politica
L'Unione fa la forza: per contare di più Orvieto e Terni insieme nelle politiche provinciali
giovedì 19 ottobre 2006
di laura
Non è più possibile contare o attuare un modo di amministrare virtuoso senza rapportarsi al sistema provinciale: lo hanno ribadito più di una volta, e rispetto a varie e diverse problematiche, i due sindaci di Orvieto e Terni, Stefano Mocio e Paolo Raffaelli, incontratisi questa mattina nella città della Rupe, insieme alle loro squadre di lavoro, per fare il punto sulle comuni politiche di settore e, in particolare, sul neo costituito Consorzio Universitario.
E' proprio dal mutato nome del Consorzio Universitario Terni-Narni, che da ora si chiama, con l'entrata ufficiale della città di Orvieto, Consorzio Universitario della Provincia di Terni, che si evince, simbolicamente, il corso ormai segnato delle politiche provinciali comuni che si vogliono e che si debbono perseguire, sia per necessità che per scelta. Un percorso, questo, che non nasce ora, ma che con il gruppo di lavoro interprovinciale del Presidente Cavicchioli e di alcuni Sindaci (Terni, Narni, Amelia, Orvieto, e Sangemini in rappresentanza dei piccoli Comuni) è iniziato da oltre un anno e ha portato ai risultati di sistema che oggi i due primi cittadini hanno esaminato e illustrato insieme.
Anche i cambiamenti normativi, come ha sottolineato il sindaco Mocio, hanno incoraggiato questa virtuosa collaborazione, un cui atto ulteriore doveva essere, nel Consiglio Comunale di oggi a Orvieto, l'entrata in quota societaria nel Centro multimediale di Terni per l'attuazione dei varchi elettronici del Piano di mobilità alternativa. Punto che è stato peraltro rimandato ad altro Consiglio, su richiesta del Sindaco Mocio, proprio per permettere approfondimenti nel gruppo di lavoro intercomunale che si è costituito.
Per il resto, pur nelle difficoltà oggettive e nelle ristrettezze degli enti locali, nell'ormai instaurata ottica di area vasta – i cui maggiori meriti, sia politici che diplomatici, sono stati in modo unanime attribuiti, ancor più che ai Sindaci, al Presidente della Provincia Cavicchioli – tutto sembra procedere per il meglio. Nessuna municipalità – hanno ribadito Mocio e Raffaelli – può oggi pensare di essere autonoma nei servizi a rete: così ciclo dei rifiuti, servizio idrico, trasporti, sanità, sistema turistico, possono funzionare solo in questa ottica integrata, in cui i grandi in alcuni casi – vedi ATC – cedono parte delle loro quote per permettere ai piccoli di avere una valore contrattuale meno irrisorio.
Quanto alle polemiche più volte apparse sul ruolo fagocitante dell'ASM di Terni nella multiutility che per i servizi a rete si va a creare, Raffaelli ha tagliato netto e corto: il gestore non sarà una trasformazione ASM ma un nuovo soggetto e, nel processo di costituzione in atto, un forte ruolo trainante lo ha giocato – così il sindaco di Terni ha affermato – proprio il Comune di Orvieto, con le figure del sindaco e dell'assessore Germani. Ritirato in ballo anche il progetto Centralcom, per il cablaggio del territorio provinciale che, è stato detto, sarà misto, un po' a cavi e un po' wireless e wimax, ma che in ogni caso dovrà essere esteso, oltre che a tutta la Provincia, a tutta l'Umbria.
Nel comune sistema virtuoso un'attenzione speciale, proprio perché è il nervo su cui si è appena cominciato a lavorare insieme, va al Polo Universitario. Il Consorzio si è solo formalmente costituito, non ha ancora fatto nessuna riunione operativa, per questo Orvieto potrà prendervi parte con forza e autorevolezza fin dalla prima fase di programmazione. “Sarà l'organo delle scelte politiche in merito all'Università – ha affermato il sindaco Mocio – dunque vi parteciperò personalmente, insieme agli altri sindaci, al presidente della Provincia e al rettore Bistoni, perché vi necessita la massima rappresentanza cittadina. Ogni territorio avrà poi proprie forme di gestione, ma la programmazione politica sarà univoca”.
Nel taglio del facile e poco affidabile sottobosco universitario che vanno ad operare le normative del ministro Mussi, Raffaelli si dice convinto che il Consorzio Universitario Ternano ha la possibilità di proporsi come polo serio e qualificato e che in tal senso, Orvieto che ha maturato la sua esperienza con un Corso di laurea di tutto rispetto e ben radicato nell'economia e nelle vocazioni del territorio, giocherà di certo un forte ruolo. Fondamentale sarà l'opera di impegno e di diplomazia per creare, come è stato fatto a Terni con la locale Fondazione della Cassa di Risparmio, un rapporto fiduciario anche con la fondazione della CRO: compito, sembra di capire, che ancora una volta spetterà alle abili capacità di mediazione di Cavicchioli.
Nell'Umbria che deve fare sistema per contare in Italia e nel mondo, Orvieto e Terni hanno deciso di fare gruppo per contare di più nella regione, con comuni esigenze e comuni tipicità, ma anche con quelle diversità – Terni a maggiore vocazione industriale, Orvieto a maggiore vocazione culturale – che permettono alla circolarità dei due territori di diventare conveniente e virtuosa. Con un'ambizione comune in più, quella di essere entrambi territori di cerniera tra l'Umbria delle tipicità e della qualità della vita e le nuove zone laziali in esponenziale, quantitativa espansione: Roma da un lato, dall'altro il porto sempre più emergente di Civitavecchia.
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