti di Trenitalia i pendolari avrebbero impropriamente occupato la Direttissima. Tuttavia, l’assetto delle interconnessioni smentisce clamorosamente tale ipotesi. Infatti, a differenza della nuova Roma-Napoli, la linea Roma-Firenze ha ben 6 interconnessioni, create appunto per i collegamenti delle relative zone. Interconnessioni che hanno largamente incentivato il traffico pendolare;
- la possibilità di poter usufruire di un collegamento ragionevolmente efficiente, ha consentito all’Umbria, e in particolar modo all’Umbria sud-occidentale, come da Perugia Foligno, Spoleto Terni, di recuperare un ritardo nello sviluppo e di porsi nell'orbita dei grandi flussi dello sviluppo;
- in particolare, l’infrastruttura ferroviaria dotata di collegamenti efficienti ha rappresentano un asse dello sviluppo sociale ed economico di questo territorio grazie al quale migliaia di lavoratori hanno scelto, nonostante i disagi del pendolarismo, di continuare a risiedere nelle città e nei piccoli borghi dell'Umbria, mantenendo alta la coesione sociale e garantendo la permanenza di un presidio culturale e civico;
- più volte il Sindaco della Città di Orvieto e gli altri Sindaci dell’Orvietano, assieme ai rappresentanti istituzionali della Regione dell’Umbria e della Provincia di Terni, hanno richiamato l’attenzione su una marginalizzazione che vanifica anni di programmazione pubblica e una politica della sostenibilità di quelle “zone interne” che ha permesso di mantenere alti standard di qualità della vita e dell’abitare; e l’area interessata da questo grave disagio non è solo l’Orvietano (13 comuni) ma anche l’alto Lazio e numerosi paesi dell’Amerino-Narnese;
- il previsto paventato spostamento, nel 2009, del traffico dei pendolari dalla linea veloce a quella lenta - allorché entreranno in funzione i servizi di alta velocità - aumenta in misura considerevole i tempi di percorrenza. Se prima da Orvieto a Roma si impiegava circa un’ora, con la nuova organizzazione veicolare ce ne vorranno due. Praticamente, questa vasta area dell’Umbria torna, di fatto, ai tempi di percorrenza risalenti al primo dopoguerra;
- il raddoppio dei tempi di percorrenza e i disagi crescenti dei pendolari di detta area dell’Umbria non potranno non riverberarsi sul territorio e sulla tenuta economica, sociale e culturale di città e paesi che hanno saputo opporsi ai processi di spopolamento grazie a collegamenti ferroviari efficienti e ragionevolmente rapidi;
- tale mutamento, un vero e proprio “declassamento infrastrutturale”, viene a configurarsi come un effettivo depauperamento che colpisce sia la qualità della vita dei pendolari, sia un intero territorio che si vede marginalizzato a seguito di decisioni che, pur generandosi da considerazioni economiche, non possono prescindere dagli effetti complessivi specie sotto il profilo della capacità e delle opportunità di sviluppo;
- in questa ampia zona dell’Umbria sud-occidentale la possibilità di poter usufruire di collegamenti efficienti e agevoli ha un effetto diretto sul movimento turistico che rappresenta un asset strategico del territorio sia in termini di quantità sia in termini di qualità dello sviluppo. I forti investimenti sulle infrastrutture turistiche, sui beni culturali, ambientali e artistici e lo sviluppo di servizi turistici a supporto di tutto questo rischiano una drammatica erosione in termini di attrattività e sviluppo.
Gli interpellanti chiedono al Ministro di sapere se:
- intenda adoperarsi per convocare il tavolo di concertazione al fine di esaminare, con le regioni interessate e in particolare con le regioni Lazio, Toscana e Umbria, il problema dei treni soppressi anche nella prospettiva che più regioni possano costruire un “piano tampone” che consenta di arrivare alla fine di quest’anno, e perlomeno al 2009, quando entreranno in funzione i servizi di alta velocità e si libereranno binari, quindi infrastrutture, sulle quali si potranno organizzare servizi alternativi rispetto alla soppressione degli intercity;
- intenda comunicare ai sottoscritti ed alle Istituzioni Locali, tramite Trenitalia la bozza degli orari ferroviari 2009, peraltro già in gran parte definiti;
- Di udire in Commissione Trasporti della Camera dei Deputati la Regione dell’Umbria, Toscana e Marche, le Province sull’asse ferroviario Firenze Roma Ancona Roma congiuntamente ai comitati pendolari;
- intenda impegnarsi al fine di scongiurare il rischio della marginalità dei territori e il disagio dei lavoratori pendolari attraverso un nuovo assetto che prefiguri nuove categorie di servizi di lunga percorrenza su tratti interregionali;
- intenda impegnarsi al fine di concorrere, attraverso un confronto con Trenitalia e regioni interessate, all'individuazione di alcune «finestre» sulla linea ad alta velocità per consentire il transito dei treni pendolari sia in una fascia mattutina sia pomeridiano-serale.
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