politica

Necessario un riordino delle funzioni istituzionali. La vice presidente della Provincia Stella snocciola le cifre della burocrazia

venerdì 7 dicembre 2007
Il ruolo dell’Ente Provincia va ridefinito come risorsa per il nostro Paese: così ha esordito la Vice Presidente della Provincia di Terni, Loriana Stella, nel corso dell’Assemblea umbra dell’UPI che si è tenuta ieri a Palazzo Bazzani. “Nel nostro sistema istituzionale - ha proseguito - si sovrappongono le competenze, non sono mai esclusive le funzioni, è ridondante la burocrazia, creano disagi le scelte differenti delle singole Regioni. In Italia ci sono 91 ATO per il governo dei sistemi idrici, 131 ATO per il governo dei rifiuti, 1.099 Enti parco ed aree protette, 145 Enti parco regionali, 191 Consorzi di bonifica, 63 Bacini imbriferi montani, 356 Comunità montane, 350 Unioni di Comuni, centinaia di Agenzie ed Enti regionali che governano interi settori della pubblica amministrazione, migliaia di Società pubbliche o miste, centinaia di Circoscrizioni anche in città dove non se ne avverte il bisogno". "Un sistema –ha commentato la Stella- che rischia di delegittimare la classe dirigente che ha il dovere di offrire soluzioni organiche e di spiegare che la riorganizzazione delle Istituzioni è un tema complesso che va risolto e presto. In questo panorama non ha certo giovato la proliferazione delle Province. La vera urgenza non è far nascere nuove Istituzioni, ma consolidare quelle esistenti, con strumenti, funzioni e risorse adeguate. Per ogni livello di governo debbono essere individuate le funzioni fondamentali: con i Comuni con funzioni di governi di prossimità e con le Province che governano il territorio e le reti offrendo servizi che non possono, per loro natura, essere assegnati ai Comuni". Per il rilancio delle Province –ha concluso la Stella- occorre prevedere una specifica disposizione nella finanziaria per il 2008 che premi la loro attività ed il corretto utilizzo delle risorse disponibili in bilancio, favorendo lo smaltimento dei residui passivi precedenti per il completamento di opere cantierate ed in corso di realizzazione. Occorre prevedere, inoltre, lo stanziamento di specifici fondi che consentano di moltiplicare le capacità d’investimento in alcuni settori di rilevanza strategica, come la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la riqualificazione delle strade provinciali e l’innovazione della pubblica amministrazione”.