politica

Scandalo degli appalti perugini: solo il ficullese Silvio Topo non si dimette dalle cariche. Ma ora a chiedere le dimissioni è il Consiglio comunale

sabato 26 luglio 2008
Anche l'amministrazione comunale di Ficulle prende posizione in merito allo scandalo degli appalti pubblici pilotati alla Provincia di Perugia, esploso nei primi giorni di giugno e denominato operazione “Quattro Ganasse”, che ha portato prima a 25 avvisi di garanzia e poi all’arresto, in carcere o ai domiciliari, di molti funzionari, dirigenti pubblici e costruttori edili. L’ipotesi accusatoria è che sia esistito un gruppo di imprese in grado non solo di aggiudicarsi gli appalti grazie ai presunti aiuti dei funzionari degli Enti, ma di guidarli in modo da farli assegnare alle aziende “amiche”. Dalle intercettazioni telefoniche pare che il gruppo di imprenditori che dirigeva le operazioni venisse denominato “La Mafia”. Come è noto è implicato nell'inchiesta, tuttora agli arresti domiciliari, anche il costruttore ficullese Silvio Topo, presidente della Casa di Riposo della Divina Provvidenza. Ed è proprio su questa ultima circostanza che, dopo ponderata valutazione, essendo il Comune socio della ONLUS che regge la Casa della Divina Provvidenza, il Consiglio comunale di Ficulle si è pronunciato con un ordine del giorno. In sostanza il Consiglio Comunale, considerata l'inchiesta e fortemente preoccupato delle conseguenze che potrebbero ricadere sulla struttura, sia per l’importante funzione sociale che svolge sia per i risvolti di tipo occupazionale, fa appello al senso di responsabilità del Presidente Silvio Topo e lo invita alle dimissioni, data l’immediata necessità di garantire alla Onlus un Consiglio Direttivo completo nei ruoli e nella pienezza dei poteri. “Non entriamo nel merito dell’indagine in corso ed attendiamo dalla magistratura l’accertamento definitivo dei fatti e delle responsabilità, esprimendo la nostra vicinanza alle famiglie e augurando loro che la vicenda si risolva nel più breve tempo possibile – afferma il Sindaco di Ficulle, Bernardino Ciuchi – ma non possiamo non esprimere la nostra viva preoccupazione e rilevare che si pone, con tutta evidenza, il problema dell’opportunità della permanenza del Sig. Topo nell’incarico all’interno dell’Associazione, già ente morale di ispirazione cattolica ed oggi organizzazione non lucrativa di utilità sociale”. E il Sindaco sottolinea ancora di aver aspettato fino ad oggi - cioè oltre quaranta giorni dal provvedimento di custodia cautelare e tre settimane dal provvedimento del tribunale del riesame di rigetto della richiesta di libertà - nella speranza che il buon senso portasse con dignità e rigore ad un'assunzione di responsabilità, in modo da evitare ogni clamore e un ulteriore periodo di “gogna mediatica” alla Casa di Riposo. Ma visto che così non è stato ora la richiesta di dimissioni è ufficiale ed esplicita. “Ricordiamo che altre persone coinvolte in questa vicenda – aggiunge il Sindaco Ciuchi – si sono dimesse dalla loro carica proprio per tutelare le organizzazioni da loro rappresentate”. E ricorda a questo proposito il presidente di Ance Perugia, Carlo Carini, dimessosi immediatamente l'11 giugno dopo l'avviso di garanzia e ancor prima dell'arresto, dall’Associazione provinciale dei costruttori edili e, nei giorni precedenti, anche da vice presidente dell’Associazione degli industriali della provincia di Perugia. Parimenti e prontamente dimissionari, perché implicati nella stessa vicenda e raggiunti da un avviso di garanzia, anche l'assessore alla viabilità della Provincia di Perugia, Riccardo Fioriti, il dirigente della Provincia di Perugia, Adriano Maraziti, che si è dimesso dalla carica di Vicepresidente della Minimetrò spa., e il presidente di Confindustria Umbria Mario Fagotti. Solamente Silvio Topo, sebbene colpito da provvedimento cautelare restrittivo, sembrerebbe voler restare al suo posto. “Ci saremmo aspettati una uguale decisione, – afferma il Sindaco Ciuchi - la nostra Casa di Riposo ha infatti la necessità di recuperare quella serenità indispensabile per il delicato lavoro che svolge nella nostra comunità per vari motivi. Ne cito uno tra tanti: in questi giorni potrebbero crearsi le condizioni per tentare di aumentare il numero di posti di residenza protetta con una possibile maggiore entrata di circa €.150.000,00 all’anno e l’attuale situazione non faciliterà questo tentativo, anzi al contrario potrebbe essere un ostacolo forse insuperabile”. Per ragioni pratiche e per ragioni etiche, dunque, l'invito alle dimissioni è forte, “perché – conclude il Sindaco di Ficulle con tristezza ma anche con un briciolo di ironia - come ebbe a dichiarare il Presidente della Casa di Riposo in un articolo comparso sulla stampa locale il 21 marzo 2008: “auspic(hiam)o che, come succede oggi e come è sempre successo nel passato, anche in futuro l’interesse pubblico e lo spirito di servizio possano continuare a prevalere su ogni tentativo di imporre logiche di parte, logiche di potere, calcoli politici ed eventuali interessi privati che porterebbero all’inevitabile depauperamento di un grande patrimonio socio-economico che non è certamente piovuto dal cielo”.