politica

Censure della Corte dei conti sul bilancio 2006. La più grave sul passivo della Farmacia, ma RPO non si salva davvero bene

domenica 18 marzo 2007
di laura
E' datata 16 novembre 2006 una delibera della Corte dei conti che censura, per vari aspetti, l'operato dell'amministrazione comunale di Orvieto rispetto ad alcuni comportamenti poco ortodossi nella redazione delle previsioni di bilancio 2006 e, dopo dettagliata relazione, dispone l'immediata trasmissione della stessa al Consiglio comunale di Orvieto e, per conoscenza, all’amministrazione comunale nella persona del Sindaco e al Collegio dei revisori. La delibera, che chi vuole può leggere nella sua versione integrale nel sito della Corte dei conti o su quello di Altra Città in sintesi esprime perplessità rispetto alla sovrastima, ai fini della valutazione delle entrate, di alcune voci (multe ed evasione tributaria), perplessità ben più ampie rispetto a come è stata gestita dall'ente Comune la partita del deficit di RPO ( capitale sociale interamente versato pari ad un milione di euro con un risultato di esercizio pari ad un passivo di –537.615 e indicazioni ben precise rispetto al passivo dell'Azienda speciale Farmacia Comunale che, sempre in fase di previsione di bilancio 2006, ”evidenzia un risultato di esercizio pari ad euro – 57.152,57, che va a sommarsi ai risultati parimenti negativi dell’esercizio 2004 (pari ad euro 100.239,02), per complessive perdite di euro 157.391,59 tuttora non ripianate dal Comune”, perdite che eccedono il fondo di dotazione e che, in una prassi corretta di bilancio, avrebbero dovuto essere ripianate. Mentre rispetto alla sovrastima di alcune poste di entrata e alle scelte per RPO e la successiva trasformazione da spa a srl la Corte dei conti archivia l'istruttoria con riserva di verifiche in fase di consuntivo, ben più grave appare la disinvolta gestione delle perdite della Farmacia Comunale, per cui viene rilevata formalmente, con riguardo al bilancio di previsione per l’esercizio 2006 del Comune di Orvieto, per la tempestiva adozione di misure correttive da comunicare a questa Sezione ai fini delle successive verifiche di competenza, la difformità dalle regole contabili per il mancato ripiano di perdite accertate di un’ azienda speciale. Viene tuttavia da rilevare, al di là della chiusura dell'istruttoria, che il giudizio su come è stata condotta la questione di Risorse per Orvieto, la partecipata per la rifunzionalizzazione della ex caserma Piave, non è davvero indulgente. La Corte dei conti infatti, mentre si riserva di effettuare ulteriori verifiche economiche sui dati del rendiconto dell’esercizio 2006 e i benefici che la trasformazione in srl porterà, osserva, in via del tutto incidentale, trattandosi di aspetti che attengono al perseguimento degli obiettivi della gestione e perciò esulano dalla presente cognizione, che non ci si può esimere dall’esprimere forti perplessità sulla bontà delle scelte effettuate dall’Ente, che necessitano di più approfondita disamina in altre sedi di controllo. Il caso politico, soprattutto tra le compagini dell'opposizione - “ma segnali di malessere – dichiara il consigliere di Altra Città Conticelli – si sono rilevati anche nella maggioranza” - è scoppiato sul fatto che la delibera sarebbe stata tenuta nascosta dal Presidente del Consiglio Comunale Gialletti, anche se quest'ultimo afferma a sua volta di aver riferito del rilievo in Conferenza dei capigruppo mettendo a disposizione gli atti. In ogni caso, che si sia trattato di una distrazione dei capigruppo o di una distrazione del Presidente e, più in generale, dell'amministrazione comunale, della notizia viene a conoscenza solo adesso anche la città. E non è notizia da poco conto, considerando quelle di molto minore importanza che, dalle stanze ufficiali dell'amministrazione o dalle azioni dei vari gruppi consiliari, vengono periodicamente comunicate. Non appaiono prive di fondamento, in questo contesto, le posizioni di AN, Altra Città e Forza Italia, che parlano di un problema politico e di legalità. A mio avviso è anche un problema di comunicazione. E, consentitemi, di correttezza non solo verso i consiglieri e i cittadini – che, non dimentichiamolo, i consiglieri sono chiamati a rappresentare – ma anche verso chi opera nell'informazione. Viene da riflettere, infatti, e in modo tutt'altro che lusinghiero. Possibile - viene da chiedersi – che in questa città si facciano conferenze stampa su tutto, che si voglia la stampa, quasi sempre in veste celebrativa, per eventi e manifestazioni, per la Cucina di Natale e per Cittaslow, e che mai la si convochi per informarla sinceramente e correttamente sui problemi che la città sta attraversando? Salvo poi convocarla, nella mancanza di comunicazione di prima mano, per paternali o smentite. L'epoca delle favole è davvero finita, forse bisogna ripensare, sul versante istituzionale, anche la comunicazione. Questa delibera avrebbe davvero meritato, su molti fronti, informazione e discussione.

Che ne pensano di questa storia i cittadini? Se volete discutiamone