politica

Tanto rumore sugli emendamenti ma , per parere negativo dei revisori, si torna di fatto alla proposta della Giunta. Ancora molte incertezze a livello politico

giovedì 29 marzo 2007
di laura
Si va domani al lungo consiglio sul bilancio di previsione 2007 con qualche segnale politico di distensione, ma senza nessun elemento certo rispetto alle divergenze e alla crisi in atto. Anche la giunta politica di oggi, infatti, non segna decisioni certe, con Rifondazione ancora incerta sul da farsi rispetto al restare o meno in maggioranza, e senza che si sia ancora del tutto ricomposta, nonostante l'opera di mediazione e ricucitura che sta svolgendo il Sindaco, la situazione interna alla Giunta. Crisi di ordine squisitamente politico, complicata dal sovrapporsi delle vicende dei congressi DS e DL, non sempre serafici, su quelle di un bilancio difficile che, seppure delicato e complicato, è diventato pretesto per l'ennesimo conflitto politico che segna questa consiliatura. Sembrerebbero tuttavia più disponibili a un nuovo dialogo, anche all'interno dei DS, gli assessori Carpinelli e Urbani, mentre più delicata appare la situazione dell'assessore Frellicca, di cui una parte del partito chiede da tempo le dimissioni e rispetto al quale si sono consumate fratture più consistenti. Quello che è certo è che, scartata l'idea della proroga per approfondire la situazione di bilancio e i suoi emendamenti – decisione che ha scontentato Rifondazione, categorie, sindacati e la sinistra DS - si va sicuramente al voto di bilancio e, con ogni probabilità, la proposta della Giunta passerà nella sua prima stesura e senza emendamenti. I revisori dei conti hanno dato infatti parere sfavorevole, in quanto il bilancio del Comune di Orvieto è talmente ingessato e privo di margini di manovra che gli emendamenti proposti lo sconvolgerebbero in senso negativo e ancor più costrittivo rispetto alla già quasi inconsistente sua fluidità. Anche se il parere dei revisori non è vincolante, sarebbe un reale e grave rischio per l'amministrazione non tenerne conto, e dunque gli emendamenti presentati da DS e DL su Irpef e Ici dovrebbero diventare una risoluzione, per dare poi il via libera all'iniziale proposta della Giunta. Tutto questo polverone finisce, quindi, per non avere nessun risvolto pratico di miglioramento sulle tasche dei cittadini, e per aver determinato strappi e lacerazioni i cui effetti non sono ancora rientrati e potranno avere, indipendentemente dal bilancio, ulteriori strascichi. Intanto, a Roma, pare che la componente mussiana, che oggi aveva una riunione interna per decidere cosa fare rispetto alla presenza in un partito ormai avviato al processo-fusione del Partito Democratico, sia stata molto meno dura e pura di quanto preannunciato. Sembra infatti che prevalga la linea di allungare i tempi fino al Congresso nazionale DS, per chiedere in quella sede, quale contropartita per la propria permanenza nel partito, un documento più netto di adesione ai principi del PSE europeo. Insomma, alla fine i fuoriusciti saranno ben pochi, ed è questa la decisione che finirà per avere peso anche sul futuro della Giunta di Orvieto.