politica

Si riunisce la Conferenza dei Capigruppo. Tra i punti all’ordine del giorno l’audizione del Consiglio di Amministrazione di Risorse per Orvieto s.r.l.. Ma R.P.O. non risponde, il Sindaco non ha dato l’autorizzazione

venerdì 15 febbraio 2008
di Davide Orsini
A seguito della convocazione effettuata dal Presidente del Consiglio comunale Evasio Gialletti, ieri pomeriggio (14 Febbraio) alle 16:30 si è riunita la prima commissione consiliare conferenza dei capi gruppo. All’ordine del giorno c’erano importanti temi che riguardano il futuro della città: dall’operato di R.P.O. al funzionamento della discarica de “Le Crete.” In questo articolo prenderò in esame soltanto il primo punto all’ordine del giorno, l’audizione del Consiglio di Amministrazione di Risorse per Orvieto s.r.l. sulla rifunzionalizzazione dell’ex caserma Piave. Il verbale della seduta verrà pubblicato entro breve tempo dall’ufficio stampa del Comune sul sito del Consiglio Comunale. I lettori che vorranno leggere tutta la cronaca della seduta potranno farlo quando sarà resa disponibile. Torniamo a ieri. Anzi, prima facciamo un passo indietro. Durante la seduta del Consiglio comunale del 30 gennaio scorso, dopo ripetute richieste da parte dei gruppi consiliari di opposizione, si arrivò ad un voto – favorito dalla benevola astensione della maggioranza – sulla convocazione della Conferenza dei capigruppo per l’audizione dei vertici della società Risorse per Orvieto s.r.l.. Una occasione “storica” per i rappresentanti del consiglio comunale, i quali fino al 13 Febbraio non avevano mai avuto la possibilità di porre direttamente domande sull’operato della società R.P.O. s.r.l. ai vertici della società stessa. Dopo aver aperto i lavori, il Presidente della Conferenza dei capigruppo Gialletti ha invitato il Presidente di R.P.O., avvocato Stanislao Fella, e gli altri membri del Consiglio di Amministrazione (C.d.A.), il Dott. Amerigo Maressci ed il Segretario generale, Dott. Claudio Pollini, a prendere posto in aula per l’audizione. Il Presidente Gialletti ha poi dato la parola ai capigruppo per esporre le proprie domande riguardo agli incarichi che R.P.O. s.r.l. svolge per conto dell’Amministrazione comunale (ricordiamo che R.P.O. è una partecipata al 100% del Comune di Orvieto). Il primo a prendere la parola è stato il capogruppo di Altra Città Maurizio Conticelli (unico rappresentante dell’opposizione presente in aula insieme a Giancarlo Imbastoni, il quale non ha diritto di parola in quanto non è capogruppo), il quale ha sostanzialmente riproposto le domande avanzate durante precedenti Consigli comunali. In particolare Conticelli ha chiesto all’avvocato Fella di chiarire quali siano i contenuti del suo incarico di Presidente di R.P.O. e quale ruolo abbiano altri professionisti come l’architetto Farina, il quale starebbe svolgendo attività di consulenza per conto di R.P.O.. Conticelli ha poi chiesto delucidazioni sui contenuti della partecipazione popolare alle scelte strategiche riguardanti la ex caserma Piave, prevista espressamente dall’aggiornamento delle linee di indirizzo del Sindaco votate dal Consiglio comunale nel Luglio 2007. Al termine dell’intervento di Conticelli, il Presidente Gialletti ha chiesto agli altri consiglieri presenti di prendere la parola qualora avessero voluto porre delle domande ai membri del C.d.A di R.P.O.. Il consigliere Gambetta (unico esponente della maggioranza in aula in quel momento) non ha posto domande. A quel punto la parola è passata al Presidente di R.P.O., avvocato Fella, il quale ha ringraziato i membri della Commissione per aver organizzato l’audizione. Subito dopo l’avvocato Fella ha fatto presente che i membri del C.d.A. di Risorse per Orvieto s.r.l. non avrebbero risposto ad