politica

Fine di un percorso annunciato. Il presidente Massino si dimette dal Cda della Farmacia Comunale

martedì 30 maggio 2006
di laura
Da tempo annunciata, l’azione forte di Rifondazione Comunista rispetto al da farsi per la Farmacia Comunale è sfociata nelle dimissioni del presidente del Cda dell’azienda, Giuseppe Massino (PRC), ufficialmente presentate questa mattina al sindaco di Orvieto Stefano Mocio. A determinare la decisione, la mancata risposta della coalizione a una serie di lettere e di sollecitazioni inviate dalla Segretaria di Rifondazione, Rosanna Barbanera, richieste volte ad avviare un serio ragionamento non solo sulla Farmacia, ma sulle municipalizzate e partecipate in genere e su altri temi di interesse generale che richiederebbero un confronto politico, sempre vagamente procrastinato. Il percorso che ha portato all’atto di dimissioni del presidente parte da lontano; come Rosanna Barbanera e Giuseppe Massino hanno spiegato in una conferenza stampa, viene praticamente da quanto annunciato da PRC, e con la stessa coalizione concordato, ad inizio di amministrazione. L’iter, sempre rinviato e mai seriamente affrontato, avrebbe dovuto essere quello di individuare diversi livelli di importanza per le varie partecipate (RPO, CSCO, TeMa, Farmacia) e di assestare, in base alle responsabilità e alle competenze, oltre che le spese gestionali in genere anche i compensi dei vari Cda. E’ un fatto che la decisione assunta dalla TeMa, il cui Cda ha rinunciato in segno simbolico al gettone di presenza, ha agito da esempio e da acceleratore, spingendo il presidente della Farmacia Comunale, di fronte al passivo accumulato dall’azienda, a proporre l’abolizione dei compensi dei consiglieri - che incidono sul bilancio per circa 30 mila euro annuali - da sostituirsi eventualmente con un semplice gettone di presenza, ritenuto più congruo rispetto alle dimensioni della partecipata in questione. A spingere a questa proposta, in accordo con la connotazione fortemente sociale del partito di appartenenza di Massino, anche il fatto che gli utili della Farmacia vengono usati per azioni sociali. Nell’informare sulle sue dimissioni, frutto ovviamente di un percorso condiviso all’interno del PRC, Giuseppe Massino ha tenuto a sottolineare che la proposta di ridimensionamento del Cda da cinque a tre membri, almeno formalmente era stata condivisa dall’intero Cda. Apprezzato inoltre, dal presidente dimissionario, anche il lavoro svolto da tutti i consiglieri, che con opportune azioni ha portato alla consistente rimonta del 2005 e a un trend ancor più positivo nei primi mesi del 2006. Il passivo di oltre 100 mila euro accumulato durante la gestione commissariale, è stato infatti dimezzato nel 2005 grazie a un ridimensionamento delle spese e a un aumento delle entrate dovuto a una buona ed efficace azione di marketing. La decisione presa da Rifondazione con queste dimissioni non è, a detta della Segretaria Barbanera, così drastica quanto potrebbe sembrare, in quanto più volte il partito ha sollecitato un tavolo “vero” della coalizione, ove si decidessero questa ed altre questioni. “Né – ha affermato – una discussione vera ed approfondita è stata mai fatta negli incontri che si sono svolti”. Una patata bollente che va ad aggiungersi alla già difficile situazione politica orvietana, da tempo in sospeso su questioni che sono invece impellenti, quali il destino della ex Piave e il nodo, non ancora sciolto, del rimpasto o del non-rimpasto di Giunta. Di fatto, come è stato ammesso dalla Barbanera e da Massino, una provocazione, che spera di fungere da pungolo per il riavvio di una più incisiva e dinamica azione amministrativa. Nello specifico, per la Farmacia Comunale la gestione e le responsabilità immediate vengono assunte dal vice presidente Tilli, in attesa che il sindaco Stefano Mocio provveda, come da statuto, a nominare un nuovo presidente.