politica

L'esposto alla Soprintendenza per i Beni Architettonici

lunedì 31 luglio 2006
COMUNE DI ORVIETO Gruppo Consiliare ALTRA CITTA’ Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Il Paesaggio, il Patrimonio storico Artistico e Demoetnoantropologico dell’Umbria – PERUGIA All’Assessorato Regionale all’Urbanistica – PERUGIA All’Assessorato Provinciale all’Urbanistica – TERNI Alla Associazione Italia Nostra – ORVIETO p.c. Al Sindaco – ORVIETO OGGETTO: Mancata tutela dei beni culturali e del patrimonio edilizio rurale. Il PRG del Comune di Orvieto, approvato nel 2000, si è caratterizzato per l’impatto eccessivo delle nuove previsioni, sino ad aggredire le pendici della Rupe, le zone di interesse archeologico, le aree esondabili e le zone di pregio agricolo e paesaggistico. La nuova Amministrazione, che pure avrebbe avuto la possibilità di attenuare il disagio per l’attuazione di previsioni discutibili, ha invece proseguito nello sfascio del territorio, sbloccando numerose zone C senza conoscere l’entità delle rilevanti zone B già attuate ed in assenza di spinte demografiche, per di più senza prevedere interventi di riuso del centro storico destinato così ad una progressiva musealizzazione. Gli argomenti suddetti sono stati più volte evidenziati dal sottoscritto, ma non risultano immediatamente percepibili al cittadino, se non quando si allestiscono i cantieri di lavoro o quando gli strumenti attuativi giungono in Consiglio Comunale. È il caso della attuazione di una zona B estesa 7.000 mq, nella frazione di Sferracavallo in loc. Fosso Albergo La Nona, ove lo storico mulino – uno dei più attivi dell’Orvietano – sarà cancellato da 11.000 metri cubi necessari a tre edifici con 33 appartamenti. La loro realizzazione – ironia della sorte – potrebbe ora beneficiare di fondi regionali per la bioclimatica, quando proprio la stessa Regione Umbria ha recentemente legiferato in materia di tutela e valorizzazione dei mulini storici dell’Umbria. Nello stesso momento una nuova zona C nei pressi del bivio di Camorena a Ciconia, denominata lottizzazione “Fanello”, cancellerà una pregevole casa rurale, con originali nicchie lungo le pareti esterne, per lasciar posto ad una banale villettopoli, peraltro destinata ad esser ampliata su terreni circostanti. La presente per segnalare due episodi, che sono sì poca cosa rispetto ai guasti strutturali del PRG, ma che contribuiscono ad alimentare la disapprovazione nei confronti della politica urbanistica del Comune di Orvieto. Confidando nell’interessamento di Codesti Enti, anche per evitare ulteriori analoghi episodi, si porgono distinti saluti. Orvieto, 29 luglio 2006 Maurizio Conticelli

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