politica

Ato rifiuti: un’intricata questione che non ha ancora un epilogo certo

venerdì 28 ottobre 2005
di Laura Ricci
Si è svolta ieri l’Assemblea dei Sindaci del Circondario Orvietano, convocata presso la sede di Orvieto in Piazza Duomo dal Presidente, il Consigliere provinciale Roberto Forbicioni. Al centro dell’incontro la convenzione, a cui si sta da tempo lavorando, relativa alla costituzione dell’Ato sui rifiuti della Provincia di Terni, che avrà sede a Sangemini e di cui il sindaco di Sangemini sarà presidente.
Alla riunione, oltre ai Sindaci dei Comuni dell’Orvietano, hanno partecipato l’Assessore regionale all’Ambiente, Lamberto Bottini, il Presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, la Vice Presidente di Palazzo Bazzani, Loriana Stella, quale Assessore al Circondario, l’Assessore provinciale all’Ambiente, Fabio Paparelli, e i Consiglieri della III Commissione consiliare Provinciale.
In sostanza, rispetto alle precedenti riunioni svolte in Provincia dalla Commissione incaricata, non sono emerse consistenti novità: secondo lo schema di deliberazione e di convenzione per la costituzione formale dell’ATO dei rifiuti della provincia di Terni, che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio provinciale il 7 novembre prossimo, la costituzione dell’Ambito Territoriale Ottimale porterà a una gestione integrata dei rifiuti all’interno del territorio provinciale secondo le indicazioni del Piano regionale, attraverso convenzioni che verranno stipulate con i soggetti gestori degli impianti; del processo fa parte anche la definizione di una tariffa unica d’ambito per il conferimento agli impianti, sia per quanto riguarda la termovalorizzazione che per la discarica.

Uno dei problemi dell’Orvietano, come più volte abbiamo sottolineato trattando questa questione, sarà appunto la tariffa unica, dato che attualmente godono di un regime di conferimento privilegiato. La nuova tariffa determinerà nel nostro bacino un aumento delle quote di conferimento che supererà, per i vari comuni, il 50%: aumento che inevitabilmente si riverserà sui bilanci già molto difficoltati dei vari enti, a serio e inevitabile rischio di tramutarsi, dunque, in un consistente aumento della Tarsu per i cittadini.

Quel che si è ipotizzato, in tutta la complessa trattazione della materia, è un intervento economico della Regione che, per alcuni anni – ipotizzabili cinque o sei – sostenga i comuni, permettendo loro di governare gradualmente l’immediato contraccolpo economico.
Anche ieri sera il Presidente della Provincia Cavicchioli, l’assessore Paparelli ed ovviamente tutti i sindaci del comprensorio hanno chiesto, all’Assessore regionale all’Ambiente Bottini, di sostenere concretamente questo processo secondo gli impegni già assunti in precedenza e di dare attuazione alle deliberazioni della Giunta regionale in materia di rimodulazione dei flussi, con particolare riferimento alla discarica di Orvieto, che dovrebbe diventare, secondo il piano regionale dei rifiuti, il nodo centrale del conferimento.
E di nuovo sono arrivate le rassicurazioni della Regione ma, di fatto, non esistono ancora, a tutt’oggi, impegni e atti certi.

Ma al di là di questo problema economico, pure importante, l’altra grande questione rimane il ruolo che avrà Orvieto nell’Ato e, più in generale, nella gestione regionale della partita rifiuti.
Neanche questo, infatti, è ancora chiaro e, mentre i sindaci del comprensorio premono per l’attuazione del Piano regionale dei rifiuti – di fatto mai avvenuta – che riconosce il ruolo centrale dell’impianto della discarica di Orvieto per il conferimento dei rifiuti trattati e il compostaggio, c’è chi afferma che il sindaco di Perugia, Locchi, prema ancora per la rifunzionalizzazione della discarica, ormai esaurita e fuori da ogni regola e precauzione ambientale, di Pietra Melina.
Con le conseguenze, come è facile immaginare, di un ruolo di Orvieto completamente marginale dal punto di vista politico ed economico; e di un investimento oneroso e imprescindibile - per rendere di nuovo utilizzabile una discarica che alcuni definiscono “un vero e proprio attentato all’ambiente” - che almeno in parte, per i fondi anche pubblici che in questa operazione verrebbero investiti, graverebbe anche sulla collettività.

Il Forum Ambiente elabora e consegna un contributo per la costituzione dell'Ato rifiuti