politica

Verso il partito nuovo. Aprire a una nuova cultura politica

giovedì 19 ottobre 2006
di Loriana Stella, Vice Presidente Provincia di Terni
Ha fatto bene Romano Prodi, domenica scorsa, festeggiando l’anniversario delle primarie, a cercare di dare un po’ di nuovo vigore alla “nostra” gente, al cosiddetto “Popolo dell’Ulivo”. Penso che bisogna iniziare subito a lavorare, il più uniti possibile, nel cantiere, aperto due settimane fa proprio qui ad Orvieto, della costruzione del nuovo soggetto politico. Il Partito Democratico, che dovrà essere non un nuovo Partito, ma un Partito nuovo, nei metodi e nei contenuti, è, di fatto, l’unione fra partiti e la gente. Sappiamo tutti che i partiti rappresentano tanta gente, ma c’è tantissima che è “fuori” da essi e il nuovo soggetto politico deve, quindi, estendersi oltre i partiti oggi esistenti, rappresentare veramente quel cambiamento che i cittadini ancora aspettano. DS e Margherita hanno colto questa esigenza e hanno deciso di rilanciare l’idea di un Partito nuovo iniziando concretamente una fase di realizzazione, ben consapevoli che va costruito passo dopo passo, fondandolo su di loro, ma da subito coinvolgendo le forze esterne (associazioni, movimenti, singoli cittadini) indispensabili per capire meglio i bisogni della nostra società. Ormai non ci sono alternative: anch’io penso che le nuove generazioni ci saranno grate se riusciamo a dare loro una speranza per il futuro, un soggetto politico che unisca tutte le forze riformiste del nostro Paese e che sia garanzia di stabilità anche per i nostri governi, da quello nazionale a quelli locali. Serve, oggi più che mai, di andare avanti su questo progetto, con coerenza e coraggio, con chiarezza e determinazione, senza impazienza e con serenità. Tutto ciò si intreccia, in questi giorni, con una discussione sulla Finanziaria estremamente complicata e difficile: l’Italia viene da 5 anni a crescita zero e con differenze sempre più elevate tra ricchi e poveri. Questo governo sta puntando a riprodurre equità e crescita e a rimettere i “conti a posto”: l’impianto della Finanziaria 2007 mi convince, credo che alcune cose vadano migliorate con appositi emendamenti, ma soprattutto deve partire da subito una vasta campagna di informazione fra i cittadini per spiegare loro le buone ragioni del nostro progetto riformista. Insediamo quindi, subito, anche in questa Provincia e qui ad Orvieto, come si sta facendo in molte parti d’Italia, dei Tavoli Territoriali sul Partito Democratico: tavoli che dovranno riunire, in parti uguali, partiti, società civile, eletti negli Enti Locali. Mi sembra, questa, una formula molto interessante e che permette di coinvolgere chi vuole essere coinvolto. Credo che in questo momento serva anche scommettere, sperimentare, cogliere la voglia di “metterci in gioco”. Penso che ancora una volta da Orvieto e dall’Umbria possiamo dare un contributo importante soprattutto sotto due aspetti: sui contenuti, per l’esperienza di governo che abbiamo sul territorio, e sulla forma partito, che dovrà essere radicato, di massa, popolare. Un partito nuovo, non è tale solo per le primarie, che tra l’altro io auspico per tutti i livelli di governo, ma perché dovrà dare voce a vari soggetti portatori di una nuova cultura politica, dando loro spazio e facendoli diventare presto “gruppo dirigente”. Aprire quindi il confronto e la discussione a tutti i “cittadini primari” e consentire loro di parteciparvi attivamente è di sicuro il modo migliore per ravvivare lo spirito e le potenzialità di trasformazione positiva dei nostri partiti e di tutto il sistema politico italiano.