politica

Parte la Costituente socialista: uno SDI nuovo, non l'unificazione di vecchi tronconi

giovedì 20 settembre 2007
di laura
“Non sarà l'unificazione dei tronconi del vecchio partito socialista”: è questo il messaggio chiave che, con più articolati ragionamenti politici, vogliono lanciare, insieme al PSI nazionale impegnato nella sua opera di rivisitazione, i Socialisti orvietani che, per dare vita anche a livello locale al percorso della Costituente socialista, hanno indetto un incontro, aperto a tutti quelli che hanno interesse a questa discussione, per venerdì 21 settembre, alle ore 21,00 nella Sala del Governatore di Palazzo dei Sette. Si era ben capito dall'intervento di Ugo Intini in occasione della Festa di Sinistra Democratica, ma lo hanno ben precisato anche i rappresentanti della sezione locale del PSI nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì sera: nell'attuale situazione di fluidità politica e di cambiamento anche il PSI sente di dover interpretare e perseguire il generale bisogno di rinnovamento politico, ma distanziandosi, in nome della storica fedeltà ai principi del Socialismo europeo, sia dal processo di unificazione o federazione della cosiddetta “cosa rossa”, che vede impegnati Sinistra Democratica e le forze della sinistra italiana, sia e tanto più dal processo di costituzione del Partito Democratico che, con l'unificazione di DS e Margherita, sacrifica “ogni ragione ideale e teorica che si richiama all'esperienza storica del socialismo”. Ad illustrare la posizione del PSI erano presenti, nella sezione di Orvieto, rappresentanti della “vecchia” e nuova generazione: per la compagine storica il presidente della sezione di Orvieto Luigi Livolsi, il segretario Evasio Gialletti, Franco Barbabella, capogruppo SDI in consiglio comunale, Nazzareno Desideri, assessore al Comune di Orvieto; Alessandro Gialletti e Floriano Custolino per le nuove leve. Un rinnovamento, quello dalla generazione matura alla più verde, che i Socialisti non sentono come giovanilismo agguerrito e a tutti i costi, ma come un passaggio più leggero e soprattutto esperienziale di testimone, che si sostanzi della pratica e dei contenuti del fare politica. Una e principale, come detto, la ragione per partecipare alla Costituente indetta dal PSI sulla base di un'idea di rinnovamento già chiara nel Congresso di Fiuggi: l'adesione ai principi del PSE, con tutto il loro portato di democrazia, libertà, liberalismo e laicità. E poi altre e non meno importanti ragioni di principio su cui discutere: costruire per adesioni e non sbarrando per pregiudiziale, quindi discutere e condividere; trasparenza dei processi politici e di governo; rinuncia al potere dei partiti e maggiore aderenza e rispetto della reale articolazione sociale; concretezza piuttosto che ideologia; scelte nei territori basate sul policentrismo piuttosto che sul verticismo. E soprattutto non un partito del no, velleitario e protestatario, ma un partito che parta dall'ascolto dei bisogni reali dei cittadini e dall'analisi della crisi della politica per arrivare, con concretezza, al rinnovamento. “Un'operazione in cui ci mettiamo tutti in discussione rispetto al modo di fare politica – ha affermato tra l'altro Barbabella – in cui noi stessi ci lasciamo mettere in discussione dai giovani. Nasciamo per e non contro, siamo, costruttivamente, in competizione con il PD, che rischia di indebolire il governo e di non risolvere la profonda crisi della politica italiana. Come si stanno formando le liste per il PD la dice lunga sull'alleanza DS e Mqargherita e sul persistere di un sistema di potere. Noi vogliamo affrontare la crisi della politica rinnovandola veramente”. Il punto di riferimento della Costituente socialista che, venerdì, si apre anche a Orvieto è il manifesto del Congresso di Porto varato dal PSE; dopo gli appuntamenti a livello locale, provinciale e regionale, l'appuntamento nazionale è a Roma il 5 e 6 ottobre, per l'Assemblea nazionale che scriverà la piattaforma del rinnovamento, in base alla quale partirà la campagna per il tesseramento; a gennaio, poi, il Congresso per gli organismi nazionali. Obiettivo, oltre al rinnovamento, la crescita: passare da 70 mila a 100 mila iscritti.