politica

Conferenza di organizzazione PRC. Il documento politico approvato all'unanimità

mercoledì 7 marzo 2007
La Conferenza di organizzazione non modifica organismi dirigenti, statuto o regolamenti, ma rappresenta una straordinaria opportunità per attivare e realizzare un rinnovamento politico e culturale nel PRC. L’obiettivo è quello di rilanciare con forza il carattere di partecipazione, democrazia ed unitarietà del Partito. Obiettivo è quello di compiere un salto nei consensi, nell’incidenza dentro la società, nella capacità di crescita. Un lavoro da portare avanti con grande coraggio, dentro e fuori il partito. Dentro, attuando riforme strategiche sulle modalità di funzionamento ed organizzazione coerenti con le finalità di liberazione, che ci mettano al riparo dalla “separatezza istituzionale” e dalla “esasperazione correntizia”, ma contemporaneamente consentano realmente la vita democratica interna, il coinvolgimento generale dei compagni, la valorizzazione delle differenze ed il lavoro collettivo, anche su aspetti specifici. Su questo tema, un punto davvero nodale è rappresentato dalla “centralità” che va restituita alle strutture di base. Questo aspetto è fra quelli più complessi, e che richiedono un lavoro lungo ed un impegno costante; è anche quello su cui - come circolo - ci dibattiamo già da alcuni anni, raggiungendo, con grande fatica, piccolissimi risultati. Rompere “la sacralità della struttura piramidale” è desiderio, oltrechè obiettivo, è mezzo necessario per raggiungere la partecipazione democratica, per valorizzare le differenze, per restituire diritto di cittadinanza a tutte le compagne ed i compagni, secondo la propria disponibilità a dedicarsi alla pratica politica. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria, contemporaneamente, una assunzione di responsabilità individuale da parte di ciascun compagno, e la rottura del meccanismo della “delega”, sia quella positiva, di massima fiducia ed affidamento verso i compagni dirigenti, ma anche quella negativa, che scaricando le responsabilità sugli stessi compagni dirigenti, sono portati a nasconderci dentro - a volte anche inconsapevolmente - i limiti della propria disponibilità. Il fatto che questo tema sia nodo centrale del documento, ci fa capire che la strada intrapresa dal nostro circolo è certamente corretta, ma contemporaneamente ci fornisce la dimensione delle difficoltà che indubbiamente troviamo sul percorso. Altro tema nodale è rappresentato dal percorso di costituzione del Partito della Sinistra Europea, già assunto dal nostro partito durante i dibattiti congressuali anche impegnativi e con posizioni molto differenziate. Oggi si tratta di passare dalla fase del “se” fare la Sinistra Europea al “come” tradurre quella ispirazione nella concreta esperienza politica e sociale dell’Italia. Questo nuovo soggetto - nuovo innanzitutto rispetto alla forma partito - nasce come un tentativo concreto di realizzare un processo di apertura reale di cultura politica soprannazionale, capace di interloquire con i movimenti e connettersi con essi. E’ un esperimento concreto nella direzione di una innovazione delle forme dell’agire politico, non un assemblaggio di gruppi dirigenti di partito e/o di grandi associazioni, non il tentativo di cooptare forze dentro Rifondazione Comunista, ma neppure lo scioglimento di Rifondazione Comunista dentro altri organismi. Ma contemporaneamente, legato all’accelerazione impressa alla riforma elettorale, lavorare da subito alla costruzione di condizioni oggettive per costruire relazioni stabili con le altre forze di sinistra in italia. E’ necessario approfondire il dibattito, perché è evidente la difficoltà non soltanto di comprendere fino in fondo la complessità del progetto, ma anche il suo grande valore. Certamente la non comprensione porta diffidenza da un lato, ritardo nella sua realizzazione dall’altro. E’ invece la fase più delicata che politicamente ci troviamo di fronte, perché siamo al centro del conflitto per l’affermazione di discontinuità vera nelle politiche economiche, sociali ed internazionali. Un conflitto che ci accompagnerà per tutta la legislazione e che viviamo a tutti i livelli territoriali. Un conflitto che ci pone nella necessità di procedere in modo consapevole e convinto verso le trasformazioni interne ed esterne della nostra forza politica, dove l’elemento centrale è la capacità che avremo di lavorare e lavorare insieme.

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