politica

La lettera aperta di Conticelli a Marino Capoccia

sabato 26 novembre 2005
Caro Marino,
il breve scambio di opinioni che abbiamo svolto subito dopo il Consiglio Comunale del 16 u.s., mi lascia molto amareggiato.
I tuoi addebiti circa il mio tentativo di iniziativa giudiziaria sulle vicende del PRG.o (piano regolatore generale, parte operativa), approvato a maggioranza nella seduta del 9 u.s., sono prive di ogni fondamento e pretendono a questo punto ogni spiegazione.
I fatti.
Durante il consiglio suddetto, dopo la relazione dell’assessore al ramo, ho chiesto ed ottenuto una sospensione dei lavori per illustrare alla conferenza dei Capigruppo le mie perplessità su alcune scelte urbanistiche.
In particolare ho reso edotto i colleghi Consiglieri sulle compravendite di terreni in loc. Poggente avvenute proprio alla vigilia dell’approvazione del nuovo PRG (febbraio 2000) che, pur appartenendo a dinamiche di tipo imprenditoriale, divenivano moralmente inaccettabili per la sovrapposizione con i livelli politici ed istituzionali, così come evidenziato nelle osservazioni avanzate dalla Associazione Politico Culturale ALTRA CITTA’ (vedi osservazioni al PRG.o del 01/08/2005 controdedotte nella seduta del 9 sopra detta) e come “urlato” dal sottoscritto in questi anni in ogniqualvolta si è discusso sul PRG.
In tale occasione ho tenuto a precisare che le nostre obiezioni non intendevano sollevare questioni di legittimità o di legalità o, peggio, di tipo giudiziario, quanto di ordine etico e morale, per di più aggravate dallo scempio urbanistico che si andava perpetrando.
I consiglieri presenti hanno anch’essi tentato di buttarla sul giustizialismo, senonché è stato l’intervento del Sindaco, nel frattempo sopraggiunto, a sbalordire la maggior parte dei presenti dichiarando che, avendo ravvisato gli estremi per una notizia criminis, aveva da tempo già inoltrato il fascicolo in procura.
Sull’intervento del primo Cittadino e sui battibecchi giornalistici dei giorni successivi (vedi in particolare l’articolo del Messaggero e la smentita su Orvietosì), sarebbe da aprire un’ulteriore pagina di riflessioni, anche per cercare di capire come si possa da un lato sollevare un problema di giustizia e, dall’altro, elogiare ed avallare tutte le scelte di piano, prima uccidendo e poi resuscitando i responsabili di quelle scelte: ne parleremo in altre occasioni.
I lavori del Consiglio sono poi proseguiti sino alla votazione del PRG, che è stato approvato anche con il tuo voto e con il voto compatto di tutta la maggioranza.
Il nostro comportamento, come oggettivamente dimostrabile, ha pertanto rispettato un approccio esclusivamente politico, ma su di un livello talmente scomodo e crudo, che si è pensato di superarlo distorcendo la realtà dei fatti, come dimostra anche il tuo comportamento.
La cancellazione degli orrori del Poggente, eseguibile con un semplice differimento della sua attuazione (alla pari di ciò che è stato fatto per la cava di Benano), avrebbe potuto costituire un caposaldo su cui ricomporre il centrosinistra orvietano, da posizioni di rinnovato vigore morale e di slancio disinteressato per la gestione della cosa pubblica.
In gioco non c’era una lottizzazione urbanistica, ma la speranza in un mondo migliore.
Lo stile maldicente e calunnioso che serpeggia nella politica orvietana, denota invece il suo degrado che si riverbera negativamente sulla crescita civile e lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità.
Sono sinceramente perplesso nel combattere Berlusconi per i suoi enormi conflitti di interesse o il ministro Matteoli per le sue presunte clientele a favore di Sindaci che avrebbero edificato e speculato in aree esondabili (vedi la trasmissione REPORT del mese scorso), quando di “Berlusconi” e “Matteoli” ne abbiamo esempi numerosi tra i nostri governanti locali e regionali.
Il mio voto alle prossime politiche non sarà contro qualcuno, ma in favore di un progetto e di persone in grado di realizzarlo; porremo loro domande e faremo proposte per costruire il nostro futuro, a cominciare dalle iniziative legislative per riformare il regime dei suoli in Italia, vera disgrazia foriera di corruzione ed affarismo, distruzione di paesaggio e territorio, degrado morale e sociale.
Cordialmente
Orvieto, 17 novembre 2005
Maurizio Conticelli

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