alcuna domanda per il semplice motivo che senza espressa autorizzazione del Sindaco Stefano Mocio essi non possono dare informazioni sull’operato di R.P.O.. Fella ha poi precisato che l’atteggiamento del C.d.A. non era tattico, ma si trattava di un atto dovuto per il rispetto delle procedure previste dalla statuto stesso di R.P.O. s.r.l.. Ricordiamo che il socio unico di R.P.O. è il Comune di Orvieto, rappresentato dalla persona del Sindaco. Insomma, come spiegato in aula da Fella, per poter parlare delle attività svolte e dei progetti in cantiere i membri del C.d.A. di R.P.O. avrebbero bisogno di un nulla osta del C.d.A. stesso e dell’autorizzazione del Sindaco, su mandato della Giunta. Constatata l’impossibilità di andare avanti con l’audizione per gli evidenti motivi esposti sopra, il Presidente Gialletti ha rinnovato al C.d.A. di R.P.O. l’invito a presentarsi nuovamente in commissione una volta espletati i passaggi amministrativi che mettano in condizione l’avvocato Fella ed i suoi colleghi di rispondere alle domande dei capigruppo. Alle 17:41 i membri del C.d.A. di Risorse per Orvieto hanno lasciato l’aula. La seduta è poi continuata con la discussione degli altri punti all’ordine del giorno. Fin qui la cronaca. Ora vorrei sottoporre ai lettori alcune riflessioni che, come cittadino prima ancora che come apprendista cronista, mi sento in diritto ed in dovere di condividere con quanti avranno la pazienza di leggere. Ricapitoliamo. Nel Luglio 2007 il Consiglio comunale approva il Documento di Aggiornamento delle linee di indirizzo del Sindaco in merito alla riqualificazione della ex Caserma Piave (atto deliberativo n. 105 del 2007). Nel documento si legge: “Si ritiene che il Consiglio comunale e le commissioni permanenti, per la delicatezza e l’importanza dell’intervento, debbano, in tutte le fasi di scelta, anche quelle non espressamente demandate dalla normativa, essere sempre presenti con la loro capacità di decisione e controllo.” Alcuni esponenti di opposizione e della stessa maggioranza, non soddisfatti, proposero ed approvarono un emendamento in cui si ribadiva che: “In particolare, la Conferenza dei capigruppo (cioè la prima commissione, N.d.A.), così come previsto dalla normativa, deve assumere un ruolo di coordinamento tra gli organismi elencati nel presente documento, il Sindaco e il Consiglio Comunale.” Alla luce di quanto proposto ed approvato nel Luglio del 2007 ci saremmo aspettati che il Presidente di R.P.O., avvocato Fella, e gli altri membri del C.d.A. avessero potuto rispondere esaustivamente alle richieste di chiarimento emerse durante la conferenza dei capigruppo. Ci saremmo aspettati che il C.d.A. di Risorse per Orvieto, subito dopo la convocazione della Conferenza dei capigruppo (circa dieci giorni fa), si riunisse e che il Sindaco Mocio sollecitasse la Giunta comunale a dargli pieno mandato per concedere al Presidente di R.P.O. l’autorizzazione a riferire in commissione. Ciò non si è verificato. Sul perché questo non sia accaduto e sul fatto che la conferenza dei capigruppo ieri sia stata sostanzialmente svuotata di significato saranno i cittadini a formarsi un’opinione. Il sottoscritto si limita a porre delle domande. In primo luogo, che senso ha dichiarare in Consiglio comunale di essere d’accordo sul maggiore coinvolgimento di tutti i gruppi consiliari e poi impedire agli stessi di avere notizie sull’operato di R.P.O.? Non se ne comprende la logica. Potrei sbagliarmi, ma da quanto accaduto ieri sembra che questa Amministrazione comunale non abbia la volontà politica di favorire la conoscenza di quanto la società Risorse per Orvieto sta facendo per la riqualificazione della ex Caserma Piave. E di conseguenza, mi chiedo quanto siano credibili gli slogan a favore