politica

Non convince l'operazione sviluppo: piuttosto 'operazione verità'. Esortando all'autocritica Altra Città chiede una nuova prospettiva di governo

domenica 24 settembre 2006
Non convince l'”Operazione Sviluppo” e, com'era del resto da prevedere, le forze di minoranza levano alta la voce verso le responsabilità di governo che portano l'Amministrazione ad alienare beni per far fronte a una situazione di passivo. Molto critica, sullo sfondamento del Patto di stabilità, l'associazione politico-culturale Altra Città che, con un comunicato stampa del presidente Andrea Scopetti, decreta il fallimento della filosofia politica con cui si è governata la città negli ultimi dieci anni. Invitando il Consiglio Comunale a “un'operazione verità” che metta in luce responsabilità e vere valutazioni sullo stato del bilancio comunale, Altra Città esorta la classe politica di centro sinistra ad avere “il coraggio di fare autocritica e di compiere gli atti conseguenti: solo così – conclude Scopetti nel comunicato - si potranno creare le condizioni per una nuova prospettiva di governo, attraverso una classe dirigente capace ed autorevole. Sentiamo la assoluta necessità di un’amministrazione pubblica di qualità che sia più vicino ai bisogni della comunità, valorizzando al meglio le enormi potenzialità della Città e del suo territorio, ma senza le aberrazioni del passato”. Di seguito la versione integrale del comunicato stampa di Altra Città:
La decisione della Giunta Comunale di Orvieto di non rispettare il Patto di Stabilità mette in luce, finalmente, la vera situazione finanziaria dell’Amministrazione. Riteniamo che con questo atto si sancisca il fallimento della filosofia politica con cui si è governata la nostra città negli ultimi dieci anni. Una filosofia che aveva come unica regola quella dell’osare ad ogni costo, del volare alto, e che oggi ottiene il risultato di dover affrontare una pesantissima situazione debitoria attraverso la vendita e l’alienazione del proprio patrimonio. Non ci risulta ancora chiaro di chi sia la responsabilità di questa situazione: della classe dirigente politica che non ha saputo adempiere ai propri compiti di indirizzo, programmazione e controllo o dell’apparato burocratico che non ha saputo realizzare e mettere in pratica tali intendimenti? A questa domanda qualcuno deve rispondere con la consapevolezza che un debito di parecchi milioni di euro non può essere giustificato con i tagli delle leggi finanziare, che tutte le istituzioni hanno avuto, o con le minori entrate della discarica, a cui la nuova amministrazione comunale aveva deciso di rinunciare, operando razionalizzazioni e risparmi. Il Programma dell’Unione si basa su tre valori fondamentali: Partecipazione, Rappresentanza, Governabilità; crediamo che quest’Amministrazione difetti, quantomeno, nella partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, nell’efficacia dell’azione di governo per la tutela dei diritti dei cittadini e nella realizzazione del programma sul quale ha ottenuto il consenso. Il Patto di Stabilità, sia chiaro, è la migliore risposta, condivisa da tutte le istituzioni, per frenare i costi delle Amministrazioni, che sono continuati a lievitare senza che i servizi migliorassero, spesso, anzi, peggiorando. Il rispetto del Patto di Stabilità, sia nei suoi aspetti di ausilio ad una sana gestione della finanza pubblica, sia in quelli di promozione dello sviluppo sostenibile, rappresenta il miglior valore qualitativo di un’Amministrazione, soprattutto in un paese come il nostro dove incombe un enorme debito pubblico. Confidiamo nella capacità del Consiglio Comunale e comunque degli Organi preposti ai controlli, di fare chiarezza su questa situazione e di attuare una vera e propria “operazione verità”, che giunga ad indagare sino alle discutibili valutazioni sulla solidità del bilancio comunale svolte da qualificate agenzie di rating internazionale. Auspichiamo inoltre che le forze politiche di centrosinistra, con senso di responsabilità, riescano a chiudere una fase, per non ritrovarci tra un anno a redigere una nuova lista di cose da vendere, avendo il coraggio di fare autocritica e di compiere gli atti conseguenti: solo così si potranno creare le condizioni per una nuova prospettiva di governo, attraverso una classe dirigente capace ed autorevole. Sentiamo la assoluta necessità di un’amministrazione pubblica di qualità che sia più vicino ai bisogni della comunità, valorizzando al meglio le enormi potenzialità della Città e del suo territorio, ma senza le aberrazioni del passato”.