politica

A Guardea stasi amministrativa e deficit di democrazia nella gestione del Consiglio Comunale. Lo denunciano i gruppi di minoranza

martedì 29 luglio 2008
Acque agitate al Comune di Guardea, dove i gruppi di minoranza – Nova Guardea e il Gruppo misto di recente costituzione – si sono coalizzati per chiedere, a due anni da un episodio simile, la convocazione del Consiglio Comunale. Un Consiglio, affermano i due gruppi, che non è messo in condizione, dopo quattro anni di statica amministrazione, di affrontare i problemi reali presenti nel Comune. La richiesta di convocazione è stata infatti lanciata per affrontare tematiche importanti, quali la raccolta differenziata (in quanto gli obiettivi del nuovo Piano Regionale dei rifiuti, tra cui il 65% di raccolta differenziata, sono in corso di definitiva elaborazione e approvazione da parte della Regione) la messa in sicurezza di Piazza Pietro Panfili, la viabilità in Via Marconi e le modifiche al Regolamento Comunale. I capigruppo Michele Medori (Gruppo misto) e Alberto Sganappa (Nuova Guardea) sollecitano dunque il sindaco, Vasco Scianca, a provvedere alla convocazione in quanto, affermano in una nota stampa, “dopo circa otto mesi di completo immobilismo, si è tornati a convocare il Consiglio Comunale solo nei mesi di maggio e giugno, con due sedute dedicate quasi esclusivamente all’approvazione del Bilancio Previsionale e del Rendiconto annuale, non dando risposte concrete a sollecitazioni di rilevante importanza quali quelle inerenti la Finanza derivata e il nuovo Piano Regolatore Generale, di cui si attende la discussione in Consiglio da ormai circa sei anni, con evidente mancata programmazione dello sviluppo urbanistico ed economico del Territorio Comunale”. I consiglieri Medori e Sganappa esprimono dunque preoccupazione e auspicano che la maggioranza sappia cogliere le sollecitazioni della minoranza per dare, finalmente, risposte concrete ai cittadini, senza continuare a utilizzare lo strumento del “rimando”, usato finora per non affrontare in maniera seria, puntuale e con una programmazione ben definita un possibile sviluppo di area vasta, più volte sollecitato dai gruppi di minoranza, che avrebbe permesso di cogliere molte sinergie sovra–comunali nel campo dei sevizi: dal PRG alle aree attrezzate, allo sviluppo turistico, con la messa a sistema delle risorse paesaggistiche, ambientali, monumentali e culturali del Territorio. “Un comune immobilizzato anche nella politica degli investimenti – affermano Medori e Sganappa - e quindi nello stimolo alla crescita economica, dove il futuro sviluppo appare sempre più in discussione per le difficoltà di accesso ai Fondi della nuova Programmazione Comunitaria 2007/2013 e del PRS, date le criticità espresse dal Bilancio comunale sul fronte finanziario, che non permetteranno di sfruttare l’elemento premiale, unitamente alla qualità della progettazione e della maggiore percentuale di cofinanziamento che potrebbe essere messa a disposizione”. “A Guardea è ora di cambiare modo di gestire la democrazia consiliare e modo di amministrare – concludono. - Necessita una svolta politico-amministrativa in grado di affrontare i nuovi bisogni che i cittadini chiedono agli amministratori, il cui compito primario è quello di interpretare la politica come “servizo”.