politica

La resa di RPO. Forza Italia: fallimento totale della classe dirigente; la città sempre più espropriata di occasioni e decisioni

martedì 21 novembre 2006
Destano qualche commento le dimissioni in blocco del Cda di RPO, più volte annunciate e ieri attuate con una lettera del presidente Barbabella e dei consiglieri al sindaco di Orvieto Stefano Mocio. Commenti più che altro delle forze politiche di opposizione, perché i comuni cittadini, o anche i partiti di maggioranza, non sembrano commentare o reagire più che tanto a un'operazione che forse, dato il protrarsi degli adempimenti legati al cambiamento della partecipata da spa a srl e il silenzio ufficiale sulle operazioni in corso, era, secondo la “logica” adottata, nella logica delle cose. Dure le reazioni di Alleanza Nazionale, che parla di fallimento politico della classe dirigente cittadina su tutti i fronti. E altrettanto dure quelle di Forza Italia, che con un comunicato stampa del Coordinamento comunale considera quella che definisce "la resa di RPO", una vera e propria certificazione senza appello del “fallimento totale di una intera classe dirigente, dimostratasi inadeguata nell'amministrare la nostra città”. “Quella che doveva essere la vera speranza per gli orvietani di una rinascita economica – continua la nota stampa di FI - si sta rivelando l'ennesima occasione persa, portandosi dietro danni irreparabili. La ventilata cessione delle Caserme, nonché dell'ex Ospedale, ad una Immobiliare, sarebbe uno schiaffo insopportabile per i cittadini che si vedrebbero letteralmente espropriati non solo di beni prestigiosi ma, soprattutto, di possibilità decisionali su una porzione rilevantissima di città”. “Forza Italia ritiene sia stato superato ogni livello di decenza! Come faranno i nostri amministratori – conclude il comunicato - a guardare in faccia gli orvietani senza provare vergogna del loro operato? Noi ci opporremo in tutte le sedi ed in tutti i modi alla messa in liquidazione di Orvieto, costruendo forme di lotta che coinvolgano l'intera città e la rendano consapevole dello scempio che si sta costruendo. Non escludendo il ricorso allo sciopero fiscale”.