politica

Perché il Giorno della Memoria non può essere, a mio avviso, in memoria di tutti

sabato 27 gennaio 2007
di laura
Nel pubblicare l'opinione di Roberto Abatematteo, che è espressa in modo articolato e civile e che quindi rispetto, sento di dover tuttavia esprimere, a mia volta, un'opinione. Non credo che Il Giorno della Memoria possa essere, indiscriminatamente, per tutti i morti di tutte le persecuzioni, così come non può esserlo il Giorno del Ricordo, semplicemente perché sono giornate commemorative istituite per ricordare determinati e precisi eventi storici. Questo non significa che ne vadano dimenticati altri, compresi quelli in corso con le atroci guerre della nostra contemporaneità, o quelli più subdoli e lontani che non sempre è facile decifrare, o che debbano essere disconosciuti crimini come quelli stalinisti verso gli ebrei, ma quei crimini non riguardano la precisa realtà storica dell'Italia rispetto alla quale il Giorno della Memoria è stato istituito. Ripeto, non significa che vadano avallati, vanno anzi condannati come ormai storicamente accade, ma in contesti a mio avviso diversi da questo che si riferisce, con un dettato legislativo preciso, esclusivamente alla Shoah. Invito a rileggere con attenzione la Legge n. 211 del 20 Luglio 2000 che istituisce la giornata della Memoria: " "La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati" Mi sembra dunque che non solo si riferisca a un evento storico e geografico molto preciso - la Shoah e la situazione italiana - ma che ci sia un riconoscimento chiaramente espresso per tutti coloro che, "da diversi schieramenti" - quindi anche da quelli di destra che hanno aiutato i perseguitati - si sono opposti al progetto di sterminio. A mio avviso il giorno dell'olocausto è, molto semplicemente, il giorno dell'olocausto - tutto sarebbe più facile se si restasse aderenti alle parole - e ricorderemo tutti gli altri morti e tutte le altre vittime della storia - a cui va, ovviamente, il massimo del rispetto - in altri giorni o in altri contesti a loro dedicati. Questa, almeno, è la mia opinione, quella che per essere in pace con me stessa sento di dover esprimere.