della partecipazione popolare. Se gli stessi membri del Consiglio comunale, democraticamente eletti in rappresentanza del popolo, non possono svolgere appieno il loro mandato, quale significato hanno le dichiarazioni che dipingono i cittadini come i protagonisti delle scelte sul futuro della città? Ieri, il Sindaco Stefano Mocio, anch’egli invitato alla seduta della Conferenza dei capigruppo, si è presentato soltanto dopo l’uscita dall’aula dei membri del Consiglio di Amministrazione di R.P.O.. Una semplice coincidenza? Oppure un modo elegante per evitare un imbarazzante confronto? Avremmo un sincero interesse, fuor di polemica, a capire quali siano le ragioni di quella assenza. Nota a margine Infine sono costretto a scrivere una nota conclusiva, che non ha a che fare direttamente con i contenuti della discussione di ieri. Vorrei far presente a tutti, cittadini ed operatori dell’informazione, che le sedute della Conferenza dei capigruppo, così come quelle di ogni altra commissione permanente, sono pubbliche. L’articolo 16, comma 3, del Regolamento del Consiglio Comunale approvato nel 2006 dice testualmente: “Le sedute delle commissioni sono pubbliche. Il presidente convoca la commissione in seduta segreta esclusivamente per la trattazione di argomenti che comportano apprezzamento del comportamento e della moralità di persone o quando la pubblicità dell’adunanza può arrecare danno agli interessi del comune”. Stando così le cose, senza una esplicita richiesta di segretezza espressa dai presidenti o dai gruppi consiliari e votata a maggioranza prima della convocazione, ogni cittadino ed operatore dell’informazione può seguire i lavori delle commissioni così come accade per le sedute del Consiglio Comunale. Ieri c’è stato un po’ di imbarazzo a causa della mia presenza come uditore ai lavori della commissione. In particolare la mia presenza avrebbe creato un precedente, nel senso che fino ad allora nessun operatore dell’informazione si era mai presentato alle sedute della Conferenza dei capigruppo. Devo dire che il Presidente Gialletti in questa occasione ha dimostrato tutta la sua sensibilità democratica permettendomi di assistere ugualmente ai lavori, ma solo in veste di privato cittadino e non in rappresentanza di Orvietonews.it, testata on line con la quale collaboro. Io tengo a precisare che la mia presenza non può e non deve essere letta come una concessione, ma come un mio diritto inalienabile e legittimo, in base al vigente regolamento. Tanto è vero che anche Taira Bocchino, rappresentante dei Circoli delle Libertà di Orvieto, si è presentata in aula verso le 18:00. Dunque io non ero il solo cittadino presente. Se i gruppi consiliari riterranno opportuno vietare la pubblicità delle sedute delle commissioni permanenti, in futuro potranno cambiare il regolamento del Consiglio Comunale, assumendosene la responsabilità di fronte ai cittadini. Per ora, e fintanto che il vigente regolamento non sarà modificato, ritengo sia un diritto ed un dovere di ognuno, specialmente dei cronisti, quello di presenziare alle sedute. Per correttezza debbo anche dire che l’Ufficio stampa del Comune, nella persona della Dottoressa Fasanari, era presente ed ha redatto un resoconto della seduta che verrà pubblicato entro breve tempo. Tutti apprezziamo il lavoro svolto dall’ufficio stampa comunale, fonte di utili e dettagliate notizie sulla vita istituzionale cittadina, ma questo non vieta ad altri giornalisti e cronisti di fare il loro lavoro in presa diretta, magari permettendosi in seguito di esprimere personali opinioni sulla base di quanto visto ed udito. Non è forse questa democrazia?

Il sindaco Mocio: 'interpretazione troppo letterale della normativa. Si poteva rispondere anche in assenza del sindaco'